SAN MARCO DEI CAVOTI - Un parco e un libro celebrano il pittore Ettore Cosomati Cultura

Uno dei primi traguardi della neo-eletta amministrazione di San Marco dei Cavoti guidata dal sindaco Roberto Cocca è un grande parco attiguo al centro storico, che è stato inaugurato nella serata del 16 luglio e consta di un percorso naturalistico con sentieri per trekking e passeggiate e di una bella fontana in pietra. L’area, affacciata sul Torrente Tammarecchia e da tempo in abbandono, è dunque tornata ad essere fruibile ai cittadini, ed è abbellita da piante, alberi e ben centotrentotto rose, nonché dotata di un impianto di videosorveglianza, cui si aggiungeranno poi lampioni e panchine. L’opera - afferma il sindaco che ha partecipato come sua abitudine in prima persona ai lavori - sarà ulteriormente ampliata ed è stata compiuta senza alcun onere per le casse comunali, ma soltanto con la spontanea e generosa collaborazione dei sammarchesi e delle imprese locali.

Alla cerimonia hanno partecipato numerosi cittadini, i componenti dell’Amministrazione Comunale e il parroco don Luigi Ulano, il quale ha benedetto la struttura illuminata con fiaccole e la targa in legno, scoperta dal sindaco Cocca e recante l’intitolazione a Ettore Cosomati, pittore, incisore a acquafortista di origini sammmarchesi che proprio da questi amati luoghi realizzò un’acquaforte raffigurante il paese, premiata con medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Barcellona nel 1911 e poi pubblicata su vari cataloghi nonché sul Corriere della Sera nel 1934.

Per l’occasione le Edizioni Realtà Sannita hanno pubblicato la biografia dell’artista - opera di Andrea Jelardi e intitolata Ettore Cosomati un artista di fama europea da San Marco dei Cavoti a Parigi, Francoforte, Zurigo, Londra e Milano - che, in oltre cento pagine e con numerose immagini, ripercorre la vita e le tappe professionali di questo illustre protagonista dell’arte italiana e internazionale nato nel 1873 e vissuto da bambino appunto nel comune fortorino, paese di sua madre Maria Borrillo. Qui, rimasto orfano di entrambi i genitori, Cosomati si isolò rifugiandosi nella meditazione e nella solitudine osservando la natura, i lavori dei campi, i fiori, le montagne e le rocce che diverranno poi i soggetti principali delle sue opere ove, infatti, si coglie sempre una traccia di «quel paesello campano appollaiato sui fianchi d’una collina, di quel paesello dove passai i primi anni della mia fanciullezza; e fra tutti i paesi che ho poi veduto nel mondo, nessuno è stato per me più ricco di profondi dolori e di grandi ingenue gioie».

Lasciato San Marco e compiuti gli studi superiori a Napoli, Cosomati nel 1894 si trasferì a Parigi e poi a Francoforte per dedicarsi al disegno e all’incisione e infine alla pittura, affermandosi già alla fine del secolo come uno dei più validi esponenti della Secessione Francofortese. Cosmopolita, partecipò a rassegne d’arte di rilevanza internazionale, tenne mostre in tutta Europa e visse pure in Svizzera e in Inghilterra, trasferendosi infine a Milano ove morì nel 1960 mentre era in corso la sua ultima grande esposizione al Palazzo Reale.

Il volume sarà presentato a San Marco dei Cavoti a settembre contestualmente all’avvio dell’anno scolastico e di un progetto in collaborazione con la dirigente dell’Istituto Comprensivo Maria Vittoria Barone, coordinato dal noto artista sannita Giuseppe Leone da realizzare presso il Modern Museo con la partecipazione di Giovanni Fuccio e Mario Pedicini che illustreranno agli alunni l’iniziativa Fare il Giornale nelle Scuole, da attuarsi però in chiave diversa e nuova.

«L’idea - spiega Andrea Jelardi autore del libro nonché direttore del Modern - è quella di creare un giornale “storico” attraverso un lavoro di ricerca condotto sui testi e sui quotidiani e riviste d’epoca disponibili nella biblioteca e nell’emeroteca del museo, focalizzando l’attenzione di volta in volta su particolari anni o eventi, e dunque su opere letterarie, artistiche e cinematografiche relative a quei periodi o contesti. Un percorso nella storia e nel passato che potrà anche avvalersi dei vari fondi museali, primo fra tutti quello relativo a Cosomati, il cui carteggio con l’amico d’infanzia Domenico Zuppa è e stato donato al museo, assieme ad alcune sue opere e scritti giornalistici, dal nipote omonimo magistrato Domenico Zuppa».

Alcuni incontri letterari, nonché corsi di pittura curati da Leone e altri artisti, potranno altresì svolgersi proprio all’interno del Parco Cosomati, ove nei pressi della fontana una tabella in legno riporta una poetica frase dedicata dal pittore all’amato paese e che recita: «San MarcoSono sicuro che se lo rivedessi non lo riconoscerei più, ed invano vi cercherei le tracce di quello che io conobbi. Spesso mi è capitato, in paesi lontani, nel brusio di affollate metropoli, nel silenzio stellato di notti alpine, di rivivere con un'intensità prodigiosa qualcuno di quegli aspetti e di quei lontani piccoli casi, avvolti d'indicibile incosciente dolcezza. Quegli aspetti e quei ricordi fanno per me parte del mondo dei sogni che è un regno a sé, con altitudini speciali e propri mezzi di comunicazione e, in esso, per vie misteriose si è subitamente portati in luoghi e tempi lontani, con la possibilità di guardare e sentire come in quei luoghi e quei tempi si guardava e sentiva».

VALERIO MASSIMO MILETTI 

Altre immagini