Picasso a Benevento: la mostra multisensoriale a 50 anni dalla morte Eventi

Pablo Picasso, genio artistico del ‘900, è scomparso l’8 aprile del 1973, tuttavia, l’atemporalità della sua arte non conosce morte. A 50 anni dalla morte, Gennaro Vallifuoco, pittore e illustratore, ha deciso di curare una mostra multisensoriale che farà tappa a Benevento dal 18 al 30 novembre.

Vallifuoco ha coniugato i suoi studi di scenografo e pittore per dar vita ad installazioni e tecnologie che raccontano l’arte nelle sale espositive della Rocce dei Rettori.

Il curatore insegna all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, del cui patrocinio gode la mostra, arricchita da opere realizzate anche dagli allievi dell’Accademia. La progettazione tecnica rientra nel “Piano per la promozione Culturale 2023 - Regione Campania” a cura della Projenia SCS e promossa dall’associazione ‘Cosmoart APS’ del presidente Augusto Ozzella.

La mostra, dal titolo “I tre musici: Picasso e Napoli. Storie di arte, musica e inclusione”, ricalca il rapporto tra Picasso e l’Italia, in particolare il linguaggio primitivo ispirato dall’autenticità dei luoghi del paesaggio partenopeo nel periodo in cui Napoli fu musa ispiratrice del complesso artista.

Tra le attività proposte, il laboratorio che riproduce, tramite le tecniche utilizzate da Picasso, le scenografie dell’opera lirica partenopea: “Lo scoiattolo in gamba” di Edoardo De Filippo e Nino Rota, la cui opera lirica verrà musicata dall’Orchestra di chitarra classica “SannioguitarEnsemble”del Conservatorio Nicola Sala di Benevento.

L’iniziativa è accessibile anche a persone con disabilità visiva, evidenziando il tema dell’inclusione caro alla mostra e all’artista.

Difatti, è evidente il legame con il “periodo blu di Picasso”, i cui protagonisti sono soggetti più fragili con particolare riferimento ai non vedenti ritratti nella “Colazione dei ciechi”, “Il vecchio chitarrista cieco” e “Vecchio cieco e ragazzo”.

Per una persona con disabilitaÌ€ sensoriale (visiva e/o uditiva) - spiegano gli organizzatori - l’ostacolo alla fruizione del patrimonio artistico e culturale non eÌ€ legata solo alla presenza di barriere architettoniche, ma eÌ€ dovuto anche alla presenza di barriere percettive e sensoriali causate dalla mancanza di strumenti e supporti informativi adeguati. Per le persone non vedenti e ipovedenti a questi problemi si aggiunge inoltre, l’impossibilitaÌ€ di accedere ai contenuti artistici, dalla cui fruizione sono stati spesso esclusi, soprattutto in passato, dato il primato della visione nella fruizione dell’arte”.

100 giovani coinvolti in 5 workshop esperienziali di scultura e scenografia per non vedenti e ipovedenti, i cui lavori verranno di seguito esposti. La multisensorialità, pertanto, ha il calco della potenzialità innovativa del futuro ma possiede la capacità di migliorarsi dalle carenze che in passato erano limiti senza risoluzioni, divenendo strumento di democrazia per estendere i confini della percezione dell’arte.

TERESA PEDICINI