A proposito di Snoopy... Società
Gentile Direttore,
sono un'assidua lettrice di Realtà Sannita e nell'ultimo numero ho rilevato in prima pagina un trafiletto che ha suscitato dapprima la mia curiosità, poi, dopo la lettura, qualche amara considerazione.
L’autore ritiene che, nonostante il suo “amore” per gli animali, siano stati superati i “limiti” da parte di chi ha fatto stampare e affiggere un manifesto per la morte di un cane.
Condivido la ritrosia verso ogni forma eclatante di esternazione del proprio dolore, sia perchè in genere preferisco vivere i miei sentimenti nella mia interiorità, sia perché, chi non li condivide, facilmente si abbandona ad una superficiale e poco opportuna ironia.
Ma la cosa più significativa è che l’autore del trafiletto (e ciò è sfuggito anche a lei e di questo mi meraviglio e mi dolgo) ha trascurato un “dettaglio” molto importante, precisato nello stesso manifesto: la povera bestia, l’annuncio della cui morte ha suscitato tanta ironia, ha finito i suoi giorni non per cause naturali, ma perché è stata impiccata ad opera dei cosiddetti “umani”, che tante volte dovrebbero prendere lezioni di “umanità” proprio dagli animali, invece di dare vilmente sfogo ai loro istinti sadici e “bestiali” su poveri esseri docili e indifesi.
Distinti saluti
Anna Pepe