UN CASO ESEMPLARE Società

Pasquale Viespoli è il deputato eletto nel collegio uninominale di Benevento. E’, anche, sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, altrimenti detto del Welfare. E’ stato sindaco di Benevento dal dicembre 1993 alla primavera del 2001. Prima ancora fu consigliere comunale. Sempre è stato un politico determinato e dalla forte personalità. Di che colore? Ma lo sanno tutti. Prima MSI, addirittura rautiano e poco propenso a riconoscere meriti a quelli che si erano separati dal MSI per fondare Democrazia Nazionale, poi Alleanza Nazionale, dirigente nazionale della nuova formazione politica. Insomma Destra che più a destra non si può. Aniello Cimitile è il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Sannio, succeduto a Pietro Perlingieri che, oltre ad essere stato il primo rettore del nostro ateneo, aveva pure meriti di “fondatore” dell’Università, per la carica ricoperta di presidente del Consorzio per la promozione dell’Università (fermi restando i meriti di chi ha propugnato l’idea, tra cui mi metto anch’io, i tre che copularono di fatto furono il citato Perlingieri, il sindaco Pietrantonio e il senatore Zecchino relatore del provvedimento di legge). La sottolineatura serve a ricordare la “discontinuità” che il rettorato di Cimitile ha rappresentato per la gestione dell’Università. Cimitile non è soltanto il brillante professore di ingegneria che parla un fluente inglese, ama la cucina e – dice lui – fa la migliore caprese della Campania, oltre ad avere una bella voce. E’ anche uno che ha trascorsi giovanili nei movimenti studenteschi di sinistra. Viespoli aveva mandato in soffitta la DC che governava la città, Cimitile mandò in soffitta la DC che governava l’Università. Nel 2001, per le elezioni alla Camera dei Deputati, i DS oppongono proprio Aniello Cimitile a Pasquale Viespoli nel collegio di Benevento. Nei giorni scorsi Viespoli ha pubblicizzato la notizia degli oltre 50 milioni di euro che il consiglio di Amministrazione dell’INAIL ha destinato alla realizzazione di opere che riguardano l’Università del Sannio: una parte per la costruzione di una struttura didattica e una parte per la realizzazione del pensionato studenti. Mi pare opportuno spendere qualche considerazione sulla vicenda. In una provincia (certo non l’unica) in cui ogni mossa viene attentamente (e lentamente) esaminata per valutare a chi possa giovare e dove le migliori energie si sprecano per cercare di non giovare agli avversari politici, la iniziativa di Viespoli (ché lui, da sottosegretario del Ministero che controlla l’INAIL, un ruolo l’ha avuto nella “autonoma” scelta dell’Istituto degli Infortuni sul lavoro) merita di essere sottolineata. Da uomo politico maturato grazie alle molteplici esperienze sul campo, Viespoli sente la responsabilità di fare qualcosa per la sua terra e scopre che non tutto si può fare con le risorse del proprio orticello. Per ottenere risultati, occorre talvolta far arrivare qualcosa anche nel campo degli avversari. L’Università del Sannio, peraltro, non è solo del Rettore. E’ più propriamente degli studenti ed è una risorsa della intera comunità locale. Che l’Università possa funzionare al meglio non è solo interesse del suo Rettore. Deve essere interesse di chiunque abbia a cuore le sorti della nostra terra, stia oggi al governo o all’opposizione. Non far arrivare risorse a chi sta dall’altra parte e non rivolgersi a chi governa da parte di chi oggi sta in lista di attesa significa solamente perdere tempo, far passare le condizioni favorevoli, accorgersi che non torneranno più. Significa, insomma, riuscire nell’impresa – tante volte, purtroppo, riuscita – di fare del male agli altri e a se stessi. La politica del Viespoli post-descamisado riesce a vedere con lungimiranza i frutti da godere domani anche sul terreno elettorale. E’ un messaggio, questo, rivolto a tutta la classe dirigente. Se la gente avverte disagio e crisi dà la colpa a tutti, non solo a chi governa. Se c’è clima positivo a guadagnarci è anche chi si trova all’opposizione, perché diventa più credibile la sua proposta di alternanza. Non credo che mai ci sarà l’occasione per cui Cimitile possa dare un voto a Viespoli. Si è data, però, la cavalleresca dichiarazione di ringraziamento del Rettore al Sottosegretario. Ecco, forse, un’altra indispensabile chiave di lettura. Quando le persone che ricoprono cariche istituzionali, pur avendo convinzioni politiche disparate, sono anche intelligenti e corrette sanno distinguere (e servire) il ruolo, la funzione e l’interesse dell’istituzione a scapito anche di un ipotetico calcolo personale. Inutile dire che se tutti si comportassero sempre come stavolta si sono trovati a comportarsi Viespoli e Cimitile certamente non solo il Sannio ma tutto il mondo potrebbe camminare meglio.
MARIO PEDICINI