Un giovane «barbiere» Cultura

Un cast di giovanissimi, una orchestra fatta in casa, una coraggiosa trasposizione temporale dell’azione, una regia svelta e un direttore sempre in palla. Con questi ingredienti il Conservatorio statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento ha lasciato il segno nella 32^ “Città Spettacolo”.

Il ritorno a casa di Giancarlo Bocchino, maturato in esperienza su prestigiosi palcoscenici della lirica, era atteso da esigenti estimatori. Bocchino è cresciuto, ha acquisito sicurezza tecnica e spavalderia scenica, è stato un Almaviva un po’ giamburrasca. Di lui, il barbiere Figaro, Raffaele Raffio ha dato una interpretazione molto sobria, elegante e moderna, senza spagnolerie di comodo.

Brava Angela Giovio, dal canto sicuro ma anche disinvolta nella caratterizzazione del personaggio di Rosina, “spostata” dal regista Emanuele Di Muro durante la guerra civile spagnola (al punto da farle cantare una struggente Nana de Sevilla di Garcia Lorca).

Apprezzati i giovanissimi Davide Giangregorio (don Basilio), Mina Troiano (Berta) e Anton Gryniak (Fiorello/Un ufficiale). Efficace il piccolo coro curato da Adriana Accardo.

Sicuro e anche spettacolare il direttore Francesco Ivan Ciampa.

Il teatro comunale gremito ha accolto con calorosi applausi tutti i protagonisti. Il presidente Achille Mottola e la direttrice Maria Gabriella della Sala possono dirsi soddisfatti: la “scommessa” è stata vinta.

M. P.

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