Giuseppe Cotrufo, il grande organista della cattedrale Cultura

Giuseppe Cotrufo è un compositore ed organista che ha dato lustro alla nostra Città. Il merito di averlo riscoperto e collocato in un preciso contesto storico-musicale spetta a Enrica Donisi (a parte due cenni di Olga Laudonia in uno scritto del 2005): infatti egli è parte integrante del filone di ricerca scientifica che la sta impegnando da moltissimi anni. La Donisi, nata a Benevento da una nobile famiglia (è cugina del compianto giornalista e scrittore Mino de Blasio), è una musicologa di fama internazionale. Ai nostri lettori è nota anche per il volume Istituti, Bande e Società. Studi sulla musica a Benevento tra il 1561 ed il 1961 (Realtà Sannita, 2012; seconda Edizione, 2014) frutto di rigorosi studi scientifici, che ha avuto numerose presentazioni e recensioni e per il quale la Città di Montesarchio ha organizzato una manifestazione in suo onore; e per La scuola violoncellistica di Gaetano Ciandelli vincitore del “Premio Internazionale F.S. Nitti”: in entrambi i libri è presente Cotrufo. Da moltissimi anni la nostra ricercatrice lavora sulle scuole musicali fra Ottocento e Novecento.

I suoi libri libri hanno ricevuto entusiastiche recensioni italiane ed internazionali. Basta citare per tutte quelle della prestigiosa «Revista Musicale Chilena»; della «Rivista Italiana di Musicologia» e di periodici dei conservatori; oppure spulciare gli articoli scientifici apparsi nelle più prestigiose riviste e miscellanee.

Altro grande merito della Donisi è quello di aver scoperto molti musicisti, fra i quali Salvatore Pappalardo, Bianca Del Vecchio, Paolo Gonzales e per quanto concerne Giuseppe Magrini sta preparando le edizioni critiche con un team di musicisti. Nel 2009 su incarico del prof. Piero Craveri realizzò un lavoro su Alfredo Parente (a tal fine fu autorizzata dalla Biblioteca Nazionale a consultare il Fondo Parente non catalogato e fino ad allora mai consultato da nessuno) poi pubblicato su riviste scientifiche in cui portò alla luce aspetti ignoti della collaborazione con Benedetto Croce e della sua attività di critico musicale.

Ma in questa sede ci limitiamo agli studi su Cotrufo che la Donisi cita come organista di rilievo sin da quando frequentava il Corso del dottorato di ricerca (la Commissione era formata da professori di fama internazionale, il Presidente del Corso di Dottorato era Agostino Ziino ed il tutor della Donisi era il prof. Luca Aversano); in Congressi internazionali; durante le presentazioni dei suoi libri; in diverse relazioni pubbliche (ad esempio presso il Rotary Club) su Aversa, Benevento e la didattica musicale in Campania. La continuità degli studi su questo organista si evince anche dall’ultimo saggio della musicologa L’istruzione musicale in Italia nel sec. XIX: le scuole di violoncello inserito in «Saperi, parole e mondi. La scuola italiana tra permanenze e mutazioni (secc. XIX-XXI)» a cura di Rossella Del Prete (Benevento, 2020).

Cotrufo nasce a Napoli il 25 gennaio 1859. È allievo di Salvatore Pappalardo e di Beniamino Cesi. Nel 1888 si trasferisce a Roma, dove si dedica allo studio della musica sacra; il cardinale Di Rende stima la sua preparazione artistica e gli affida diversi incarichi dirigenziali, ai quali il giovane attende per diversi anni. Trasferitosi a Benevento, Cotrufo dirige la Schola Cantorum del Convitto arcivescovile e diventa organista nella Cattedrale, facendosi conoscere anche come didatta. Rientrato a Napoli, insegna organo presso il Conservatorio S. Pietro a Majella, facendosi apprezzare dai suoi concittadini. È accolto nell’elitario ambiente della Scuola ciandelliana; Paolo Rotondo e Giovanni Bottesini promuovono la pubblicazione di alcuni suoi lavori, come è emerso dalle lettere manoscritte trovate dalla Donisi. Fra i suoi allievi risulta Franco Michele Napolitano. Cotrufo ha composto molta musica religiosa e profana, per organo, da camera e per banda e ha trascritto musiche di autori vari. È autore di un Metodo per organo. Molti pezzi sono inseriti in raccolte numerate. Ha donato al Conservatorio la maggior parte delle sue composizioni.

Nel libro “Istituti, bande e società” della stessa Donisi ed edito da Realtà Sannita (2014) la Donisi ne offre un prospetto cronologico.

Concludiamo con l’auspicio che la Donisi continui ad imporre sulla scena internazionale i musicisti beneventani dando così sempre più lustro alla nostra Città.

FRANCESCA FUCCIO