Calcio, Serie B: la Strega espugna Ascoli e ora crede nel sogno play-off In primo piano

Uno scossone, un terremoto, uno tsunami di emozioni. Il Benevento aveva un bisogno impellente di tagliare ogni ponte con il recente passato per lasciarsi alle spalle un finale di regoular season a dir poco disastroso. Ed il match del ‘Del Duca’ di Ascoli è semplicemente calzato a pennello: una Strega coraggiosa ed intraprendente è riuscita ad imporsi con fermezza in terra marchigiana, spegnendo in un lampo il sogno play-off del picchio, schiantatosi prematuramente contro la firma perentoria di Lapadula.

Venticinque giorni dopo l’ultima volta, la Strega è tornata a sorridere. Sembrava impossibile, atteso l’impressionante filotto di risultati negativi che ha zavorrato il rush finale sannita, eppure la truppa di Caserta è riuscita ad azzerare il malumore accumulato nelle ultime settimane, centrando il tanto atteso riscatto. Poi, si sa, i play-off sono un campionato a parte. Ed il sogno giallorosso è appena cominciato.

Due risultati a disposizione su tre, un tangibile e comune malcontento che ha destabilizzato l’ambiente nelle ultime settimane, una catena di defezioni piuttosto importanti: sono stati tanti i fattori che hanno minato la preparazione - specialmente psicologica - del match della Strega ad Ascoli. Non sono bastati, però, a mettere k.o. i ragazzi di Caserta, usciti trionfanti al termine dei 90’. Frutto della ferma volontà di riportare in auge il tasso tecnico e d’esperienza elevato della rosa, che non ha di certo trovato un confortante riscontro nella classifica finale.

Sono bastati pochi minuti per capire che qualcosa, nell’aria, era già cambiato.

La gara di Ascoli è stata una vera e propria battaglia: scontri violenti, gioco continuamente spezzettato, duelli maschi in mezzo al campo che per poco non hanno mietuto qualche vittima. Ma il Benevento è stato pronto a scendere all’inferno e ad accettare una gara sporca e carica di agonismo. Nonostante il piglio intraprendente dell’Ascoli e un’evidente impreparazione dei giallorossi relativa alle palle inattive del picchio - che ha continuamente flirtato con il vantaggio -, la firma di Lapadula (12° gol stagionale) è stato il fatidico fulmine a ciel sereno che ha rotto l’originario equilibrio, indirizzando il match in favore dei giallorossi. La girata di testa dell’italo-peruviano, che ha insaccato un cross al bacio di Masciangelo, ha difatti girato su “off” l’interruttore dell’entusiasmo della formazione di casa. La compagine di mister Sottil - caricata da 11 mila supporter - si è sùbito palesata arruffona e scoraggiata, inceppando in una caterva di errori tattici dettati dall’ansia di pareggiare che hanno concretamente saldato il vantaggio degli ospiti. Le numerose perdite di tempo che hanno svaligiato il cronometro di effettivi minuti giocati hanno sposato il match crudo imbastito dalla Strega, che ha predisposto sul tavolo della sfida un bagaglio carico di accortezza e maturità, evidenziando un gap incolmabile con i bianconeri.

Non senza soffrire, specialmente nel finale, il Benevento ha strappato una vittoria dal peso d’oro, seppellendo il sogno promozione dell’Ascoli, che era tornato a disputare un play-off ben 17 anni dopo l’ultima volta.

Una vittoria che sa tanto di boccata d’ossigeno per Caserta & company. L’abbraccio del mister giallorosso con il diesse Foggia al triplice fischio finale dell’arbitro Manganiello ha lasciato trapelare un’evidente mix di sfogo, tensione, rabbia ed emozione. L’organico sannita è immediatamente corso festante sotto lo spicchio riempito dagli oltre 500 encomiabili supporter giallorossi, rievocando le scene gloriose d’un tempo.

Come se nulla fosse accaduto nell’ultimo mese: errori, disastri, pianti, tracollo. Tutto nel dimenticatoio. Solo cori, battimani, fumogeni ed un emozionato ballo del gruppo squadra giallorosso sotto il proprio settore ospiti.

Il vento è già cambiato. Quello vecchio e pesante potrebbe aver portato con sé tutto il marcio del finale di campionato. La Strega, ora, è pronta a voltare pagina e a scrivere un nuovo capitolo della propria storia. È il bello della Serie B. La magia del play-off.

