Silvio Berlusconi e la mamma nel mosaico 220 x 180 di Palazzo Grazioli In primo piano
Con la scomparsa di Silvio Berlusconi e le numerose trasmissioni televisive a commento del personaggio è ricomparso in qualche programma un famoso mosaico che lo ritraeva con la madre Rosa. Il mosaico fu realizzato nel 2010 dai fratelli Antonio e Roberto Rapuano della Marmorera Cautanese con le tessere del famoso marmo di Vitulano.
I materiali di cui parliamo sono i pregiati marmi denominati “Marmi di Vitulano” utilizzati già dal Vanvitelli per la realizzazione di alcune sale della Reggia di Caserta. Gli stessi marmi sono stati utilizzati nella realizzazione della Reggia di Napoli, la Reggia di Portici, il Santuario di Pompei, il Palazzo del Cremlino a Mosca del 1922.
Le rosse venature del marmo di Vitulano, estratto dalle dalla cava di S. Vito di Cautano e dalla Cava Uria di Vitulano, continuano ad affascinare dopo secoli gli amanti del bello e dell’arte, tanto più se si tratta di mosaici. I fratelli Rapuano perpetuano la tradizione di famiglia con la Picc. Soc. Coop. “LA MARMORERA CAUTANESE” a.r.l., competente nel settore dell’estrazione e della lavorazione di pregiati marmi estratti nella Cava storica “San Vito” nel Comune di Cautano (BN).
E’ così che nel laboratorio artigianale della Picc. Soc. Coop. La Marmorera Cautanese arl dei f.lli Rapuano, dal 2004 si è iniziato, per la prima volta a montare il mosaico a mano con le tessere di quel prezioso materiale colorato, mantenendo la tradizione antica dell’arte musiva e selezionando però, le tessere con una procedura innovativa ideata da Antonio che rende riproducibili le opere d’arti con il solo utilizzo del marmo policromo pregiato.
Il risultato che si ottiene è assolutamente aderente al modello pittorico o fotografico da rappresentare o riprodurre.
Abbiamo chiesto all’ing. Antonio Rapuano della Marmorera Cautanese di raccontarci come andarono gli eventi con il mosaico che ritraeva Berlusconi.
Nel 2010 per una coincidenza di conoscenze e per tramite di un amico di Airola ebbi l’opportunità di far conoscere l’attività della Marmorera ed i Marmi di Vitulano all’allora ministro dei Beni culturali Sandro Bondi. E fu proprio lui a proporci di realizzare un mosaico che ritraeva Berlusconi con la madre. I nostri contatti furono solo con Bondi e non con altri politici. Per realizzare il mosaico che ha una dimensione di 2,20 x1,80 m(bxh) abbiamo impiegato 8 mesi di paziente lavoro. Sono state selezionate 8000 tesserine tra 20.000 catalogate per la scelta delle sfumature più adatte a realizzare l’immagine da riprodurre.
Come avvenne la consegna?
L’opera fu consegnata da me e mio fratello e altri nostri collaboratori il 22/07/2010 a Palazzo Grazioli a Roma. Per noi fu una giornata storica e piena di emozioni.
Sempre il Ministro Bondi ci aveva dato appuntamento alle ore 12 a Palazzo Grazioli ma per una serie di problemi sopraggiunti in una riunione politica solo alle 16 Berlusconi potè scendere a visionare il mosaico.
Alla vista dell’opera realizzata, meravigliandosi della tecnica usata per riprodurre la sua immagine e quella della madre, ci ringraziò con emozione e subito fece chiamare i giornalisti, sempre appostati fuori Palazzo Grazioli per presentarci alla stampa e far vedere il nostro lavoro.
Fummo poi ricevuti con grande ospitalità nel suo studio dove ci mise a nostro agio offrendoci un caffè e chiacchierando.
Quella sera eravamo su molte televisioni con Berlusconi e il nostro mosaico.
Mi rammarico che in questi giorni qualche trasmissione televisiva ironizzando sulle opere che ritraggono Berlusconi abbia mostrato anche il nostro lavoro come una cosa ingombrante trovata per caso nel cortile di Palazzo Grazioli e fatta giungere da qualche politico. Le cose non sono andate cosi! Solo il ministro Bondi è stato il nostro interlocutore e con orgoglio e organizzazione abbiamo consegnato a Roma con il nostro camioncino il mosaico.
Come va il settore del marmo artistico oggi?
La nostra azienda negli anni scorsi ha partecipato a molte fiere all’estero.
Vi garantisco che mosaici di marmo non se ne trovano da nessuna parte. Si usa piuttosto la ceramica per realizzare mosaici sui quali poi si dipinge. Nulla di tutto questo per i nostri lavori. Le tessere dei nostri mosaici vengono tagliate per avere le dimensioni giuste ed adatte per sfruttare la policromia e l’unicità delle venature del Marmo di Vitulano, poi vengono scelte e posizionate in base al colore. Abbiamo avuto grandi soddisfazioni all’estero soprattutto nei paesi arabi che amano il gusto e la bellezza italiana. Abbiamo realizzato un mosaico per lo sceicco emiro di Abu Dhabi Mohammed Bin Zayed Al Nahyan.
Nel 2006 alcuni amici italoamericani del Niaf - National Italian American Foundation mi fecero realizzare un’opera da battere all’asta per beneficenza. Il mosaico realizzato ritraeva George W Bush jr con lo scorcio della Statua della Libertà e fu battuto all’asta per $70.000,00. L’opera fu poi donata alla Casa Bianca dove è tutt’oggi presente nella biblioteca.
Che futuro ha la lavorazione del marmo di Vitulano?
La mia famiglia dagli anni 60 ha in gestione la cava di S. Vito a Cautano che è di proprietà del comune. In passato abbiamo avuto fino a 40 dipendenti ma ora i tempi sono difficili. Il marmo si utilizza di meno. si preferisce la ceramica.
Rimaniamo attivi nel settore artistico incoraggiati dai riconoscimenti ma lavorativamente ognuno di noi della famiglia fa anche altro.
Per quanto riguarda il futuro del marmo di Vitulano voglio ribadire che non esiste alcuna disputa tra marmi di Vitulano e marmi di Cautano.
Il comprensorio geologico è unico e le caratteristiche simili.
Fu Vanvitelli che nel ‘700 lo denominò Marmo di Vitulano.
Solo Roberto Costanzo quando è stato il Presidente della Camera di Commercio di Benevento ha cercato e si è speso per valorizzare il Marmo di Vitulano. Propose di fare un brand unico tra le cave di Cautano e Vitulano e l’iniziativa sembrava avere riscontro. Poi da quando non ricopre più la carica alla Camera di Commercio nessuno più si è interessato o sollecitato a metterci insieme e creare un marchio. Speriamo che la tradizione del nostro marmo rosso possa avere ancora spazio nell’economia del territorio.
MARIA GABRIELLA FUCCIO