Poste Italiane: truffe sventate nel Sannio. Ecco la lista di consigli utili da seguire In primo piano

Grazie all’impegno di Poste Italiane sul fronte della prevenzione, gli operatori degli uffici postali di Benevento e provincia riescono a sventare sempre più spesso i tentativi di truffa. Un risultato ottenuto anche grazie alla formazione dei dipendenti, che al Sud raggiunge numeri record al livello nazionale. 155 tra direttori e operatori di sportello della provincia sannita, 1.900 in tutta la Campania, sono stati coinvolti nei mesi scorsi nella formazione sui temi della sicurezza promossa da Poste Italiane per prevenire le frodi ai danni dei clienti.

Nel corso delle 945 ore erogate finora per istruire e sensibilizzare il personale dei 91 uffici della provincia beneventana (964 in Campania) sui temi della sicurezza e del contrasto alle truffe, i partecipanti hanno potuto approfondire le modalità di raggiro più ricorrenti utilizzate dai malfattori, così da poter prevenire più efficacemente i tentativi di frode e reagire prontamente agli stessi.

Proprio grazie alla partecipazione al corso, un operatore di sportello di un ufficio postale del centro di Benevento pochi giorni fa è riuscito a sventare una frode: «Una donna sulla cinquantina accompagnata da un uomo anch’egli di mezza età mi ha mostrato un libretto postale ed un vaglia circolare, chiedendo di riscuotere il vaglia e di effettuare un prelievo dal libretto - racconta il dipendente -. La signora aveva un atteggiamento abbastanza timido e dimesso e rivolgeva continuamente lo sguardo all’uomo che la accompagnava, quasi a chiedere conferma delle operazioni da compiere - continua l’addetto -. Un comportamento che mi ha insospettito, anche perché pochi giorni prima, durante il corso di formazione sulla sicurezza, ci avevano messi in guardia sulle persone che si presentano in ufficio “scortatee ricevono indicazioni dai loro accompagnatori. Ho rivolto quindi alcune domande alla signora, cercando di capire se fosse consapevole di quanto mi stava chiedendo di fare. L’intervento continuo dell’altra persona, che suggeriva alla donna le risposte ai miei quesiti, ha rappresentato un ulteriore campanello d’allarme. Con la scusa di dover fare una fotocopia del documento - riferisce ancora l’operatore -, sono andato nel back office e, con l’aiuto del direttore, abbiamo esaminato il documento della signora, che è risultato essere falso. Abbiamo immediatamente avvisato il Centro frodi affinché potesse attivare tutte le procedure a tutela del vero titolare del libretto e dell’emittente dell’assegno. Quando sono tornato allo sportello, i due non c’erano più. Forse insospettiti dalla mia assenza prolungata, si sono allontanati dall’ufficio, facendo perdere le loro tracce e lasciando a noi i documenti falsi».

Le tipologie di truffa sono svariate, e la capacità di individuarli, così come la velocità di intervento del personale degli uffici postali, è un elemento chiave per poter bloccare tempestivamente le eventuali transazioni avviate o le carte di credito compromesse nel caso in cui il cittadino abbia fornito le sue credenziali di accesso.

«Salve, ci siamo sentiti poco fa. Volevo sapere se a seguito della nostra telefonata è riuscito a fare il reset della mia password». Così esordisce una giovane donna affacciandosi in sala consulenza. «È bastato un attimo perché capissi che la cliente era stata truffata - racconta lo specialista in prodotti finanziari di un ufficio dell’Alto Sannio -. Quella mattina la signora aveva ricevuto prima un sms, apparentemente da Poste Italiane, e pochi minuti dopo una telefonata con cui un malintenzionato, spacciandosi per me, con la scusa di un reset della password, le ha chiesto di fornirgli le credenziali della sua carta-libretto». La signora, credendo di aver riconosciuto nella voce del truffatore il consulente del suo ufficio postale di riferimento, gliele ha fornite. Circa un’ora dopo, trovandosi nelle vicinanze, è entrata in ufficio e ha chiesto conferma al vero impiegato dell’avvenuto cambio della sua password. «Appena la nostra cliente mi ha rivolto quella domanda ho capito che era stata vittima di una frode. Insieme alla mia collega presente nell’altra sala consulenza abbiamo subito fermato le operazioni in uscita dal libretto della cliente e contestualmente avvisato il Centro Frodi perché potesse tempestivamente intervenire e bloccare la carta sulla quale erano stati indirizzati i trasferimenti. Per fortuna una sola delle operazioni disposte era andata a buon fine, e per un ammontare esiguo. Siamo riusciti ad annullare in tempo le altre tre, che avrebbero svuotato il libretto. L’ignara malcapitata all’inizio stentava a capire cosa fosse successo - continua lo specialista -: era talmente convinta di aver parlato con me che si è infuriata e voleva denunciare me e non l’ignoto truffatore. Insieme al direttore siamo riusciti a farle ricostruire l’accaduto e la povera signora alla fine non smetteva di scusarsi e piangeva dalla rabbia per l’ingenuità commessa».