Il Benevento, approdato in semifinale, se la vedrà con il Pisa in un doppio scontro da brividi. I giallorossi disputeranno il match di andata tra le mura amiche: si giocherà martedì alle ore 20:30. La sfida di ritorno, invece, prenderà piede all’ ‘Anconetani’ sabato 21 maggio, ore 18:00.

TABELLINO E PAGELLE

ASCOLI (4-3-1-2): Leali 6; Baschirotto 5.5 (27’ st Salvi sv), Botteghin 6,5, Bellusci 5, Falasco 5,5 (36’ st Eramo sv); Collocolo 5,5 (17’ st Bidaoui 5,5), Caligara 5 (36’ st Ricci 5), Saric 6; Maistro 5,5 (27’ st Paganini 6); Tsadjout 5,5, Dionisi 5. All. Sottil 5

BENEVENTO (4-3-3):

Paleari: 7 - Nel momento del bisogno risponde presente. La parata sul colpo di testa di Dionisi nel finale sigilla il vantaggio giallorosso. Preziosissimo.

Letizia: 6,5 - Esperienza, ma soprattutto gamba: quella che gli era mancata in tutto il finale di campionato. Ispira l’azione del vantaggio, poi mantiene bene insieme a tutto il pacchetto arretrato. (35’ st Vogliacco sv),

Glik: 6 - Era mancata tanto la sua leadership al quartetto arretrato. Torna più roccioso e rognoso di sempre.

Barba: 6.5 - Difensivamente parlando: il migliore di tutti. Annulla Tsadjout per tutto l’arco del match. Affanna nel finale, ma è autore di una prestazione più che sufficiente.

Masciangelo: 6.5 - Sorprendente ed inaspettato. Titolare contro ogni pronostico, disputa una gara di spiccata personalità. L’assist in corsa per il gol di Lapadula è da trasmettere nelle scuole calcio.

Acampora: 6 - Conferma di essere leggermente al di sotto del suo standard qualitativo e di forma. Non si sottrae, però, a nessun duello, fornendo al centrocampo giallorosso tutta la sostanza di cui necessita. (44’ st Petriccione sv),

Calò: 5,5 - Nel complesso la gara dell’ex Pordenone e Juve Stabia non delude più di tanto le aspettative, ma per il fulcro del gioco e della costruzione della manovra sannita i 14 possessi persi incidono eccome. Gestisce troppo frettolosamente alcune transizioni. Compensa con una decina di duelli vinti in mezzo al campo.

Ionita: 5,5 - Una delle sue prestazioni più anonime in maglia giallorossa. Appena 57’, soltanto 14 tocchi, caratterizzati da ben 3 palle perse. Incolore. (12’ st Elia: 6 - Entra per giocare finalmente nel suo ruolo e la sua rapidità di gamba si percepisce ad ogni sfera toccata. È un’insidia costante per i difensori avversari. Cala qualitativamente - troppo presto - nel finale, quando avrebbe dovuto tenere più alta la squadra.);

Improta: 5,5 - Conferma un momento di forma poco ottimale. È troppo spesso fuori dal gioco sannita, pare perfino in ritardo negli inserimenti dal lato opposto. Da recuperare. (44’ st Foulon sv),

Lapadula: 7 - Con lui in campo, l’attacco del Benevento è un’altra storia. Rapace d’area di rigore, si fa trovare al posto giusto al momento giusto, timbrando il gol numero 12 in stagione.

Tello: 6 - Gara ordinata. Senza guizzi, né errori. Infoltisce il centrocampo sannita abbassando il proprio raggio d’azione ed il suo lavoro sporco si vede: 4 palle rubate utili a trasformare azioni da inoffensive ad offensive.
All.: Caserta 6.5 - Opta per una formazione difensiva, priva di Foulon, Insigne e Farias. Il campo dice che ha ragione lui. Bravo. Incomprensibile, però, come la Strega continui spaventosamente a soffrire le palle-inattive degli avversari, quasi come se lo studio tattico degli avversari fosse - ancora - insufficiente.

ARBITRO: Manganiello di Pinerolo.

Reti: 38’ pt Lapadula (B).

Ammoniti: Calò (B), Acampora (B), Improta (B), Dionisi (A), Leali (A).

Espulsi: preparatore dei portieri Petrazzuolo (A) per proteste e al 51’ st Dionisi (A).

Recupero: 5’ pt, 6’ st.

Corner: 6-2.

Spettatori: 10.797.

FRANCESCO MARIA SGUERA

Foto di Arturo Russo per Realtà Sannita ©