Carlo Tartaglia Polcini rivive nel ricordo della figlia Cultura

“Nulla di quello che ho scritto è invenzione” così  Emilia Tartaglia Polcini, docente e giornalista da sempre collaboratrice di Realtà Sannita, esordisce nello spiegare da dove è nata l’idea di scrivere un libro sul caro papà Carlo: pedagogista, storico, dirigente scolastico, scrittore ma soprattutto il “padre che si è speso per tutta la vita senza mai mostrare segni di stanchezza. Un uomo dai mille volti, della pace, della famiglia, della dignità di indossare il vestito della malattia”.

96 pagine che racchiudono una vita intera, attraverso aneddoti e racconti dello stesso Carlo Tartaglia Polcini, descritti con una prosa leggera ed elegante.“Tutto è frutto di ciò che lui ha vissuto” prosegue l’autrice. Ricordi scolpiti nella memoria che rendono il protagonista una presenza reale trasportando il lettore in un’atmosfera suggestiva, quasi incantata, dove tutto sembra fermarsi per apprezzare i momenti più semplici della quotidianeità.

Emozione ha suscitato nei presenti la lettura di alcuni brani ad opera di Giuseppe Niccolò Imperlino, figlio dell’autrice, strappando qualche sorriso a chi Carlo Tartaglia lo conosceva.

“Il miracolo che si compie in questo libro - commenta nel suo intervento Mario Pedicini scrittore e giornalista - è la rappresentazione di una vita in cui il narrante e il narratore sono la stessa persona. Un uomo conosciuto come maestro ma che è stato protagonista in vari ambiti, che Emilia ha saputo interpretare senza aggiungere nulla”. Si vedono scorrere in una rassegna felice il palazzo Tartaglia a Circello, la cisterna con gli ori annegati nell’olio per nasconderli ai tedeschi, gli anni di studio al collegio De La Salle.

A completare lo scenario tantissime immagini che riportano spezzoni di vita, fotografie dimenticate e ritrovate per caso in uno scatolone.

La manifestazione è stata aperta da un breve intervento dell’editore e direttore di Realtà Sannita, Giovanni Fuccio, il quale ha ricordato che questo volume è il 143° edito da Realtà Sannita ed ha annunciato i titoli delle prossime pubblicazioni: “Quarant’anni tra le sbarre” di Giuseppe De Lorenzo, che sarà presentato il 31 maggio sempre al Museo del Sannio, e poi “Misteriosi graffiti sull’Arco di Traiano” di Gerardo Marucci e “Terzo Millennio” di Giuseppe Chiusolo.

“Può sembrare scontato che una figlia tracci un ritratto migliorativo del padre ma non credo di aver esagerato nell’esaltarne la figura”, ha sostenuto l’autrice concludendo con le parole di Antoine de Saint-Euxpery: “Non si vede che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

ALESSANDRA GOGLIANO

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