Nei casi in cui si sospetta un raggiro, il personale degli uffici postali si può rivolgere ai due centri dedicati alla prevenzione delle frodi, il Fraud prevention center di Roma e il Centro di monitoraggio frodi di Torino. I due centri, che impiegano in totale più di 100 addetti con una lunga esperienza nel campo della sicurezza finanziaria e della cyber security, sono attivi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, a garanzia della sicurezza di tutte le operazioni compiute online e nei 13.000 uffici postali attivi sul territorio italiano. I Centri hanno l’obiettivo di vigilare costantemente sulla sicurezza delle transazioni compiute negli uffici postali e online, attraverso le carte di pagamento, sulle operazioni di e-commerce e su quelle del ramo assicurativo di Poste Vita. A supporto degli specialisti, che governano l’intero processo di controllo, dalla prevenzione alla gestione delle operazioni sospette, il Centro adotta le tecnologie più avanzate per elevare ulteriormente il grado di sicurezza delle attività finanziarie dell’intero Gruppo e potenziare gli strumenti di tutela a beneficio dei cittadini contro gli illeciti e le frodi.

«Oggi truffe e truffatori hanno cambiato abito - fa notare Eugenio Simili, responsabile della funzione Fraud Management Sud di Poste Italiane -. I rapinatori di strada sono stati sostituiti da abili professionisti della persuasione e astuti criminali informatici capaci di sottrarre importi ingenti alle loro vittime. Con l’utilizzo di tecniche psicologiche in grado di far credere al malcapitato ciò che non è, o attraverso sofisticati strumenti tecnologici, i malfattori inducono l’ignaro interlocutore ad effettuare operazioni di trasferimento fondi o a fornire loro le chiavi di accesso segrete a conti e libretti. Purtroppo - prosegue Simioli - le vittime, pur sapendo di non dover mai fornire a nessuno user e password, sono spesso così ben raggirate che neanche si rendono conto di cosa stia accadendo. Per questo - conclude l’esperto - abbiamo deciso di formare i nostri operatori di sportello perché imparino a riconoscere sempre meglio i comportamenti sospetti, così da smascherare i frodatori e “risvegliare dall’incantesimo” eventuali vittime soggiogate dai maghi della truffa».

Per tutelare sempre più i propri clienti, Poste ha stilato una lista di consigli da seguire che diffonde costantemente negli uffici, sui suoi siti internet e attraverso i social:

▪ Poste Italiane e PostePay non chiedono mai i dati riservati (nome utente, password, codici di sicurezza) in alcuna modalità (telefono, e-mail, sms, chat di social network). Chi, anche presentandosi come un operatore dell’azienda o inviando messaggi che sembrano provenire dall’azienda, dovesse chiedere tali informazioni, sta tentando di portare a termine una frode.

▪ Non rispondere a e-mail, sms, telefonate o chat da call center in cui vengono chiesti i codici personali (nome utente, password, codici sicurezza, dati relativi a carte di pagamento) o vengono segnalati fantomatici problemi di sicurezza con imminenti blocchi di operatività.

▪ Controllare l’attendibilità di una e-mail prima di aprirla: verificare che il mittente sia conosciuto e identificato.

▪ Non scaricare gli allegati di una e-mail sospetta prima di aver verificato che il mittente sia conosciuto e identificato.

▪ Non cliccare sul link contenuto nella e-mail sospetta: se per errore dovesse accadere, non autenticarsi sul sito web falso e chiudere subito il browser web.

▪ Segnalare a Poste Italiane eventuali e-mail di phishing, inoltrandole a antiphishing@posteitaliane.it. Subito, dopo cestinare e cancellare definitivamente le e-mail in questione.

▪ Digitare direttamente l’indirizzo https://www.poste.it/ nella barra del browser web per visitare il sito di Poste Italiane.

▪ Utilizzare l’app per usufruire del servizio gratuito di notifiche push e per essere informati in tempo reale sulle operazioni di pagamento effettuate con il conto corrente e le carte di pagamento. In alternativa, attivare il servizio di notifica tramite sms sul telefono cellulare, gratuito per i pagamenti su siti internet e app.