Matera: ''Una giusta politica parte da sanità e infrastrutture'' Politica
Dopo aver ascoltato i massimi rappresentanti del mondo agricolo campano e l’assessore regionale Nicola Caputo, l’inchiesta di Realtà Sannita si arricchisce del contributo dell’avv. Domenico Matera, sindaco di Bucciano, eletto nelle fila di Fratelli d’Italia al Senato della Repubblica, dove ricopre la carica di Capogruppo nella IV Commissione Politiche UE ed è, dallo scorso 17 gennaio, il primo sannita eletto Presidente del ″Comitato per la legislazione″, tra i più importanti organismi in seno al Parlamento.
Senatore, qual è stato il momento trascorso in Aula che più l’ha emozionato e perché?
Più
di uno, a dire la verità. Certamente quello dato dall'ingresso nell'Aula del Senato: in quell'istante esatto avvertii realmente il
peso della responsabilità che grava sulla tua persona, l'onere
della fiducia che le persone hanno riposto in te e, al tempo stesso,
l'entusiasmo, la voglia di ripagare il grande tributo ricevuto.
L'emozione del prendere coscienza di come, nei limiti dei ruoli e
delle competenze, puoi essere parte della gloriosa storia della
nostra Nazione. Altro momento importante è stato quando il partito
mi ha permesso d’intervenire in Aula sulla prima (spero di una
lunga serie) Legge di Bilancio del Governo Meloni.
Nel
Senato della Repubblica è l’unico rappresentante di un territorio
piccolo che presenta comunque gravi emergenze. Come si muove nel
lavoro delle Commissioni per ricercare strategie comuni, nell’ambito
della maggioranza e oltre, sui singoli provvedimenti d’interesse
territoriale?
Ovviamente
devi prendere coscienza del fatto di essere all'interno diciamo di un
gioco di squadra,
di un meccanismo d'insieme. È una questione di bilanciamenti e di
equilibri. L’obiettivo primario, che non si perde mai di vista, è
e resta quello di dare risposte al territorio e alle Comunità che ti
hanno eletto. Ma devi anche avere bene in mente come vi siano
priorità, tempi e modi da rispettare e, soprattutto, mai farsi
vincere dall'impulsività.
Dalla
lettera inviata a fine anno alla nostra redazione emerge che ha
apprezzato la nostra iniziativa sull’agroalimentare campano.
Riusciremo, anche grazie al suo contributo, a portare il Ministro
Lollobrigida in visita a Benevento per parlare di agricoltura e
sovranità alimentare?
Non posso fare promesse, non appartiene alla mia cultura. Sicuramente il discorso dell’agroalimentare è ′prioritario′ per le nostre Comunità, stante la naturale vocazione agricola di queste aree: molto probabilmente è il grande investimento per il nostro territorio e, al tempo stesso, una possibile risposta per le nuove generazioni. Da questo punto di vista, ritengo che il presupposto che viene dal Governo sia importante. Il Presidente Meloni crede molto nel concept della ′Sovranità alimentare′, tanto da aver integrato, allo scopo, il nome del Dicastero. Siamo chiaramente ″contro″ il cibo sintetico, crediamo viceversa nella qualità e stagionalità dei prodotti e nella filiera corta: aspetti che pongono la figura dell'agricoltore in una posizione ′baricentrica′. Questo indirizzo dell'Esecutivo, che il Ministro Lollobrigida porta avanti con determinazione di concerto con le Associazioni di categoria, in Italia e in Europa, è senz'altro un assist fondamentale per il DNA di aree interne come le nostre, che nei diversi comparti produttivi, mi piace ricordarlo, esprimono aziende di vera eccellenza.
Il suo partito, Fratelli d’Italia, in provincia di Benevento si sta rafforzando ulteriormente grazie soprattutto all’apporto di giovani intraprendenti, preparati e volenterosi. Come immagina la politica locale del prossimo futuro?
Riportare
i giovani verso la politica e, soprattutto, verso la politica dei
partiti, è la grande scommessa di Fratelli d'Italia. Dobbiamo
invertire il trend di allontanamento che, comprensibilmente, si è
determinato nelle nuove generazioni per motivi che sono, credo, più
che ovvi agli occhi di tutti. Immagino, contestualmente, una politica
locale che restituisca centralità al dialogo con la base, con la gente, col territorio nel suo insieme:
è fondamentale riportare le persone al centro del nostro agire,
ritornare ad ascoltare i loro problemi, i loro progetti, i disagi
legati alla quotidianità. Solo così si può tornare alla buona
Politica, facendoci interpreti della voce e dell’aspettativa
collettiva. E soprattutto, senza commettere l’errore di essere
autoreferenziali! In questo discorso, quindi, immagino una politica
locale… ambisco, meglio dirsi, ad una politica locale che ponga al
centro della piazza i partiti: i partiti come tramite di ascolto,
d’interfaccia, come laboratori di analisi e ricerca delle soluzioni
il più possibile costruttive e sempre orientate alla crescita
comune.
Quali
i temi su cui è più impegnato e gli obiettivi che intende
perseguire nei prossimi quattro anni di legislatura?
Il grande impegno è senz’altro quello di ripristinare condizioni di ′equità′. Intendo dire che i veri attori del nostro territorio, ovvero i singoli cittadini, gli studenti, i lavoratori, le imprese, le fasce meno agiate, possano avere ovunque le stesse possibilità, senza gap o penalizzazioni. Tra le priorità, sicuramente migliori infrastrutture -che riducano i tempi di collegamento e favoriscano l'interscambio commerciale- ed una Sanità molto più puntuale: sono queste le grandi scommesse, i punti fermi attorno ai quali bisogna costruire e attorno ai quali vorrò costruire le prospettive di una politica più giusta.
GIUSEPPE CHIUSOLO