Pillole di colore Società

Con ben 50 minuti di ritardo ha avuto inizio, sabato 10 marzo, alle ore 16.20 (minuto più, minuto meno), il 1° Congresso provinciale del Popolo della Libertà presso l'Istituto “Cattaneo” di Benevento, dopodichè si è protratto per quattro ore abbondanti.

Un lunghissimo pomeriggio in cui chi scrive, non solo ha seguito i vari saluti istituzionali, gli interventi dei politici, e bla bla bla, ma ha anche potuto cogliere degli aspetti alquanto divertenti ed osservare le mise delle signore, in particolar modo delle due first lady sedutemi difronte: Nunzia De Girolamo ed Erminia Mazzoni.

Iniziamo, dunque, questo excursus... semiserio proprio da loro.

L'abbigliamento della De Girolamo si sarebbe potuto dividere in due blocchi di stile contrapposti: l'etno chic ed il casual ricercato.

Bella la collana nei toni del verde, oro e avorio che faceva pendant con gli stivali in pelle verde oliva (etno chic), e spiritosa la maglietta bianca su cui spiccava un enorme teschio luccicante portata sotto un lungo cardigan di colore grigio perla (casual ricercato), ma sinceramente questi due stili messi insieme “facevano a cazzotti”.

Nunzia hai mai pensato di ingaggiare un personal shopper?

Passiamo alla Mazzoni, look perfetto tranne che per un piccolo particolare...

Ricercata la casacchina nera a pois bianchi con il collo lievemente sciallato e indossata sotto un cardigan uguale uguale a quello della De Girolamo (pensate sia questo il particolare stonato? Ebbene no!), pantaloni neri scivolati, cintura in pelle nera con grossa fibbia argentea che ricordava un fiore stilizzato e scarpe di camoscio grigie con tacco alto e plateau.

Capelli sciolti, orecchini lunghi e sottili di oro bianco, come di oro bianco era pure il girocollo adorno di croce con diamantini, trucco discreto e unghie laccate bordeaux.

Mi sono detta “quanto è elegante la Mazzoni”, ma poi quando ho visto un orologetto di gomma - verde scuro - portato sul polsino destro del cardigan mi sono dovuta ricredere.

Tra il pubblico c'erano, poi, due bionde attempate (di cui ignoro l'identità), provviste di tacchi molesti che evidentemente avevano scambiato quei 6 gradini, situati nell'aula congressuale, con la scalinata di Trinità dei Monti o peggio con quella molto più glamour allestita ogni anno sul palco dell'Ariston in occasione del Festival di Sanremo: hanno fatto la passerella innumerevoli volte (sic!).

Momento di ilarità, invece, quando il presidente dell'Assemblea, Benedetto Fucci, ha sbagliato un nome ed invece di Giovanna Razzano ha detto Giovanni Razzano.

La De Girolamo lo ha corretto e Mino Izzo - tempestivamente e con il sorriso sulle labbra - ha esclamato “Beh... visto il tipo”, al che Fucci ha chiesto scusa con le seguenti parole “Chiedo umilmente scusa anche perchè io devo parteggiare per le donne facendo il ginecologo” e la De Girolamo di rimando alla platea “Ora capite perchè l'ho scelto?” (per chi non lo sapesse, la parlamentare sannita è in dolce attesa).

Seduto al tavolo dei relatori, ha smanettato per ore con l'iPad Nicola Formichella, praticamente se ne è distaccato solo quando ha tenuto il suo discorso.

Nero, grigio e blu sono stati i colori predominanti dell'abbigliamento dell'uditorio, le uniche “pennellate” di colore le hanno offerte il direttore de “Il Vaglio”, Carlo Panella, con il suo maglione rosso; il leader dell'Udeur, Clemente Mastella, che indossava l'immancabile sciarpa rosa shocking ed i fiori bianchi e gialli che abbellivano l'aula.

Dubbio irrisolto, infine, sul perchè l'avv. Vittorio Fucci, che accompagnava Mastella, portasse degli enormi occhiali scuri, le luci dei neon non erano certo abbaglianti, lì l'unica cosa veramente luminosa era la fascia di oro bianco (ma forse era platino) tempestata di diamanti - di un bianco assoluto che solo dei D color purissimi emanano - indossata dalla De Girolamo all'anulare destro.

Ed io... che ho scritto questo pezzo, ci ho rimesso un orecchino.

Perso durante il congresso, meno male che era di bigiotteria, fosse stato di diamanti mi sarei disperata.

A. G.

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