Un altro pezzo della nostra storia se n’è andato. Un altro Lucio è uscito dal palcoscenico della vita. Ha accompagnato i momenti belli e brutti di diverse generazioni. Quanti amori nati con le sue canzoni. Quante emozioni ci ha regalato! Un grande che scompare. Un uomo che nella sua grandezza ha saputo essere umile, non pieno di superbia. Un poeta che ha trasfuso la sua anima nelle parole e nella musica.

Il nostro Lucio Dalla. Rimarrà un documento indelebile la sua partecipazione a Sanremo. E sicuramente farà diventare la canzone “Nanì” il suo testamento, l’ultimo messaggio che ha lasciato al mondo. Ha cantato quasi in punta di piedi, senza farsi notare. Ma la sua presenza si è diffusa forte e chiara. E se n’è andato senza fare rumore, senza creare alcun fastidio. Di solito quando una persona conosciuta sta male occupa molto spazio dei mezzi di comunicazione che danno continuamente notizie sullo stato di salute.

Lucio, invece, è scomparso improvvisamente, lasciando stupiti tutti. Quante belle storie nelle sue canzoni: Caruso, Caro amico ti scrivo, 4 Marzo, Attenti al lupo. E’ questo che rende immortale l’uomo. Ciò che è capace di trasmettere agli altri. Ciò che è capace di lasciare agli altri. Solo così si riesce a sconfiggere l’oblio della morte. La fama va oltre la morte. La” Silvia” di Leopardi è molto più viva di tanta gente vivente. La “Nanì” di Carone e Dalla rimarrà immortale. La “Lucia” dei Promessi Sposi e Manzoni non moriranno mai.

E allora questo ci sia di insegnamento: sforziamoci di lasciare un’impronta sul cammino della nostra vita: anche se debole, ma lasciamolo. Facciamo in modo che gli altri ci possano ricordare: per qualche parola detta, per qualche gesto compiuto, per qualche sorriso che abbiamo regalato, per uno sguardo che abbiamo ricambiato, per avere ascoltato chi aveva bisogno di parlare, di confidarsi. Sforziamoci di non essere ciechi, muti e sordi. Come le tre scimmiette. E’ un passaporto per l’immortalità e non costa nulla. Ciao Lucio!

ELISA FIENGO

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