Duro attacco alla Camera di Commercio Economia

Nuove politiche di governance, ottimizzazione delle risorse e sviluppo del territorio: questi sono stati gli argomenti oggetto della conferenza programmatica “Uniti per crescere insieme”, indetta dai delegati delle sette associazioni di categoria Confcommercio (Nicola Romano), Unimpresa (Ignazio Catauro), Casartigiani (Angelo Cipriani), Aicast (Anna Maria Formicola), Confazienda (Alessandro Grimaldi), Fapi (Carmine Giangregorio) e Cidec (Milena Petrucciani).

Tra gli obiettivi dell’incontro, svoltosi lunedì 26 gennaio, presso l’Hotel President di Benevento, la definizione del nuovo ruolo della Camera di Commercio; un ruolo che dovrà puntare, necessariamente, alla promozione del territorio sannita ed al rilancio delle sue attività commerciali, industriali, artigianali, agricole, dei servizi e non per ultimo, del turismo. Altre questioni spinose sono state la gestione camerale dell’Ente, il rinnovamento delle rappresentanze e delle classi dirigenti.

Le suddette sigle imprenditoriali, all’unisono, hanno voluto esprimere il proprio disappunto per la situazione di abbandono in cui versa il Sannio, sia per un problema di carattere economico-istituzionale, sia per un problema di coesione e d’identità sociale.

Il primo a prendere la parola è stato Nicola Romano, presidente Confcommercio Benevento, il quale ha puntato chiaramente il dito contro la pessima gestione dell’Ente, accusandolo di spendere troppo e male: “In questi anni la Camera di Commercio ha ottenuto 160.000.000 di euro e più della metà sono stati spesi per gli stipendi e la gestione ordinaria. In una situazione di crisi come quella che stiamo vivendo questi numeri non sono accettabili. L’Ente, negli ultimi venti anni, ha dimostrato la sua inefficienza, e non ha fatto nulla ne’ per le imprese ne’ per il territorio”.

Come un fiume in piena Romano ha proseguito: “Nell’ultimo quinquennio il volume d’affari è sceso del 51%. In Campania siamo l’unica provincia che chiude in negativo e questo è un dato sconcertante. L’economia sannita, da oltre un decennio, procede a singhiozzi e necessita quindi, di nuove progettualità del sistema produttivo e di processi di forte innovazione per uno sviluppo sostenibile del territorio”.

Anche Angelo Cipriano, presidente Casartigiani, ha sottolineato l’importanza dell’incontro, affermando: “Questo tavolo deve essere l’occasione per riorganizzarci e ripartire insieme. Abbiamo bisogno di una Camera di Commercio che rappresenti il luogo di mediazione e di sintesi degli interessi economici, lavorando in sinergia con le imprese e valorizzando i prodotti territoriali”.

Dati alla mano, la Camera di Commercio di Benevento risulta tra le prime dieci d’Italia, ma questo non si riscontra assolutamente nell’economia sannita.

Romano, dopo aver confermato di aver inviato la richiesta di commissariamento dell’Ente, malgrado manchi ancora un anno alla scadenza del mandato, ha concluso dichiarando: “Noi ci batteremo con i forconi affinche’ la Camera di Commercio di Benevento riesca a mantenere una propria autonomia e non venga accorpata a quella di Avellino perché non si risolverebbe nessun problema. E sulla proposta di creare delle Fondazioni, il presidente Romano è stato molto duro: “Non servono a niente, hanno il solo scopo di assegnare nuovi incarichi, ad eleggere una nuova giunta ed a posizionare i familiari nelle nuove cariche”.

Nonostante le evidenti contrapposizioni tra le associazioni di categoria e la Camera di Commercio, sembra chiaro che per uscire da questo pantano economico, è di fondamentale importanza ricucire gli strappi tra i diversi attori economici, senza pensare ai rispettivi interessi ma cercando di trovare soluzioni che sappiano guardare allo sviluppo dell’intero territorio.

GIANLUCA MOSCATIELLO

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