Riaperta al Museo del Sannio la Sezione dedicata ai Longobardi. Resero Benevento capitale della Langobardia Minor    Eventi

La Provincia di Benevento ha riaperto al pubblico la Sezione longobarda del Museo del Sannio.

L'area dedicata ai Longobardi è stata inaugurata da: Aniello Cimitile, presidente della Provincia; Carlo Falato, assessore provinciale alla cultura; Pierina Martinelli, dirigente del Settore Cultura dell'ente; e Maria Luisa Nava, consulente scientifica del Museo del Sannio.

La riapertura della sezione, riallestita nelle sale attigue al Chiostro di Santa Sofia, il luogo di culto longobardo voluto dal principe beneventano Arechi II nell'VIII secolo e dal giugno del 2011 Patrimonio Unesco, è coincisa con il taglio del nastro per la Mostra “Langobardia minor: i Signori di Benevento”, curata dalla consulente scientifica dello stesso Museo, Maria Luisa Nava, e allestita grazie ad un co-finanziamento a valere sul POR FESR Regione Campania 2007/2013 Asse 1, Obiettivo operativo 1.9.

Davanti ad un pubblico delle grandi occasioni, composto da molti uomini di cultura e dall'assessore provinciale alle politiche formative Annachiara Palmieri, arricchito ulteriormente dalla presenza di alcune (vocianti) scolaresche delle elementari, impegnate in un approfondimento del periodo longobardo della storia di Benevento e del Sannio, il presidente Cimitile ha illustrato il significato del duplice evento e l'impegno della sua Amministrazione per le politiche culturali.

Aniello Cimitile ha infatti dichiarato: «Con la riapertura di questa Sezione del Museo del Sannio entriamo nel vivo dell'iniziativa Primavera Longobarda, programmata dalla Provincia di Benevento per valorizzare il patrimonio storico, architettonico e culturale di origine longobarda presente nel nostro Sannio. Questa mostra, inoltre, vuole anche essere una risposta al riconoscimento UNESCO che ha inserito il complesso monumentale di S. Sofia nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Il periodo longobardo è di enorme rilevanza nella storia beneventana e abbraccia circa 5 secoli: 2 con il Ducato e 3 con il Principato. Uno straordinario periodo, dunque, in cui Benevento è la capitale del Mezzogiorno e parte del primo tentativo di unità nazionale che i Longobardi vollero mettere in campo. Le iniziative decise dalla Provincia sannita sono tese a una rivalutazione storica di tale periodo nonché dello straordinario patrimonio monumentale presente sul territorio. Dal punto di vista delle emergenze architettoniche, punteremo alla valorizzazione del Museo del Sannio e del Chiostro di S. Sofia e alla divulgazione del patrimonio presente in provincia come la monetazione longobarda, la scrittura, il canto e le epigrafe legate all'Alto Medioevo e al Principato. Le iniziative, inoltre, riguarderanno anche programmi di divulgazione e di riappropriazione a livello di massa, a iniziare dalle scuole di ogni ordine e grado, del patrimonio longobardo che è stato sin qui confinato nelle élite storico-culturali. Ciò non significa che abbandoneremo iniziative scientifiche di rilievo, le quali saranno portate avanti grazie alla cooperazione dell'assessorato alla Cultura. Il coordinamento della Presidenza, invece, servirà per realizzare interventi sul patrimonio e sulle infrastrutture per l'organizzazione, il potenziamento e l'aggiornamento tecnologico per la piena fruizione della componente identitaria longobarda nel Sannio».

L'assessore Carlo Falato, intervenendo a sua volta, ha ricordato come la riapertura e riallestimento della Sezione longobarda del Museo del Sannio costituiva uno degli impegni programmatici richiesti alla Provincia di Benevento dal Ministero dei Beni culturali nell'ambito delle iniziative per l'inserimento nella Lista del patrimonio Unesco della attigua Chiesa di Santa Sofia. Falato ha anche sottolineato come la Provincia, dopo aver onorato tale impegno, conti di consegnare al pubblico entro pochi mesi i locali, di recente acquisitati dall'ente, che affacciano su piazza Santa Sofia e che sono contigui allo stesso Museo al fine di ampliare le potenzialità, anche di nuovi servizi, offerte ai visitatori dell'intera area monumentale, artistica e storica. Falato ha infine sottolineato come tutto questo lavoro sia stato avviato grazie ad un co-finanziamento regionale intercettato grazie alla bontà del progetto culturale proposto.

E' stata quindi la volta della dirigente Pierina Martinelli che ha evidenziato il lavoro amministrativo con la Regione per giungere a tale risultato ed ha ringraziato il personale tutto della struttura museale per l'impegno profuso.

La consulente scientifica Maria Luisa Nava, già Soprintendente ai Beni culturali, ha quindi illustrato il lavoro svolto, ringraziando peraltro la provincia, la regione e il personale tutto del Museo, nonché la docente dell'Università di Salerno Chiara Lambert per quanto è stato fatto.

«La Sezione longobarda - ha detto la consulente - intende presentare al grande pubblico le testimonianze della storia della Città, restaurate e ricollocate nella loro dignità espositiva, e disposte in modo da illustrare i temi della vita e della società dei tempi longobardi. Le importanti epigrafi beneventane sono state collocate secondo criteri cronologici e storici, ha precisato la Nava - mentre le restanti testimonianze sono state organizzate in modo da potersi meglio integrare con la straordinaria documentazione fornita dall’apparato decorativo scultoreo del Chiostro di Santa Sofia. L’esposizione è altresì corredata da sistemi multimediali didattici per una miglior comprensione delle testimonianze presentate al grande pubblico, con una particolare attenzione anche alla utenza in età scolare».

La Nava ha quindi concluso dicendo: «Benevento, è bene ricordarlo, è stata una grande capitale della Langobardia Minore: la nostra sfida era quella di riproporre all'attenzione generale questo incontestabile dato storico. Quello di oggi è stato il primo passo su questo percorso; altri ne verranno».

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