Vigorito e i suoi ragazzi accolti trionfalmente a Palazzo Paolo V Sport

Una notte di luna piena. Magica. Stregata. Che resterà indelebile nella mente dei beneventani, ovunque essi vivano. Nemmeno il più acceso dei tifosi poteva sognare una favola con un finale così bello, tranne uno: il presidente Oreste Vigorito, che già nel 2006 (insieme al fratello Ciro) si pose l’obiettivo di conquistare la serie A. Dal prossimo anno, quindi, insieme al ciuccio napoletano e alla zebra juventina, al diavolo milanista e alla lupa romana, nella massima serie calcistica italiana ci sarà anche la strega beneventana.

“La Città è grata al Presidente del Benevento Calcio per il conseguimento dello storico traguardo, realizzazione di un grande sogno coltivato nel tempo, di cui egli e il fratello Ciro sono stati i massimi artefici”. È con queste parole, incise su una targa in argento, che il sindaco di Benevento Clemente Mastella ha accolto l’intera squadra a palazzo Paolo V per un riconoscimento ufficiale di stima e gratitudine nei loro confronti da parte del popolo sannita.

“Quello che si è realizzato è davvero fantastico. Una gioia incommensurabile per tutti noi, per la provincia, ma anche per i tanti beneventani che vivono al Nord e che seguono con grande interesse la squadra del cuore. È stato davvero bello vederli a Carpi (raggruppati sotto lo striscione “Stregoni del Nord”) tifare per la squadra della loro città: ciò dimostra che chi sta sugli spalti, soffre e si esalta ancora di più di chi sta in campo. La vostra è stata una vera impresa, che ha avuto riconoscimenti non solo in Italia ma anche all’estero.  La città di Benevento sarà all’altezza della sfida: miglioreremo i servizi, renderemo la città più pulita e sicura affinché la promozione in A possa portare alla città di Benevento ulteriori riconoscimenti dal punto di vista turistico”.

Ad affiancare il sindaco nella sala conferenze della sede storica del Comune, il capitano dei giallorossi Fabio Lucioni, il tecnico Marco Baroni ed il presidente Oreste Vigorito: “Ho avuto con me tanti ragazzi, tutti bravi: quelli che sono andati in serie A, hanno avuto un appuntamento con la storia. I ragazzi che sono stati con noi dalla C2 avevano tutti un grande cuore, persone che quando indossano una maglia dimenticano la regione di provenienza, il dialetto che parlano, perché in quei 90 minuti danno il massimo di loro stessi anche per chi va allo stadio a guardarli. La parola “mercenari”, riferita ai calciatori, nel mio vocabolario non esiste. Io amo le persone per bene, qualunque lavoro svolgono”.

Ma il presidente Vigorito ha voluto cogliere l’occasione offertagli dal sindaco, davanti ad una platea di giornalisti e amministratori, per togliersi anche qualche… sassolino dalla scarpa. “Ora che vinciamo, intorno a me sono in tanti. Quando le cose invece andavano male, in molti mi hanno tenuto lontano. Io lo so che è difficile entrare nell’animo e nel cuore di persone che non abitano in riviera, che non hanno le turbative metereologiche delle città di mare, lì il mare ed il vento (mio amico) cambiano spesso. Nelle zone interne, il vento spira quasi sempre nella stessa direzione, qui vive gente semplice, sincera, chiusa, che difficilmente ti accoglie. Ma quando lo fa, non ti manda più via. Io l’altra sera, quando attraversavo la città, sono stato colpito dagli sguardi delle persone che avvicinavo, leggevo nei loro occhi che non avevo sbagliato a non andare via. Che era giusto che io rimanessi. Sono rimasto per la città, ma soprattutto per mio fratello Ciro, che amava questa città, lavorava qui 12 ore al giorno per costruire questo sogno”.

La partecipazione alla serie A, richiede ora uno sforzo impressionante in termini economici. Conscio di questo, il presidente Vigorito non ha esitato a richiamare gli amministratori alle loro responsabilità: “In questi anni abbiamo speso per lo stadio tanti soldi. Ora è necessario un ulteriore sforzo, perché per giocare in serie A c’è bisogno di strutture, di adeguamento ai regolamenti, di aumentare la capienza dello stadio e tutti dobbiamo contribuire. È arrivato il momento che qualcuno ci accompagni, non possiamo essere in 20mila quando vinciamo e restare soli quando bisogna affrontare i problemi”.

Lo sforzo economico a cui la società dovrà far fronte è ingentissimo. Allestire una squadra all’altezza del compito richiede l’acquisto di giocatori di livello superiore, con ingaggi di molto più elevati rispetto a quelli attuali. Oggi l’intera squadra del Benevento vale, sulla carta, un solo giocatore straniero nemmeno tanto famoso. I soldi per gli ingaggi di tutto il gruppo, equivalgono all’ingaggio di un top player di Inter o Juve. Siamo certi che presidente e il direttore sportivo, Salvatore Di Somma, sapranno trovare le giuste pedine per permettere alla squadra di disputare un campionato avvincente, che porti alla permanenza fra i grandi del calcio italiano.

GIUSEPPE CHIUSOLO

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