Benevento, tra Adriatico e Tirreno Società

Nonostante i suoi paesaggi siano i classici dell’Appennino Benevento, almeno geograficamente, non è molto lontana dal mare che dista, in linea d’aria, un centinaio di chilometri dalla riva adriatica e una cinquantina da quella tirrenica.

Una distanza di certo non insormontabile, ma quel che non ha fatto l’orografia, lo ha fatto la politica e una serie di disservizi che, di fatto, hanno reso lo sbocco al mare per il Sannio un vero e proprio miraggio.

Con un rapido calcolo di percorso è possibile verificare, per chi non lo sapesse per esperienza propria, che per arrivare alle coste molisane, le più vicine per raggiungere lo sbocco orientale, c’è bisogno di oltre due ore di percorrenza; nonostante il percorso stradale non sia decisamente lungo.

A contare di più sono, infatti, gli innumerevoli ostacoli che si frappongono alla meta; ostacoli fatti di cantieri infiniti, colli di bottiglia stradali mai risolti e, in generale, una tipologia di strada extraurbana non adeguata per tipologia e per manutenzione, al traffico che non è solo ludico o vacanziero.

Non è migliore la situazione sul lato occidentale della Penisola che, benché presenti una distanza fisica anche inferiore, si equivale nelle percorrenze e nei disagi riscontrabili per raggiungere la battigia, isolando senza appello la nostra città.

Un mare geograficamente vicino, o perlomeno non troppo distante, ma decisamente lontano per tutta una serie di inefficienza e criticità cui le amministrazioni, regionali o provinciali che siano, non hanno mai voluto mettere veramente mano.

Per quanto l’accesso al mare per scopi ricreativi si possa considerare non fondamentale o comunque non indispensabile, prospettiva ben diversa si delinea se si considera lo stesso accesso al mare come un modo per connettere persone e servizi ed ecco allora che il mare negato rafforza ancora di più quell’isolamento geografico che da sempre affligge il Sannio.

Una situazione che si ripercuote su una serie infinita di settori come quello agricolo, industriale e perché no, turistico, perché le vie dirette all’acqua non necessariamente sono a senso unico.

Disporre di una rete di comunicazione solida ed efficiente gioverebbe al turismo, settore sempre altalenante dalle nostre parti, e soprattutto aiuterebbe il comparto produttivo che da sempre soffre la carenza di infrastrutture adeguate.

L’accesso al mare ha da sempre decretato le fortune o le sfortune di popoli e comunità e se nel passato vivere nell’entroterra proteggeva da assalti e scorribande marinare, oggi i pericoli possono dirsi più che cessati; Liberate le coste italiche da Saraceni e pirati leggendari, la chiusura ostinata e miope della valle non può che arrecare danno e arretratezza.

Il mare, e in particolare il mediterraneo, è crocevia di culture, lingue e conoscenze inimmaginabili e con un cambiamento epocale degli equilibri internazionali che si stano verificando, non può che accrescere la sua importanza strategica.

Venuta meno la classificazione del mondo in occidente e oriente, in buoni o cattivi, ecco nascere altre realtà, altri organismi politici capaci di essere attrattivi senza dover essere per forza di cose in contraddizione o in contrasto gli uni con gli altri.

Cessato il duopolio delle potenze nucleari, altri Paesi si stanno affacciando sullo scenario internazionale e con le frontiere terrestri sempre più precarie e insicure e con l’aumento dei volumi di merci da trasferire da un capo all’altro del globo, ecco che il mare riscopre non solo la sua centralità, ma anche la sua modernità.

Nonostante ci siano mezzi di trasporto più sofisticati e tecnologici, la nave, sia essa per merci o per persone non ha ancora esaurito la sua importanza strategica e se oggigiorno non esistono terre emerse non assoggettate al dominio di alcuno stato, ecco che nel mare sopravvive, con le dovute premesse e sotto la bandiera del diritto internazionale, il principio di libera navigazione.

Per quanto Benevento possa sembrare scollegata dalle vicissitudini internazionali, è altrettanto vero che solo pensando globale e agendo locale può esserci possibilità di inseguire e realizzare quel sogno incompiuto di avere una realtà prospera che per troppo tempo ha visto, e vede ancora, tanti giovani andare via.

Un accesso diretto o più diretto alla costa non può che essere un beneficio per una terra che ha bisogno, non solo di importare, ma anche, si spera, di esportare il prodotto di una industria che sarebbe sicuramente conseguente: Benevento non come una città di mare bensì come una città aperta a quel mare che sarebbe bello poter considerare (anche un pò) nostrum.

ANTONINO IORIO