Nuove prospettive per il Festival del Libro Cultura
Otto presentazioni di libri e due di guide turistiche, tre concerti di musica classica, una mostra su cent'anni di informazione nel Sannio, una conferenza inaugurale dal titolo “Il viaggio di San Francesco a Benevento” ed un convegno conclusivo avente ad oggetto i libri ed i giornali quali fonti preziose di storie, un buon numero di stand espositivi di case editrici e testate giornalistiche locali e a suggellare il tutto un doveroso e sentito omaggio al decano dei giornalisti beneventani, Guerino Pietraroia, questo il bilancio della terza edizione del Festival del Libro e dell'Informazione Locale, svoltosi per tre giorni negli spazi dell'incantevole chiostro di San Francesco a Benevento ed organizzato dall'EPT in collaborazione con l'assessorato provinciale alla Cultura.
Diciamo subito che la folla della passate edizioni non si è vista, vuoi per la concomitanza con altri appuntamenti disseminati nella città (ed ecco, dunque, che una reale collaborazione e programmazione tra i vari enti andrebbe a vantaggio di tutti - ndr), vuoi per la difficile congiuntura economica che ha reso tutti più misurati ed attenti, anche nella semplice scelta di un evento da seguire, vuoi anche per il cielo grigio di domenica pomeriggio che certo non invogliava molto ad uscire, possiamo affermare che la “vetrina” nata per promuovere e diffondere il settore dell'editoria e del giornalismo made in Sannio ha avuto un discreto successo.
Eppure gli ingredienti c'erano tutti e gli appuntamenti in cartellone avevano il loro pregio, a cominciare dalla mostra allestita dall'Associazione BBT (Biblioteche - Beni Culturali - Territorio) che, attraverso 32 testate d'epoca (tutte originali) e l'ottima spiegazione di Enzo Gravina, ha edotto i visitatori sul fermento culturale, politico e sociale sviluppatosi a Benevento all'indomani della liberazione della città dal dominio papalino, che per secoli ne aveva condizionato scelte e programmi.
Dalla fine del 1860, infatti, iniziarono a nascere una serie di giornali con lo scopo di segnalare i tanti problemi che attanagliavano il territorio cercando, altresì, di formare una coscienza politica in grado di aprire un confronto ed un dibattito tra i vari candidati sia al governo della città che della nazione.
Un'interessantissima carrellata di “pagine ingiallite” che partendo dal settimanale Il Nuovo Sannio, fondato nel 1863 da Salvatore Rampone, patriota e storico rappresentante della sinistra beneventana, terminava il suo excursus nel 1961 con Messaggio d'Oggi, attualmente il giornale più longevo ancora esistente nelle edicole.
Cento anni di storia dell'informazione che hanno visto il fiorire di ben 230 testate. Dopo il 1961, comunque, è doveroso precisare che altri giornali si sono aggiunti a quelli pubblicati nel passato per un totale di oltre 380 testate a riprova di una volontà e di un sempre maggiore interesse verso la stampa e l'informazione locale.
Tre giorni utili agli operatori dell'informazione anche per conoscere le nuove leve, rinsaldare vecchie amicizie e commentare le vicende locali, ma anche il grave attentato di Brindisi ed il terremoto in Emilia Romagna che tanto hanno messo in allarme l'Italia intera.
Tant'è che la stessa presentazione del libro scritto da Donato Spina “Giornalismo a Benevento 1947 - 1951. Note di un emigrante senza ritorno” per le Edizioni Realtà Sannita è stata preceduta da un pensiero del nostro editore, Giovanni Fuccio, e da un minuto di silenzio.
Tutte le presentazioni di libro sono state seguite da un pubblico che, se in alcuni casi ha difettato nel numero, in ogni caso è stato sempre molto attento.
Davvero interessante il convegno “Libri e giornali fonti preziose di storie”, che coordinato da Antonio De Lucia, direttore de “La Provincia Sannita”, ha visto gli interventi qualificati di Elio Galasso, direttore emerito del Museo del Sannio, e di Valeria Taddeo, direttore dell'Archivio di Stato di Benevento.
“Negli Stati Uniti - ha spiegato Galasso - la gestione dei beni culturali è diversa dalla nostra, infatti, i cittadini hanno la consuetudine di sovvenzionare le istituzioni anche private, queste, poi, a loro volta possono vendere le proprie opere per acquistarne altre, oppure per finanziare specialisti o restauri. Inoltre, nelle biblioteche statunitensi, come in quelle asiatiche o australiane si lavora in maniera differente dalla nostra, giacchè solo poche copie di libri entrano nelle biblioteche centrali, in quanto i volumi vengono digitalizzati e messi in rete a disposizione dell'intera comunità e quindi più che di diritto d'autore io parlerei di diritto di lettura. Il nostro sistema - ha continuato Elio Galasso - è invece fatiscente, perchè si tende a piazzare quante più copie cartacee possibili nelle biblioteche, senza tener presente che i libri richiedono spazi e cure adeguate che le loro versioni digitali non reclamano. E' necessario stare al passo coi tempi e non bisogna parlare di morte del libro, ma semplicemente di sua trasformazione”.
Valeria Taddeo, dal canto suo, ha posto l'accento sulla situazione beneventana per quanto riguarda il patrimonio documentaristico e, partendo dalla triste constatazione di aver perso negli anni - come comunità - tante fonti archivistiche per i più svariati motivi, ha lanciato due appelli: ricostruire e digitalizzare tutte le testate storiche del Sannio per metterle a disposizione della comunità e degli studiosi e poter accedere agli archivi privati di queste testate che sarebbe interessante consultare per comprendere le strategie politiche e sociali che hanno guidato le scelte editoriali.
Ciliegina sulla torta a chiusura del convegno è stata la consegna a Guerino Pietraroia di una targa, fatta realizzare dall'Associazione BBT, per rendere omaggio a chi, per ben settant'anni, ha fatto del giornalismo la sua ragione di vita fondando giornali e collaborando con le più svariate testate nazionali e locali contribuendo, inoltre, alla crescita culturale della città di Benevento.
ANNAMARIA GANGALE