Amministrative, le parole chiave del programma di Perifano: dialogo, innovazione, manutenzione e qualità ambientale In primo piano

Il luogo scelto da Luigi Diego Perifano per annunciare la sua candidatura a sindaco è la sala conferenze dell’Hotel Traiano, a poco passi dal monumento-simbolo della città di Benevento. Il tono usato nell’incontro-stampa è pacato e riflessivo, consapevole di rappresentare movimenti e personalità politiche diverse tra loro, ma unite per un unico obiettivo: riportare il centro-sinistra alla guida di palazzo Mosti.

Ringrazio i dirigenti politici che mi sostengono perché alle elezioni si presenta una coalizione ricca, composita, dove la forza del pluralismo emerge in maniera molto netta: dalla cultura laica all’associazionismo cattolico, dai settori moderati alla sinistra sociale e ambientalista. È un esperimento che non ha precedenti nelle elezioni amministrative di Benevento. Ciascuna di queste componenti mette un granello di saggezza, un moto di entusiasmo e di passione, ma anche un tratto d’identità che recepisco molto volentieri”.

Perifano ha sottolineato che la sua è una candidatura “da indipendente, perché non ho tessere di partito: credo che questo sia un vantaggio per interpretare al meglio tutte le sfaccettature di questa bella coalizione. Mio compito è di unificare e, se è possibile, andare anche oltre e rendere il nostro progetto maggiormente attrattivo e coinvolgente”.

Ecco in sintesi i passaggi più significativi delle conferenza stampa. “Vi voglio brevemente elencare le parole-chiave sulle quali chiederò di aprire un dialogo fecondo con la città: la prima è DIALOGO. Non dobbiamo dividerci sulla attribuzione dei meriti, ma praticare una forte armonia ed una fattiva collaborazione tra i diversi livelli istituzionali. No alle liti da comari.

Seconda parola: INNOVAZIONE, cosa diversa dal nuovismo. La prossima consiliatura sarà un discrimine tra passato e futuro con i fondi del Recovery Fund e della Programmazione 2021-2027. Dobbiamo avere una visione strategica che accompagni questi processi, un Piano strategico che cammina di pari passo con gli asset principali dei programmi, sia quelli ordinari che straordinari. I temi: politiche sociali, turismo e cultura, transizione ecologica, sviluppo tecnologie digitali, rigenerazione urbana.

La terza parola: MANUTENZIONE, sociale e urbana. Avere cura delle persone che sono diventate più fragili dopo la pandemia, avere cura di settori come il commercio, i pubblici servizi ma soprattutto i giovani: quindi coesione ed inclusione; dall’altra, avere cura della città: vivibilità quotidiana, una città più accogliente, pulita ed ordinata, nel solco del lavoro fatto su questi temi dal compianto Enrico Castiello.

Quarta parola: QUALITÀ AMBIENTALE, come la qualità dell’acqua, la qualità dell’aria, la mobilità sostenibile, il passaggio all’elettrico, la riqualificazione del patrimonio pubblico, la rigenerazione urbana, riqualificando e rinnovando quello che c’è senza ulteriore consumo di suoli”.

Prima di passare la parola ai giornalisti, Luigi Diego Perifano ha voluto chiudere la sua introduzione citando Papa Francesco. “Oggi inizia un cammino lungo ed impegnativo, che dovremo percorrere tra concretezza e utopia: piedi ben piantati per terra, con uno sguardo sempre rivolto all’orizzonte, con determinazione e fiducia. Un cammino che mi piacerebbe compiere con il monito di Papa Francesco, che, sia chiaro, è un riferimento anche per tantissimi laici come me: “…camminare cantando, che le nostre lotte e le nostre preoccupazioni non ci tolgano la gioia della speranza”.

GIUSEPPE CHIUSOLO 

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