Calcio, Serie B: l'esordio di Cannavaro convince a metà... Contro l'Ascoli finisce 1-1 In primo piano

Una Strega sfortunata, brutta e appesantita non va oltre il pari tra le mura amiche contro il picchio. Rimandati, dunque, sorrisi e festeggiamenti per la prima vittoria di Fabio Cannavaro in Italia: c’è ancora tanto da lavorare ed il tempo non sembra sorridere ai giallorossi.

Dopo la prima sosta per le nazionali - calzata a pennello con l’esonero di Fabio Caserta - era più che lecito attendersi un Benevento più riposato, motivato e pimpante. Sembrava essere giunti ad un momento spartiacque, in grado di rivitalizzare un entusiasmo quasi del tutto scemato a seguito degli ultimi disastrosi risultati della squadra.

La prima soporifera frazione di gara della Strega, invece, ha ben presto lasciato evaporare il clamore nutrito circa il debutto in Italia di Fabio Cannavaro. Perché - sia ben chiaro! - per rispettare appieno la persona e la figura di un uomo che - da pallone d’oro e capitano della nazionale campione del mondo - ha scritto pagine indelebili della storia di questo sport bisogna prescindere dal suo glorioso passato e valutare oggettivamente e criticamente il suo operato da tecnico, assecondando la sua stessa volontà.

Ebbene, non può che constatarsi che il Benevento si è ben presto schiantato con la cruda realtà: 5’ di gioco sono bastati ad incalzare una preparazione atletica e tattica tutt’altro che ultimata, con Botteghin pronto ad insaccare da due passi l’assist di Falasco sugli sviluppi di calcio piazzato, portando in vantaggio la squadra di mister Bucchi, grande ex di giornata.

Al di là dello svantaggio incassato dai sanniti praticamente al fischio d’inizio, i numeri fatti registrare dagli stessi nei primi 45’ sono stati letteralmente impietosi: 0 tiri in porta; 0 occasioni da rete create; addirittura 79 possessi persi. Nonostante una condizione di classifica tutt’altro che smagliante, l’Ascoli è sembrato, a tratti, di un’altra categoria, palleggiando il Benevento e consacrando una supremazia nel possesso palla e nella creazione di palle-gol.

Qui viene a galla il primo interrogativo. Cannavaro, sin dalla sua presentazione, è stato particolarmente schietto, avendo subito ammesso di aver trovato degli elementi della rosa - non si fatica tanto prima di scoprire chi - assolutamente fuori condizione. Com’è possibile, dunque, giungere all’inizio di ottobre, dopo la prima pausa per le nazionali, con almeno 1/3 di rosa a terra dal punto di vista atletico? I responsabili, senza voler girare a lungo intorno alla questione, ci sono ed hanno dei nomi ben precisi. E di sicuro non erano (più) presenti al “Vigorito” quest’oggi.

Fatto sta che nella ripresa la verve del Benevento è riuscita a sbiadire un ritmo compassato e noioso della stessa formazione di casa. Cannavaro, da vero leader, ha subito optato per 3 cambi rivoluzionari ad inizio tempo: Simy, Schiattarella e Farias dentro; Forte, Foulon e Karic out, nonostante la prematura sostituzione di Veseli per infortunio, rimpiazzato al 25’ da Capellini.

La Strega ha presto cambiato atteggiamento e, dopo un’occasione non sfruttata da Simy in un colpo di testa ravvicinato, è riuscita a confezionare il gol del pari: assist di Ciano per Farias e appoggio di testa in rete del brasiliano, che non avrebbe potuto fallire da due passi. Match finalmente stappato per le fila giallorosse, o quasi.

Nonostante il gol dell’1-1 appena agguantato, infatti, il Benevento si è via via afflosciato sulle gambe, succube di un’efficienza fisica ancora tutta da ritrovare.

I ritmi sono tornati blandi, con l’Ascoli abile a spezzettare continuamente il gioco ed a rendersi pericoloso a folate: il solito Paleari ha tenuto a galla i padroni di casa. Nel finale, però, l’occasione più grande per vincere la sfida l’ha collezionata il Benevento, che si è aggiudicato perentoriamente l’aggettivo di “sfortunato”: infatti, dopo aver fatto i conti con gli infortuni di Veseli, come detto, e di Glik nella ripresa (sostituito da Pastina), i giallorossi sono andati ad impattare una traversa da ottima posizione con un destro terrificante di Improta, che ha rischiato di ribaltare la sfida a tempo ormai scaduto.

Al triplice fischio del direttore di gara è emerso un pari cocente, ma più che giusto. L’Ascoli ha praticamente dettato legge nel primo tempo, mentre il Benevento ha reagito con orgoglio nella ripresa. L’amaro in bocca lasciato dalla traversa colpita al 90’, però, non deve trarre in inganno. O meglio, non può oscurare un lavoro di preparazione - anzi, rigenerazione - atletica che necessita impellentemente di essere perfezionato. Cannavaro ed il suo stimatissimo staff tecnico saranno chiamati davvero agli straordinari.

Non ho la bacchetta magica per migliorare tutto all’improvviso”, aveva sinceramente annunciato il nuovo tecnico del Benevento in conferenza, prima della gara contro i marchigiani. Beh, forse sarebbe l’unico strumento realmente in grado di ribaltare le carte in tavola.

Con l’1-1 del “Vigorito”, il Benevento rimane impigliato nella zona bassa della classifica: 8 punti in 7 turni. La vittoria manca ormai da un mese. L’Ascoli di Bucchi, dal canto proprio, resta una misura sopra i giallorossi, a quota 9.

TABELLINO E PAGELLE

BENEVENTO-ASCOLI 1-1

BENEVENTO (3-4-2-1): Paleari 6.5; Leverbe 5.5, Glik 5.5 (60 Pastina 6), Veseli 5.5 (24 Capellini 6); Letizia 6, Karic 5 (46 Farias 6.5), Acampora 5.5, Foulon 5 (46’ Schiattarella 6,5); Ciano 6, Improta 5.5; Forte 4,5 (46 Simy 6). All.: Cannavaro 6

ASCOLI (3-5-2): Guarna 6,5; Bellusci 6,5, Botteghin 6,5, Quaranta 6; Falzerano 6.5 (81’ Salvi sv), Collocolo 6 (70 Eramo 6), Buchel 6,5, Caligara 6 (81’ Ciciretti sv), Falasco 6,5; Gondo 6,5 (46’ Pedro Mendes 6.5), Dionisi 6 (62 Bidaoui 5,5). All.: Bucchi 6

Arbitro: Fabbri di Ravenna

Var: Manganiello di Pinerolo

Reti: 6 Botteghin, 48 Farias

Ammoniti: Gondo, Caligara, Acampora, Buchel, Bellusci, Botteghin, Farias.

FRANCESCO MARIA SGUERA

Foto: fonte picenotime.it