Liceo Artistico di Benevento Società

Prendendo in prestito il titolo di un saggio di Bruno ZEVI "ARCHITETTURA concetti di una CONTROSTORIA" edito da TASCABILI ECONOMICI NEWTON quei libri che formano l'Enciclopedia Tascabile 100 pagine a 1000 lire "stampati su carta ecologica quale contributo alla salvaguardia dell'ambiente" (potrebbe essere un'idea per le adozioni dei libri di testo nelle scuole) sento il dovere di esprimere, quale contributo ad un sano dibattito privo di polemiche, alcune considerazioni sull'evoluzione e sul futuro di una scuola, il Liceo Artistico di Benevento, che ha contribuito, in maniera determinante, allo sviluppo artistico della nostra città.

La sintesi è la più alta capacità espressiva di un soggetto nel comunicare il proprio pensiero. Chi fa il mio mestiere sa che l'elevata capacità di sintesi nel trattare un argomento rappresenta il massimo (l'eccellenza, direbbero i pedagogisti contemporanei) nell'esplicitare concetti chiave relativi ad un determinato problema.

Cercherò, pur conoscendo i miei limiti, di essere sintetico su quanto è accaduto, nell'ultimo decennio, al Liceo Artistico di Benevento la scuola che mi ha visto alunno negli anni sessanta e docente dagli anni settanta ad oggi.

Il Liceo Artistico nacque per volere "politico" dell'allora sindaco Mario Rotili (1963) che insegnava Storia delle miniature e Storia dell'arte all'Università Federico II e all'Accademia di belle arti di Napoli della quale, l'Istituto, era sezione staccata. I primi docenti-artisti, quindi, furono proprio i napoletani i quali portarono, negli anni di permanenza presso la scuola, quella cultura artistica contemporanea che Napoli vantava a pieno titolo.

Come non ricordare Mario Persico, Annibale Oste, Rubens Capaldo, gli architetti Falcone e Mannelli, la docente di Storia dell'arte Margherita Siniscalchi (moglie di Nicola Spinosa, Sovrintendente per i beni artisti e storici di Napoli) ed infine Annunziato Russo primo Direttore (oggi si direbbe dirigente scolastico) che veniva chiamato benevolmente "Tito Russo" in analogia al ben noto statista jugoslavo ?

Dopo anni di fervente attività artistico-culturale che ha visto Benevento arricchirsi di monumenti e chiese di alto valore estetico (e cito solo alcune delle opere più rappresentative: l'Hortus Conclusus di Mimmo Paladino, il Seminario Arcivescovile, la Chiesa della Madonna della Pace e il basamento del monumento a Padre Pio nella rotonda dei Pentri di Benedetto Aloia, la figura in bronzo di Padre Pio di Ernesto Pengue)realizzati tutti da docenti del liceo, che cosa accade all'Artistico? Accade la cosa più incredibile e sconcertante.

Il liceo invece di tesaurizzare e vantare questi crediti, nel 1994, e precisamente nel Collegio dei docenti del 16 Settembre (come potrei dimenticare questa data?)delibera a favore per l'istituzione di un corso sperimentale che avrebbe dovuto "attualizzare" i percorsi formativi specifici aumentando di un anno il piano di studio e incrementando discipline come la lingua Inglese, l'Informatica, il Diritto che, nel corso ordinario, non erano previste.

Senza nulla togliere alla validità di questi insegnamenti (ma si sarebbepotuto aumentare l'offerta formativa attingendo alla quota oraria obbligatoria

costituita dal 15% del monte ore annuale) devo però precisare che la sperimentazione è stata, di fatto, un fallimento e ne spiego i motivi.

Nel corso ordinario le Discipline pittoriche (Figura disegnata e Ornato disegnato) rappresentano la grammatica di una lingua (la lingua della rappresentazione grafica) e prevedono un piano di studio di venti ore settimanali al primo anno. Il corso sperimentale ne prevede quattro.

La cosa allucinante è stata che, anziché un corso sperimentale, l'allora sottosegretario alla pubblica istruzione Ethel Porzio Serravalle (se la ricorderanno i repubblicani) ne autorizzò addirittura due. Cosa è accaduto in termini di contrazione di insegnamenti?

Sono "saltate" immediatamente due cattedre di Discipline pittoriche. Ma la cosa non è finita qui. Il 30 ottobre 2000 (verb.n.122) il Collegio dei docenti delibera la soppressione del corso ordinario a favore di un terzo corso sperimentale (Beni culturali n.d.r.) con il risultato immediato della perdita di un'ulteriore cattedra di Discipline pittoriche - per non parlare della meschina ipotesi, anch'essa deliberata, di indirizzare gli studenti d'ufficio alla seconda sezione (Architettura) che nel terzo e quarto anno ordinario toglie le ore di discipline pittoriche (bevuti...madonna che fico!) a favore di discipline matematiche e scientifiche - senza dare la possibilità agli studenti, unici deputati alla scelta (mai fatta da questi) del proprio percorso di studio. La delibera del 16 settembre 1994 fu infausta!

Ricordo che quel giorno ci fu chi proponeva percorsi sperimentali meno cruenti (Alberto Nuzzolo "proiezione di Zevi" proponeva il corso sperimentale di "Immagine fotografica, filmica e televisiva" e Mario Pisaniello, nel collegio del 30.10.2000 si dichiarava contrario alla soppressione del corso ordinario

in quanto, questo, rappresenta la vera espressione del Liceo Artistico).

Chi scrive, esiste dichiarazione agli atti, affermò che "questa proposta sperimentale così come è stata posta a votazione, si legge come un test di intelligenza. Facciamo che le celebrazioni ufficiali della ricorrenza della nascita del Liceo Artistico di Benevento non coincidano con una lenta ed ineluttabile eutanasia della didattica artistica, altrimenti, tra non molto, ci toccherà celebrare un altro avvenimento di questa scuola, e probabilmente l'ultimo: il suo funerale".



Forse è inutile affannarsi per trovare un nome che intitoli la scuola.

Forse sarebbe opportuno ripensare, con molta calma e serenità e coinvolgere magari tutte le intelligenze multiple esistenti (Howard Gardner insegna) non tralasciando le proposte degli studenti per intervenire al più presto e riportare ai tempi gloriosi un liceo che rappresenta l'unica realtà artistica del territorio e che ha fatto di Benevento un raro gioiello di arte contemporanea.

GIANNI GIAMMETTI

(Da Realtà Sannita n. 10 / 1.15 giugno 2002 pag. 5)