''Io ti Curo'': il convegno dei medici di Benevento contro la violenza sul personale sanitario Società
Si è tenuto presso la sede dell'Ordine dei medici e degli odontoiatri di Benevento un interessante ed importante convegno dal titolo “Io ti Curo”, organizzato dalla FNOMCeO di Benevento. La scelta della data non è stata casuale, ma ha coinciso con la Giornata Europea di prevenzione contro la violenza sui sanitari e sugli operatori socio-sanitari.
Questa giornata fin dal 2020 è stata pensata per denunciare, sensibilizzare e informare la società civile in merito al fenomeno della violenza che da qualche anno si sta abbattendo sui sanitari e gli operatorio socio sanitari sul loro posto di lavoro.
Gli onori di casa sono stati fatti dal Presidente dell'Ordine di Benevento, dottor Milano, il quale, dopo i saluti di rito, ha presentato ai numerosi convenuti che hanno gremito la sala riunioni, la scaletta del Convegno e si è soffermato a sottolineare le cause del fenomeno e le profonde motivazioni che hanno spinto l'Ordine dei Medici di Benevento a portare all'attenzione di medici, parasanitari, associazioni di categoria, giornalisti, politici, amministratori ed autorità civili e militari, un piaga sociale quale sta diventando la violenza sul luogo di lavoro contro il personale sanitario e parasanitario.
Dopo il saluto da remoto da parte del dottor Roberto Monaco, Presidente nazionale della FNOMCEO, in diretta da Foggia dove la Giornata Europea di Prevenzione aveva una connotazione nazionale, la successiva lettura magistrale del Professore Gianluca Attademo, docente di Bioetica presso l'Università Federico II di Napoli, è stata l'occasione per un momento di profonda riflessione su quali possono essere gli aspetti sociali ed etici che stanno alla base di questa tipologia di violenza. Il dottor Attademo ha sottolineato, tra l'altro, la necessità di non farsi influenzare dai dati di cronaca, ma di scavare il fenomeno analizzando l'etica del comportamento sia di chi subisce la violenza, sia di chi la esplica ma anche di un terzo attore, la struttura in cui la violenza avviene. In tal modo ha voluto rappresentare che l'organizzazione sanitaria può avere una forte influenza nel determinismo di atti inconsulti.
Il momento di sensibilizzazione sociale che ha fatto seguito alla lettura magistrale è stato probabilmente la parte più interessante, sentita ed emozionante per la platea di medici. La dottoressa Gabriella Festa, vice-presidente dell'Ordine dei medici beneventani, ha presentato i risultati di una indagine conoscitiva effettuata fra i medici della provincia sannita, chiamati a rispondere ad un breve questionario anonimo che indagava vari aspetti, anche comportamentali, del rischio violenza sui sanitari. C'è stata sicuramente una buona risposta dei medici alla compilazione ed all'invio del questionario. In particolare hanno risposto il 51,9% dei medici ospedalieri, il 24,4% dei medici e pediatri di base, ed il 16,4% di medici impegnati in altri incarichi. Una prima semplice lettura dimostra che i medici ospedalieri, più a contatto con pazienti e familiari di pazienti, e quindi più esposti ad un eventuale rischio di violenza, si sono dimostrati più sensibili ed interessati al problema. Le successive risposte hanno evidenziato che una certa percentuale di medici sanniti ha subito nel corso del suo quotidiano lavoro sia violenze verbali e, in misura molto ridotta, anche violenze fisiche, che non sempre vengono denunciate e che in massima parte non hanno fatto abbandonare al medico il posto di lavoro. Tra le cause che secondo i medici intervistati, favoriscono gli scatti di violenza, vengono citati in massima parte le carenze organizzative e le carenze di organico del servizio sanitario e successivamente la perdita di fiducia e di stima verso gli operatori sanitari e una evidente deriva sociale di cui soffre la società contemporanea.
Le risultanze di questo questionario, tuttavia, nel corso del dibattito successivo, contrastano con quanto dichiarato sia dal Procuratore Capo del Tribunale di Benevento dottore Scarfo', sia dal Prefetto di Benevento dottoressa Moscarella, che dal questore di Benevento dottor Trabunella, che dal Comandante Provinciale dei Carabinieri Colonnello Calandro.
Dai dati ufficiali sia del Tribunale che delle Forze dell'orine, non risultano infatti un congruo numero di reati di violenza sui sanitari in questa provincia, che anzi è considerata terra virtuosa da questo punto di vista, soprattutto se rapportata ai dati provenienti dalle altre province della Campania.
Si è concluso che la discrepanza tra i dati ufficiali e quelli lamentati anonimamente sul questionario, è dovuta al fatto che la maggior parte degli episodi di violenza sui sanitari non vengono denunciati per varie ragioni, e che di conseguenza il fenomeno non appare, a chi monitora i flussi di reati, nella sua reale portata sociale.
L'invito rivolto alla classe medica è stato quindi quello di denunciare sempre eventuali reati di violenza subiti nei posti di lavoro, e di farlo immediatamente, per poter permettere alle forze dell'ordine di applicare quanto previsto dal DL n° 137 del 1 ottobre 2024, che prevede l'arresto in flagranza di reato, o l'arresto in flagranza differita entro le 48 ore successive, nei confronti di chi si rende autore di atti di violenza.
Molto emozionanti , per concludere il momento di sensibilizzazione sociale, sono state le testimonianze dirette su atti di violenza fisica e verbale subiti in Pronto Soccorso, da parte della dottoressa Festa e dell'Infermiere Professionale Rocco Iacicco.
La tavola rotonda, condotta dal giornalista Alfredo Salzano, si è arricchita dell'intervento del Sindaco di Benevento onorevole Mastella e degli interventi, tecnicamente ineccepibili e chiarificatori su alcuni punti del problema, dei Direttori Sanitari della Azienda San Pio e della ASL di Benevento, nonché del direttore Amministrativo dell'Ospedale Fatebenefratelli di Benevento.
A conclusione del Convegno il Presidente del Tribunale dei diritti dell'ammalato di Benevento, avvocato Boccalone, ha voluto stigmatizzare le eventuali responsabilità della Organizzazione del Servizio Sanitario Regionale, che, non garantendo servizi sanitari soddisfacenti ed in tempi rapidi a causa di carenze strutturali e di carenze di organico, di fatto aumenta la conflittualità fra pazienti fruitori dei servizi e le aziende regionali, provocando malumori e perdita di fiducia verso le strutture sanitarie e verso gli operatori sanitari.
La proiezione di un filmato di 90 secondi dal titolo “Io ti curo”, registrato con la volontaria partecipazione di operatori sanitari beneventani, e che sarà la colonna sonora di questa campagna di denuncia sociale e di sensibilizzazione, è stata la dimostrazione della professionalità e della abnegazione con cui il Presidente ed il Consiglio dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Benevento, hanno inteso lanciare una testimonianza tangibile su tutto il territorio nazionale, dell'impegno dei medici sanniti in merito alla prevenzione del fenomeno violenza sui sanitari e personale socio-sanitario.
ENZO TRIPODI