Comune e Provincia assenti ingiustificati Società

Papa Orsini, ovvero Benedetto XIII, sarà santo ed all’apertura ufficiale del processo di beatificazione giustamente il cardinale Agostino Vallini ha sottolineato l’importanza dei 38 anni vissuti intensamente a Benevento quale arcivescovo dal 1686 al 1724.

Vincenzo Maria Orsini è nativo di Gravina di Puglia dove fu ordinato sacerdote e celebrò la sua prima messa, ma il periodo cruciale del suo apostolato è stato vissuto a Benevento proprio in quegli anni.

Sarebbe stato del tutto naturale che la città di Benevento e la Provincia fossero state presenti ufficialmente in Roma attraverso i suoi rappresentanti eletti dal popolo per un’occasione complessa quale è il processo di beatificazione.

Il Comune di Gravina è intervenuto attraverso il suo sindaco con tanta di fascia tricolore e il gonfalone del Comune portato dai vigili urbani. Dalla Puglia sono arrivato anche un coro e ben quattro sindaci di altrettanti comuni di quella Regione e tanta gente attraverso l’organizzazione di quattro pullman.

Di fronte a questi fatti quali considerazioni possiamo fare?

L’incapacità assoluta di cogliere il valore di certi avvenimenti che dovrebbero far esultare una intera città. Quante dichiarazioni di questo o quel personaggio giungono sul tavolo delle nostre redazioni a commento dei più disparati avvenimenti? In questo caso silenzio assoluto.

Possibile che non si capiscono tutte le ricadute di carattere religioso, culturale e sicuramente anche economiche, turistiche, che potrebbero derivare alla città dalla santificazione di Papa Orsini?

A cosa sono serviti tutti gli studi fatti dall’indimenticabile don Giovanni Giordano, giornalista, scultore e sacerdote, sulla vita dell’Orsini se poi al momento opportuno non li mettiamo a frutto?

Insomma siamo alle solite: ritardi e lentezza.

Molto tardi abbiamo capito l’importanza di Padre Pio, figlio della terra di Pietrelcina. E per San Giuseppe Moscati, nativo di Benevento con una sua sorella sepolta nel nostro cimitero solo una targa a Palazzo Leo, vicino all’Arco di Traiano, dove nacque.

E che dire di San Gennaro, nativo di Benevento e vescovo della nostra città che se non fosse stato per le note iniziative di mons. Pasquale Maria Mainolfi nessuno ne saprebbe nulla.

Insomma dobbiamo capire che lo slogan “lenta lavorazione” ben si addice alla pasta Rummo ma per tutte le altre cose che riguardano la città lo slogan dovrebbe essere “avanti tutta!”.

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