Due viados, Padre Pio e i vigili urbani... Politica

Sotto la statua di Padre Pio, poi. E' vero che l'artista lo ha raffigurato un po' capellone, quasi un motociclista a cento all'ora. Ma pensare che possa portare sul sellino posteriore una donna succintamente vestita è sicuramente un sacrilegio.

Non so se ci avete fatto caso. Ma da un po' di tempo nell'area sacra parcheggiano automobili a motore. Uno pensa per garantirsi un po' di fresco. E no, i vigili urbani ci hanno voluto vedere chiaro. E hanno scoperto che gli automobilisti messi educatamente in coda in realtà se ne fregavano del codice della strada, e pure di Padre Pio.

Attendevano il turno per un esercizio al limite del trasformismo e, poi, francamente faticoso, visto che ne consegue sopraffiato e non di rado sudorazione. A facilitargli la funzione due audaci signorine, di cui una cosiddetta trans. Pare non le abbiano prese, come suol dirsi, sul fatto. Le sventurate sono state trovate, però, in possesso di accessori utili per l'attività di prostituzione.

Tanto è bastato per articoli sui giornali. Senza entrare nei dettagli dei menzionati accessori utili. Che sarebbe, invece, opportuno conoscere per evitare di portarli con noi.

I vigili, ormai allertati, girano con un elenco segreto. Per la trasparenza sarebbe il caso di chiarire se un plaid nel portabagagli o una confezione di fazzoletti di carta o un disco di musica punk ci possano far rischiare una accusa di favoreggiamento, se non proprio di induzione alla prostituzione.

E, secondo i vigili, Padre Pio non ha visto mai niente? O ha chiuso un occhio?

M. P.