Due croci maltesi sulla facciata della basilica di San Bartolomeo Cultura

Salito al pontificato con il nome di Benedetto XIII, Vincenzo Maria Orsini con l’aiuto del suo factotum il cardinale Coscia, fece ricostruire la chiesa di San Bartolomeo nel luogo che la ospita ancora attualmente, su progetto dell'architetto Filippo Raguzzini, poi consacrata dal papa l'8 maggio 1729, operando di persona l'ultima traslazione del corpo di San Bartolomeo partendo dal Duomo di Benevento.

Tralasciando il campo delle cronache beneventane e romane circa le vicissitudini del cardinale Coscia, desidero mostrare un particolare inedito catturato con il drone pilotato da Raffaele Pilla. Cosa rappresentano le due croci a otto punte in un elemento architettonico e decorativo della sola facciata lato sx della Chiesa di San Bartolomeo?

La storia e la spiritualità della croce ad otto punte adottata dall’Ordine dei cavalieri gerolosomitani di Malta, affondano le radici in un passato antichissimo. In sintesi le sue otto punte simboleggiano le otto Beatitudini Teologali secondo San Matteo e le otto virtù che deve possedere un membro dell’Ordine: lealtà, pietà, franchezza, coraggio, gloria ed onore, disprezzo per la morte, solidarietà verso i poveri ed i malati, rispetto per la Chiesa.

Il perché della loro realizzazione, a parere di chi scrive, è da ascrivere al Cardinale Coscia e alla nobile famiglia dei Mascambruno, visto il loro legame con l’Ordine dei Cavalieri di Malta e con il Santo Apostolo nonché patrono di Benevento.

Il cardinale Coscia, fu nominato nel settembre del 1725 dal papa Orsini, protettore dei cavalieri gerolosomitani di Malta. Ancora oggi chi riveste questa importante carica, Cardinale Patrono, ha il compito di promuovere gli interessi spirituali dell’Ordine e dei suoi membri, nonché di far progredire le relazioni tra la Santa Sede e l’Ordine.

In una rara incisione, proveniente dalla biblioteca di Stato di Berlino, è possibile osservare il Cardinale Coscia con al petto la Croce dell’Ordine di Malta,  in quanto insignito del grado di Gran Croce e commendatario dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme.

Come già anticipato, la seconda croce, a otto punte, è da ricondurre ad una fra le più nobili ed antiche Case di Benevento, entrata nell' Ordine di Malta nel 1619 con Tommaso Mascambruno.

Per molti secoli questa famiglia custodì la prerogativa di possedere una delle tre chiavi dei catenacci che chiudevano la cancellata messa a protezione del corpo del Santo apostolo dietro l’altare maggiore dell’omonima Basilica un tempo nei pressi del Duomo di Benevento.

Oggi la cerimonia di chiusura del cancelletto, che è posto dinanzi l’urna di porfido che contiene le reliquie dell'apostolo, dove è possibile notare ancora lo stemma del casato dei Mascambruno, viene fatta con tre chiavi di cui una è in possesso della famiglia Nobile-De Santis, una dell’ Arcivescovo ed un'altra del rettore della Basilica.

CESARE MUCCI