A San Marco dei Cavoti il sindaco Rossi si ripresenta con una lista rinnovata Politica

Il 27 aprile scorso si sono chiusi ufficialmente i tempi massimi per la presentazione delle liste nei paesi in cui era necessario un rinnovo del mandato. Tra questi San Marco dei Cavoti, che ha vissuto con una certa suspence e notevoli aspettative la rivelazione dei nomi dei partecipanti a questa sfida, questo perché da parte dei protagonisti più attesi, il sindaco uscente Rossi e il rappresentante dell’opposizione Francesco Cocca, vi erano state dichiarazioni chiare a non voler rientrare in gioco, salvo la possibilità piuttosto remota, per il primo cittadino in carica, di una possibile rentrée qualora ciò fosse stato davvero necessario e solo a margine di determinate condizioni. È utile a questo scopo chiarire questi aspetti, peraltro inusuali rispetto a quanto di solito accade alle amministrazioni al primo mandato, impegnate spesso a riproporsi senza titubanze dopo una prima esperienza politica.

Sindaco Rossi, come spiega questa sua volontà di ripresentarsi dopo aver dichiarato nel suo ultimo comizio di non volersi ricandidare? Cosa le ha fatto cambiare idea?

In realtà non credo affatto di aver cambiato idea. Quello che ho detto nell’incontro pubblico a cui fa riferimento riguardava effettivamente la mia disponibilità a fare un passo indietro ed essere disponibile a qualsiasi possibilità. Certo è che non si poteva lasciare un lavoro iniziato a metà, soprattutto considerando i sacrifici fatti da me e dagli amministratori di maggioranza uscenti durante questi primi cinque anni, sulle quali vicende, peraltro, tutti conoscete le vicissitudini. Oggi possiamo guardare con speranza al futuro, optando persino a programmare scelte che, nei margini delle nostre finanze, possono dare spinta e vigore a tutta una serie di azioni da compiere e che San Marco aspetta da tempo. Se solo guardiamo ai finanziamenti in arrivo e nella nostra disponibilità, sono da considerare con speranza gli impegni di spesa previsti per opere pubbliche per complessivi 10 milioni di euro e per altrettanti sarà più che plausibile sperarne l’ottenimento, al netto dei passaggi e delle procedure in corso di definizione. Tutto questo cambierà profondamente il volto di San Marco dei Cavoti.

È per queste ragioni che ha voluto ribadire la sua candidatura? E come mai non ha maturato prima queste considerazioni?

Non voglio riproporre temi già affrontati nel mio comizio di fine mandato ma il mio pensiero è andato, in questi giorni, a coloro che mi hanno spinto a dare nuova speranza al paese in considerazione degli sforzi fatti, anche perché l’alternativa alla mia candidatura rappresenta, persino in maniera non troppo velata, un ritorno al passato, un ulteriore tentativo della lista avversaria di riproporsi in una nuova veste. Una mia uscita senza ragioni ben precise da molti sarebbe stata considerata un atto di abbandono, una volontà quest’ultima per nulla vicina alle mie ragioni, dettate invece, in quel momento, dallo sconforto per una politica di odio e di contrapposizione fine a sé stessa, fatta di bugie, accuse e allusioni infinite, poco degne di un paese come San Marco. Al contrario, il vigore e la forza che ho sentito attorno a me nei giorni successivi al comizio pubblico, accompagnata dalla delusione di molti a non volermi riproporre, mi hanno indotto ad una riflessione profonda, che mi ha spinto a misurarmi nuovamente in una nuova e rinnovata sfida che, spero, si realizzi con basi diverse rispetto al passato. Inoltre, voglio ringraziare sinceramente e dal profondo del cuore i miei amministratori per quanto è stato compiuto in questi cinque anni. Un periodo difficile ma denso di esperienze; è grazie a tutti loro che oggi mi sento più che mai pronto ad affrontare questo nuovo impegno: non smetterò mai di esser loro grato. La scelta compiuta dalla quasi totalità dei miei amici e colleghi amministratori di quest’ultimo mandato di essere oggi al mio fianco per questa nuova avventura, aderendo in maniera e con sfumature diverse ad una scelta non obbligata ma condivisa, rappresenta davvero il massimo della onestà intellettuale e della fiducia nella mia persona e di questo, ripeto, non posso che essere davvero grato. C’è qualcuno, invece, che la poltrona non vorrebbe abbandonarla mai, anche quando non la merita. Dei miei amministratori uscenti quasi tutti erano all’altezza di una ricandidatura, qualcuno anche a sindaco, ma la scelta di collaborare dall’esterno è ancor più generosa e responsabile, soprattutto per chi ha lavorato direttamente sul campo per anni. Infondere nuova linfa con candidati giovani e motivati è sicuramente un esempio da imitare, perché se l’obiettivo è il bene della comunità il proprio contributo, la propria esperienza, la si può sempre dare, anche da fuori. Il protagonismo, il non poter essere sostituiti è dei” Piccoli “e delle persone intellettualmente povere.

Parlando del domani, però, se i cittadini le confermassero la guida del Comune in che modo pensa di ripagare San Marco per la fiducia accordata? Per quali ragioni dovrebbero votarla nuovamente?

La mia voglia di essere rieletto è legata al dovere che ho nei confronti di chi mi ha dato fiducia cinque anni fa e nei confronti di tutti i miei amministratori uscenti, completando un lavoro rimasto a metà. Abbiamo costruito solide fondamenta e lo abbiamo realizzato con grandi sacrifici. Ora dovremo allestire e mettere in opera ciò che con grande impegno abbiamo progettato. E’ questo il sentimento che ci guida ed è un dovere di cui voglio e devo prendermi carico, fino in fondo. E’ questa la possibilità e l’opportunità che chiedo ai miei concittadini, quella di darmi modo di essere ricordato per il valore completo del mio mandato, senza troncature o interruzioni. Dobbiamo avere la capacità di proiettarci nel futuro e di sicuro il futuro deve avere come obiettivo un sistema di relazioni territoriali su cui poggiare le iniziative economiche, amministrative e politiche. È prioritario il concetto di fare rete nel nostro comprensorio, ragionando sul recupero delle comunità di questi territori affinchè non si perdano nell’abbandono e nella fuga verso luoghi lontani. E’ una scommessa da giocare fino in fondo ed è su questo che vogliamo puntare, proponendoci come futuri amministratori di San Marco dei Cavoti.

LUIGI RUBINO