Farmacie vicine e lontane... Società

Seguiamo con apprensione lo sviluppo delle liberalizzazioni che dovrebbero apportare notevoli giovamenti al popolo.

Purtroppo i responsabili delle categorie chiamate in causa protestano e danno corso a manifestazioni di dissenso. Vedi i tassisti, i camionisti... Non sono soddisfatti neanche i farmacisti. Eppure il governo Monti ha assicurato l’apertura di 14 nuove farmacie nel Sannio, cinque soltanto a Benevento. Troppa grazia! “Ma lo sa il Presidente che in città siamo già in troppi?!” dicono i farmacisti che lamentano tra loro un’abbondante concorrenza, fino alla mera sopravvivenza.

“E, poi” continuano a lamentarsi i farmacisti “dobbiamo subire la concorrenza delle parafarmacie che potrebbero vendere anch’esse i medicinali di fascia A, quelli cioè acquistabili anche senza prescrizione medica; un boccone molto appetibile con riscossione istantanea da parte del richiedente, senza dovere attendere il lento rimborso da parte della Regione Campania. Sulla scorta del vecchio detto popolare “l’orefice non volle per vicino neppure lo stagnaro”, i farmacisti non vedono troppo di buon occhio le parafarmacie.

Noi non intendiamo schierarci a favore di una o dell’altra categoria in discordia.

Auspichiamo un accordo tra le parti in causa. Le parafarmacie come contropartita potrebbero richiedere magari l’esclusiva della vendita delle scarpe, oggi prerogativa delle farmacie. Sentiamo ancora nelle orecchie le critiche, risalenti a decenni or sono, di Ottone Albanese contro la vendita di scarpe, pantofole e sandali (tutti ortopedici?) da parte dei farmacisti.

Perché “ - si chiedeva il sopraccennato titolare dell’accorsato negozio di calzature - rispetto, tanto per citare, alla Valleverde, per le farmacie le scarpe ce le fanno con i medicinali?”.

Per non scivolare su ulteriori, allegri commenti, ci limitiamo a puntualizzare una sentita necessità. Nei giorni festivi le farmacie rispettano il turno di riposo. Espleta un turno pomeridiano una sola farmacia. E un’altra il turno notturno. Giusto, ma non troppo, per gli utenti. Quelli che hanno la fortuna di elevare domicilio nel centro storico, sono obbligati a raggiungere il decentrato rione Capodimonte, ovvero Pace vecchia. Poveri anziani, costretti a sobbarcarsi ad una lunga passeggiata (in più di un caso di alcuni chilometri!). Ovviamente a mal partito si trovano anche gli abitanti di Capodimonte e Pace vecchia quando devono spostarsi nel centro storico per approvvigionarsi di medicinali presso la farmacia di turno.

Ecco quindi la necessità di affrontare il problema. La richiesta prioritaria: non lasciare mai il centro storico senza una farmacia aperta. Naturalmente si dovranno accontentare anche gli abitanti di Capodimonte e di Pace vecchia. Ci sarà bisogno di studiare uno specifico turno chiamando in causa, a scavalco, le farmacie “centrali” più vicine ai rioni decentrati.

Secondo noi il previsto aumento di altre cinque farmacie a Benevento potrebbe risolvere il caso. Alcune di queste nuove farmacie dovrebbero essere collocate come doppione nei rioni Capodimonte e Pace vecchia.

Tutto facile? Non crediamo. Ci sembra già di sentire le vive proteste dei farmacisti che potrebbero essere decentrati nelle predette zone periferiche col solidale appoggio di altri che magari giureranno “così erano le cose quando (le farmacie) ce le hanno lasciate in eredità i nostri genitori e così devono rimanere!”.

Riusciranno i nostri posteri a vedere risolto il caso?

C. C.




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