40° Anniversario Realtà Sannita - Gli auguri dei nostri amici e lettori In primo piano

Pubblichiamo qui di seguito un primo gruppo di lettere che sono giunte in redazione per i quarant’anni del nostro giornale.

A tutti il nostro più sentito e riconoscente ringraziamento.

GUERINO PIETRARIOA

Decano dei giornalisti sanniti, già Direttore e fondatore di giornali, radio e Tv locali

Siamo nell’anno 1978, un anno molto movimentato per i numerosi contrasti che sorgevano alla ribalta della vita quotidiana, ma un giovane professionista, di nome Giovanni, dalle idee molto chiare e pieno di entusiasmo, decise di dare vita ad un nuovo periodico da inserire tra le già numerose pubblicazioni, che operavano nella nostra città, compreso i quotidiani, ma era anche l’epoca in cui erano sorte anche le radio libere, che, in fatto di cronaca, avevano gli anticipi della diffusione.

Ma il giovane Giovanni Fuccio non si perse d’animo, accettò la sfida e dette alla stampa un periodico, dalla testata molto significativa ed emblematica per la nostra provincia: “REALTA’ SANNITA”, con lo scopo, molto nobile, di essere vicino alla nostra popolazione del Sannio, un lembo di terra, ricca di civiltà e storia antica.

Nasceva, quindi, un nuovo progetto giornalistico, per essere a fianco di questa popolazione, comprenderne le esigenze ed i problemi, cercando di risolverli, nei limiti del possibile.

A questo punto mi sia consentito di fare un paragone, che si addice alla nascita di un giornale.

Esso può essere raffigurato alla nascita di un bimbo, che viene ad allietare, con i suoi vagiti, la famiglia nella quale ha preso il suo posto nella vita.

Allorquando il lieto evento sta per verificarsi, gli sposi felici di domandano: come sarà nostro figlio? Sarà bello o brutto? A chi di noi somiglierà? Riuscirà a riscuotere le simpatie dei nostri amici e conoscenti?

Poi l’amore prende il sopravvento e la vita riprende il suo ritmo normale, pur nella dimanica e convulsa vita di oggi.

Ma Giovanni, che era l’editore e direttore del giornale e con la caparbietà che lo distingueva, prese il coraggio a due mani e varò la sua creatura, affidando la sua lodevole iniziativa soprattutto alla speranza.

Essa è una componente anche preziosa della vita umana.

Lo aveva affermato anche MANTEGAZZA, uno scrittore molto forbito dell’epoca romantica: “L’uomo vivo senza speranza è un paradosso. Si può vivere senza godere, si può vivere in mezzo al dolore, ma per sopportare la vita, e le sue iniziative, bisogna avere fra le mani una cambiale di gioia per l’AVVENIRE, dovesse di un centesimo, dovesse falsa questa cambiale è la speranza”.

Il lavoro, che hai dimostrato in tutti i quaranta anni di attività, ha raccolto i suoi frutti.

Alcuni collaboratori del giornale hanno oltrepassato i confini della nostra terra per approdare nei grandi quotidiani italiani.

Quindi “Realtà Sannita” ha fatto scuola e di tanto può essere orgoglioso.

Giusto premio alla tua tenacia e, soprattutto, il tuo sincero impegno per la realizzazione dei tuoi progetti.

I complimenti e le positive considerazioni di un veterano del giornalismo non ti potevano mancare.

Auguri felicissimi per i 40 anni di vita del tuo gioiello, che brillerà sempre nell’arco del tempo, che il destino riserva a ciascuno di noi.

Ed un vivo ringraziamento per la sincera amicizia che hai voluto sempre riservare alla mia pur modesta persona.

E concludo questa mia nota rievocativa con l’incitamento di Massimo D’Azeglio che ebbe a scriverlo in un momento particolare della storia d’Italia: “Vivendo ho imparato che una fra le tante approvazioni può ottenere l’uomo. E’ la vera, la buona, la sola da cercarsi: quella che ci mantiene dolce la bocca e ci fa trovare soffice il capezzale ed è l’approvazione del giudice che ci sentiamo tutti nel cuore quando ci dice: “Hai fatto il tuo dovere”.

SALVATORE CAMPITIELLO

Presidente Assostampa Campania Valle Sarno e Consigliere Ordine dei Giornalisti

E’ un cin cin di auguri, di certo meritevole che intendiamo far pervenire doverosamente al quindicinale d’informazione “Realtà Sannita” per aver compiuto nel 2018 gli anni soffiando e spegnendo 40 candeline!

