Già comincia a mancare l'acqua dai rubinetti Ambiente

Siamo alle solite. E stavolta con largo anticipo. Ancora in primavera, senza che la calura estiva abbia avuto inizio, e già in molti comuni inizia a scarseggiare l’acqua dai rubinetti. Come mai, considerato che acqua e neve non sono mancate negli ultimi mesi? Quando stagioni or sono c’è stata la siccità fu subito presa a pretesto, poi s’è data la colpa ai cittadini utenti che sprecherebbero l’acqua, bene prezioso visti i tempi che corrono. Oggi veniamo però a sapere una cruda verità e per bocca dello stesso ingegner Eduardo Di Gennaro, direttore generale di Alto Calore Servizi (che raccoglie al momento 128 enti locali tra Sannio e Irpinia), in una sorta di confessione pubblica ideata e curata dallo stesso ufficio stampa.

Detta in soldoni, oggi saremmo al redde rationem per quel che riguarda la inesistente programmazione protrattasi per anni, anni in cui gli investimenti negli acquedotti sono stati veramente risibili, col risultato che ci siamo venuti a trovare con serbatoi e nuove reti del tutto insufficienti a soddisfare la domanda idrica, dilapidando la naturale ricarica invernale nonostante le condizioni meteorologiche lo consentissero. Alla domanda su quanto incidano le perdite idriche, la battuta dell’ingegner Di Gennaro è stata: “Tantissimo, abbiamo più perdite che condotte!”.

A questo punto il rappresentante dell’Alto Calore Servizi chiama in causa quale capro espiatorio i sindaci, invitati più volte ad interessarsi seriamente del problema e a indirizzarsi da subito verso una politica di risanamento degli acquedotti, ritenendo, sempre a detta del direttore generale Eduardo Di Gennaro, essere il discorso semplice dal punto di vista tecnico, più complicato da quello economico. Perché necessitano cospicui finanziamenti dovuti al fatto che le riparazioni o addirittura le sostituzioni delle condotte costano molto e i Comuni hanno non poche difficoltà a reperire i fondi necessari. E quando le risorse economiche latitano va da sé che l’estate in arrivo sarà molto difficile, e non solo per via delle temperature altissime.

Tra gli obiettivi immediati che l’Alto Calore Servizi si pone ci sono un miglior utilizzo del personale “sottodimensionato” e facendo attenzione a contenere voci accessorie quali lo straordinario e gli incentivi, mentre per quanto riguarda l’energia elettrica, maggiore razionalizzazione dei pompaggi in modo da concentrarli nelle fasce vuote o di minor costo.

Di meno immediata realizzazione è la revisione del parco contatori esistente con nuovi misuratori in telelettura, rendendo possibile così una rilevazione dei consumi più continua e precisa e senza possibilità di sprechi. Ingenti però sono i costi per la sostituzione di tutto il parco contatori, basti considerare che un misuratore “ordinario” costa all’incirca 30 euro, mentre per un contatore in telelettura occorrono circa 70 euro, per un investimento di circa 18 milioni di euro che, al momento, ACS non può sostenere: per tale motivo è in atto la ricerca di un partner commerciale che possa finanziare l’operazione con un project financing.

GIANCARLO SCARAMUZZO

giancarloscaramuzzo@libero.it

Altre immagini