Benevento e i suoi militi noti In primo piano
Ultimamente, con una certa insistenza, sui social circolano post e dibattiti circa la necessità di reintrodurre la naja, cioè il servizio militare, per i giovani scapestrati e svogliati. In un posto ho letto quanto segue: «Credo fermamente che sia arrivato il momento di introdurre il servizio militare abligatorio per tutti i maggiorenni, 2 anni per imparare l’educazione, il rispetto. Lontani dalle famiglie. Oggi non ci sono altre strade. Due anni servirebbero a insegnare che con l’arroganza e la supponenza non si ottiene nulla».
I sostenitori del militarismo, additano come perniciosi per la società i frutti cattivi del buonismo degli ultimi trent’anni. Vi sono poi quelli che ritengono la caserma un luogo dove regnano il bullismo, la maleducazione e l’incultura. Altri che ritengono più utile il servizio civile. Vi sono quelli che invocano la famiglia, come luogo deputato alla trasmissione dei valori sani e quelli che, infine, vorrebbero la scuola farsi carico di una non meglio specificata “educazione all’affettività”, con conseguenze che forse non immaginano neppure: un ulteriore carico per la scuola stessa, già gravata di innumerevoli incombenze, e la previsione di mamme imbufalite verso docenti che sarebbero accusati di fare sessuologia o quanto meno il lavaggio del cervello ai propri figli.
Data la consistenza del dibattito, ho deciso di andare a spulciare nei registri contenenti i fogli matricolari di alcune personalità sannite, tra la prima o nella seconda guerra mondiale.
La mia ricerca è dettata solo da curiosità storica, senza riferimenti al dibattito in corso circa la necessità o meno di reintrodurre il servizio militare obbligatorio. In effetti, tale dibattito ha solo fatto sorgere in me tale curiosità, senza alcuna pretesa sociologica o presa di posizione in merito. Ho effettuato questa piccola ricerca sui registri delle due guerre mondiali consultabili in rete sul sito dell’Archivio di Stato di Benevento. Qui ne offro un piccolo campione.
La prima personalità in cui mi sono imbattuta è quella di:
Nicola Ciletti. Il noto pittore italiano, nato a San Giorgio la Molara il 9 marzo 1883 da Agnello (Aniello) e da Giulia Barra, fece il servizio militare come soldato di leva di prima categoria nel 1905. Venne congedato dopo neppure un mese di sevizio per insufficienza toracica. Alto 1.73 m., di colorito roseo, capelli neri, occhi castani e sana dentatura. Studente.
Tra i militi noti, spiccano i seguenti nomi di sanniti illustri:
Raffaele De Caro, figlio di Paolo e di Cocca Fulvia, classe 1883. Il suo servizio militare va da luglio 1903 a dicembre 1905. Ammesso a ritardare il servizio militare in base all’articolo 120 della legge militare, fu designato per la ferma di due anni. Fu allievo ufficiale di complemento nell’ottavo reggimento dei Bersaglieri, poi caporale e sergente. Sottotenente di complemento esercito permanente arma di Fanteria con riserva di anzianità. Era alto 1.79 m., colori neri, occhi grigi, dentatura sana. Di professione studente.
Francesco Flora, che poi diverrà un illustre critico della letteratura italiana, era nato a Colle Sannita da Giuseppantonio e da Lecce Vincenza il 27 ottobre 1891. Era alto 1,69 m., capelli neri e ricci, studente. Soldato di seconda categoria, fu lasciato in congedo illimitato. “Chiamato alle armi per istruzione non giunto in attesa del trasferimento alla terza categoria. Rinviato alla successiva chiamata”. Correva l’anno 1912.
Francesco Forgione, ovvero il futuro San Pio da Pietrelcina, figlio di Grazio e di De Nunzio Maria Giuseppa, nato a Pietrelcina il 29 maggio 1887, era alto m. 1.66, torace m. 0,82, capelli castani lisci, colorito roseo e dentatura sana, studente. Il figlio matricolare si riferisce al periodo compreso tra aprile e luglio 1907. Soldato di leva di prima categoria, fu lasciato in congedo illimitato. È noto che il futuro frate e poi santo, soffriva di molti mali fisici fin dalla giovanissima età, i quali si configuravano in effetti come sofferenze mistiche. Ma questo fu scoperto più tardi.
Pasquale Meomartini, futuro presidente della Provincia e sindaco di Benevento, figlio di Mario e di Zampelli Giulia, nato a Benevento il 30 agosto 1910, alto m. 1,63, anch’egli di sana e robusta costituzione, nel 1932 fu lasciato in congedo illimitato provvisorio per ripresentarsi all’apertura dei corsi allievi ufficiali. Si formò alla Scuola Allievi Ufficiali di Salerno e divenne Sottotenente di complemento nell’arma della Fanteria.
Alfredo Zazo, al quale si deve la fondazione del Museo del Sannio, docente, saggista, direttore della rivista “Samnium”, era nato a Benevento il 24 febbraio 1889 da Raffaele e da Stanchi Maria, era alto 1.65, con occhi e capelli castani ed un neo sulla tempia sinistra. Nel 1918 era studente. Fu caporale e poi sergente e fu mandato in licenza una prima volta per problemi di salute. Rientrò nel Corpo di appartenenza e fu poi riformato per nevrastenia grave e deperimento organico.
Nel 1919, soldato di leva di prima categoria, fu lasciato in congedo illimitato per “deficienza toracica e debole costituzione”. Chiamato alle armi per la prima guerra mondiale, servì lo Stato con fedeltà e onore.
Vittorio Bosco Lucarelli, sindaco di Benevento (1911), deputato, vice presidente della Costituente, senatore, nato nel capoluogo il 23 aprile 1888 da Raffaele e da Cessa Gabriella, nel 1910 è soldato di leva, Sottotenente di milizia territoriale, arma di Fanteria. Chiamato alle armi per mobilitazione, fu riformato e rivisitato.
Mario Rotili, storico dell’arte, sindaco di Benevento (1956-1963), nato da Ernesto e Grimaldi Benedetta il 12 agosto 1920, alto 1.61 m., occhi castani, colorito roseo, denti sani, nel 1939 è studente. Nel 1932 si diploma al Liceo Classico di Benevento, ha l’obbligo di frequentare il corso allievi ufficiali di complemento, ma la legge gli consente di rinviarlo per motivi di studio, in quanto iscritto al secondo anno di Lettere all’Università di Napoli. Durante gli studi, è richiamato alle armi ed a Santa Maria Capua Vetere entra a far parte del Reggimento di Fanteria. Si sposta quindi a Salerno e poi nel Distretto Militare di Benevento. Trasferito ancora a Napoli, ottiene una licenza straordinaria di quindici giorni per esami.
Se volete consultare le schede degli altri militi noti della nostra provincia, potete cliccare qui: www.archiviodistatobenevento.beniculturali.it/index.php?it/244/militi-noti.
LUCIA GANGALE