40 anni oggi per una persona possono apparire pochi per l’allungamento della vita. Per un periodico locale, invece, 40 anni di diffusione non sono pochi, anzi sono invece tanti. Sì proprio tanti, perché rappresentano una infinità di costanti impegni quotidiani non semplici e di diversa natura.

Impegni notevoli sia della proprietà editoriale che della redazione per consentirne la puntuale uscita. Tra altro, va anche sottolineato che il quindicinale non è fonte di guadagno economico personale o del gruppo di lavoro, ma tutt’altro. Rappresenta, infatti, un impegno per lo più basato sul volontariato, con l’obiettivo forte di dare forma ad un’idea pubblica e sociale. Un’idea per la realizzazione di un progetto di alto valore culturale, teniamo a sottolineare, rivolto ad informare una comunità locale. A voler quantificare lo spessore ideale della testata, diremmo che esso è di notevole entità.

Realtà Sannita”, sotto la guida sapiente ed autorevole del direttore responsabile Giovanni Fuccio, dei Redattori e di tantissimi Collaboratori, infatti, si è impegnata a centrare gli scopi nobili cui deve porsi ogni organo di informazione, quelli cioè di aiutare i cittadini a formarsi la capacità critica.

E, “Realtà Sannita”, credo vi sia riuscita, visto la diffusione e l’autorevolezza di cui gode nella comunità beneventana. Una comunità che sente la testata come patrimonio suo, perché essa rappresenta la sua voce, accompagnata da idee, denunce, proposte e fatti di ogni colore, importanti della e per sua città capoluogo e provincia, con l’unico scopo di migliorane le condizioni.

Un grazie ed un caro saluto a tutti, tutti tutti di “Realtà Sannita” con l’auspicio di darci appuntamento al cin cin del cinquantesimo compleanno!

LUIGI ANTONIO GAMBUTI

Giornalista e scrittore, già Direttore Didattico. Risiede ad Afragola (NA)

Non si può non salutare con riconoscenza l’iniziativa che Giovanni Fuccio ha messo in campo per celebrare i quarant’anni di Realtà Sannita. Per chi scrive, la riconoscenza è doppia: prima, perché l’Editrice che porta il nome del giornale è la stessa che gli ha pubblicato tre libri, uno dei quali, la biografia di Nicola Ciletti (fu insignito del Premio di Cultura della presidenza del Consiglio dei Ministri e vinse il Premio Boemondo di Saggistica); seconda, perché riattiva periodicamente il legame che mai si è interrotto con la terra natìa.

Chi scrive, sannita della Valle Telesina, cittadino onorario di San Giorgio La Molara, “piccolo tetto del mondo ove come nidi di rondine s’aggrappano case” nel delirio di colori del Fortore beneventano, esiliato da una vita in terra napoletana non può non dichiarare - e ci si perdoni la conseguente naturale ridondanza - la propria appartenenza ad una etnìa che racchiude nei suoi tratti distintivi quanto la Storia le ha consegnato in termini di carattere, sentimenti, determinazione nelle convinzioni e prudente saggezza nelle scelte prioritarie della vita.

Realtà Sannita, esibita e presentata come vessillo e talvolta come segno identitario fra le tante carte che affollano le nostre vicende quotidiane, riporta a chi sannita si sente e che da sannita coltiva il campo dei ricordi, un soffio di vento familiare che sancisce e rinforza il senso dell’appartenenza.

E allora ritornano, riemersi dalle nebbie della lontananza spazio-temporale, i ricordi, scampoli di vita e suoni profumi e colori che hanno scandito il ritmo dei giorni passati: il mormorio del fiume e il canto degli uccelli, il fumo dei camini e l’abbaiare dei cani, le mani callose e le silenziose attese delle antiche masserie… cose d’altri tempi che andrebbero riproposte per riagganciare la vita a qualcosa di concreto, nella devastante “liquidità” della realtà contemporanea.

Grazie, Giovanni, grazie per gli editoriali di Mario Pedicini (con Mario, giovanissimi, corrispondenti dell’antico “Quotidiano”); per le dotte e salutari incursioni di don Mainolfi; per le lezioni di Galasso; per gli ineffabili tracciati epistolari dell’emigrante al suo “cainate”; per le cronache di Gino Pescitelli e le Gelsomine di Cassese e i don Saverio di Sorgente (ah! quanti rimpianti!); per le rubriche e i servizi di Gangale e Mastrocinque e di tante voci che ci raccontano i fatti, le storie e i personaggi delle nostre amatissime contrade.

Buona e lunga vita a Realtà Sannita, al suo Editore - Direttore, ai suoi lettori e a tutti i suoi collaboratori.