Ritrovati prototipi di blush e ombretti risalenti a 2000 anni fa In primo piano
Il bisogno di prendersi cura di sé per vedersi e sentirsi più belli (confident, come è di moda dire oggi), giocando con colori ed essenze profumate non è solo colpa del consumismo e della società del benessere, ma è proprio un’esigenza ancestrale dell’essere umano.
Un po’ tutte le culture - chi più chi meno, chi prima chi dopo - sono state accomunate dalla volontà di migliorare il proprio aspetto utilizzando terre, minerali, cera d’api, grasso animale, olio vegetale, frutti e fiori.
Tutti sanno, ad esempio come gli antichi egizi facessero grande uso del kajal (risalente all’eta del bronzo) sia per intensificare lo sguardo, sia per proteggere gli occhi dalle infezioni, ma non tutti sanno, invece, che il cosmetico più antico della storia, usato sin dall’epoca primitiva - indifferentemente da uomini e donne - su guance, labbra e corpo, per rituali religiosi e come simbolo di vitalità, salute e sensualità, è nientepopodimeno che il blush, o fard, o rouge che dir si voglia.
Una delle civiltà che fece un vero e proprio salto in avanti nell’ambito della cosmesi fu quella romana e lo dimostra anche l’ultimo ritrovamento nell’antica città di Ezani, dove sono stati ritrovati blush e ombretti in diverse colorazioni datati 2000 anni fa.
Ezani (in greco antico: Αá¼°ζανοί, Aizanoi; latinizzato come Aezani), fu una città dell’Antica Grecia situata in Asia Minore (attuale Anatolia occidentale), nei pressi dell’odierna città turca di Çavdarhisar, in provincia di Kütahya. Le rovine si trovano al di là del fiume Penkalas, a circa 1.000 metri sul livello del mare.
Aezani rappresenta uno degli abitati più significativi del periodo romano ed in sé racchiude anche il Tempio di Zeus, il Complesso dello Stadio-Teatro e il Macellum.
Gli scavi, effettuati in collaborazione con il Governatorato della Kütahya e l’Università di Dumlupınar, condotti dal professor Gökhan CoÅŸkun, capo del Dipartimento di Archeologia dell’ateneo turco, sono stati eseguiti a est del tempio di Zeus, dove si trovava il mercato dell’antica città.
Nello scorso mese di settembre è venuto alla luce quello che doveva essere un negozio di cosmetici, gioielli e profumi, difatti, tra le altre cose, sono stati ritrovati gli antenati di blush e ombretti in ben dieci nuance che spaziano dal rosa al rosso.
Conservati in gusci di conchiglia, erano utilizzati dalle donne romane per truccare occhi, guance e labbra.
“Abbiamo scoperto che il negozio vendeva profumi, gioielli e prodotti per il trucco - ha detto il professor Gökhan CoÅŸkun -. Sappiamo che gli antichi romani conservavano i loro ombretti e blush all’interno dei gusci di ostriche e noi abbiamo trovato numerosi gusci di ostriche nei negozi in cui stavamo effettuando gli scavi”.
Il professore ha, infine, aggiunto che gli archeologi hanno scoperto pure diversi gioielli e accessori per capelli.
ANNAMARIA GANGALE
Photo credits: Anadolu Agency (AA)