Calcio, Serie B: una grande Strega espugna la laguna di Venezia In primo piano

Tre punti pesantissimi. Di nuovo. Uno 0-2 senza margine di replica. E se una rondine non fa primavera, non saranno di certo due a ribaltare perentoriamente il quadro ingiustamente disastroso dipinto guardando la Strega ad inizio stagione. Il Benevento non era scarso prima e non è fenomenale adesso, sia chiaro. Ma i prepotenti passi in avanti che sta muovendo la società campana, giornata dopo giornata, in campo e fuori, quelli sì: nessuno può negarli.

Nell’ostica trasferta di Venezia - appena retrocessa, assieme ai giallorossi, in serie cadetta -, la Strega ha badato al sodo, aggiudicandosi nuovamente tre punti che smuovono, e non poco, l’ingarbugliata classifica. Tre punti, soprattutto, che gettano nuovo cemento fresco sulle fondamenta di questa squadra.

Avendo appena salutato una sessione di mercato lunga ed estenuante, al Benevento non resta che saldare questa continuità, colpevolmente manchevole ai nastri di partenza. La rosa, d’altronde - più o meno forte che sia, rispetto alla scorsa stagione -, è ormai ultimata. La società di Via Santa Colomba è riuscita a piazzare gli ultimi 3 colpi last minute, cedendo perfino un esubero. Il tempo del calciomercato, dunque, è finalmente terminato. E la Strega si è sùbito precipitata alla carica per dimostrare il proprio valore.

Contro una squadra sensibilmente ringiovanita e ricca di giovani scommesse, il Benevento non ha snaturato le proprie caratteristiche. Con un 3-5-2 leggermente ritoccato, ma sempre eretto sulle qualità dinamiche della compagine, la squadra di Fabio Caserta non ha rinunciato a proporre trame offensive sin dalla prima frazione di gioco. Sebbene di spettacolo, nel primo tempo, ve ne sia stato ben poco, la Strega ha indubbiamente lanciato segnali positivi già nei primi 45’. I lagunari, infatti, hanno fatto registrare un quantità innumerevole di possessi persi (62), al cospetto dei giallorossi trionfanti in quasi tutti i rimpalli e le seconde palle capitategli a tiro. Bene, poi, anche sulle palle inattive: tema tattico su cui mister Caserta ha finalmente trovato il modo di lavorare con cura. Il guizzo offensivo, l’occasione che sbloccasse il match, però, non c’è stato. Un episodio dubbio per un fallo di mani in area di Haps e poco più.

La vera presa di posizione della Strega è giunta nella ripresa, quando gli ospiti sono finalmente riusciti a scardinare Cuisance dal fulcro del gioco dei veneti. Il più grande talento in campo, classe ‘99, è andato via via calando, concedendo - così come i suoi compagni di reparto - ampi spazi e margini di manovra ai giallorossi. È bastata un’occasione, infatti, per affondare il colpo: svarione difensivo di Ceccaroni, impreciso nel rinvio di testa; palla diretta a La Gumina che, con un tiro deviato dallo stesso difensore avversario, è riuscito a sbloccare la gara. Il Benevento ha poi gestito con sufficiente qualità il parziale vantaggio, trovandosi in difficoltà solo ad un quarto d’ora dalla fine: Paleari, con un intervento sontuoso, si è opposto in corner al colpo di testa ravvicinato di Novakovich, tenendo a galla i suoi.

E poi, come il più bello dei finali, è arrivato il raddoppio giallorosso, interamente firmato dai nuovi entrati: sponda di Simy a sinistra, cross di Masciangelo arretrato e bomba sotto la traversa di Koutsoupias. Tre tocchi, un gran gol. Game, set and match.

L’impressione dei nuovi arrivati è sembrata ottima. Sia in campo, che fuori. Perché se l’ordine tattico di Veseli e la fame di Simy si sono intraviste già al loro esordio, la voglia di riscatto di Schiattarella - oggi in tribuna - si è percepita nelle sue dichiarazioni al bacio per la maglia sannita. E, oltre ai tre colpi messi a segno l’ultimo giorno di mercato, va segnalata anche la piena arruolabilità di Ciano; così come il debutto del centrocampista classe 2000 Kubica e, ovviamente, l’ingresso con gol dell’ex Virtus Entella Koutsoupias: centrocampista greco del 2001 su cui la società ha puntato con fiducia. Già in panchina, poi, anche il centrale di difesa Leverbe, che ha compiuto il percorso inverso rispetto a Barba, che ha definitivamente lasciato il Sannio.

Insomma, il mercato giallorosso non sarà stato intriso di nomi roboanti, ma sicuramente il diesse Foggia ha saputo tappezzare - sebbene con leggero ritardo - delle falle piuttosto evidenti nella rosa del Benevento, che ora può dirsi certamente abbondante: ricca di uomini di esperienza, ma anche di giovani ed interessanti profili che hanno tangibilmente abbassato l’età media del roster.

Il ruolino di marcia, comunque, al termine della 4ª giornata, recita: 2 vittorie (nelle ultime 2); un pareggio; una sconfitta. Il Benevento è a quota 7 punti, distante appena pochissime misure dalla vetta. Insomma, è già chiaro a tutti quanto questo campionato cadetto sarà emozionante e difficile da decifrare da qui alla fine.

TABELLINO E PAGELLE:

Venezia Benevento 0-2

Venezia (4-3-3): Joronen 6; Candela 5,5 (21’st Pierini 5,5), Wisniewski 5,5, Ceccaroni 5, Haps 5; Crnigoj 5,5 (21’st Svoboda 5,5), Fiordilino 6, Cuisance 6,5; De Vries 5 (1’st Johnsen 5), Pohjanpalo 5 (26’st Novakovich 6), Connolly 5,5 (42’st St Clair s.v.). All.: Javorcic 5.

Benevento (3-5-2):

Paleari: 7 - Un solo intervento serio, ma decisivo. La prodezza sul colpo di testa di Novakovich, a 15’ dalla fine, tiene a galla i suoi. Garanzia.

Capellini: 6,5 - Gara ordinata. Parte soffrendo i backdoor di Connolly, particolarmente dinamico. Alla lunga, però, prende le misure e viene fuori in maniera ordinata.

Glik: 6,5 - Solido. Gioca da leader basso una buona quantità di palloni, smistandoli con precisione. Scaccia via, per il resto, ogni pericolo offensivo originato dagli avversari.

Veseli: 6,5 - Jolly tattico prezioso. Gioca in scioltezza come fosse alla terza stagione in maglia giallorossa.

Improta: 5,5 - Ordine tattico, quello non manca mai. Ma la condizione fisica sembra ancora tutta da ritrovare.

Karic: 5,5 - Assente ingiustificato nella prima frazione di gara. Viene fuori nella ripresa assieme a tutta la squadra, ma resta fin troppo dietro le quinte per le qualità che possiede. (31’st Koutsoupias: 7 - Cosa chiedergli di più? Entra e fa gol con un bel sinistro di prima sotto la traversa.)

Acampora: 6 - Molto più presente e vivo nell’economia del gioco giallorosso rispetto alle ultime uscite. (36’st Kubica: s.v.)

Tello: 5,5 - Senza infamia e senza lode. Quindici possessi persi, però, sono tanti. D’altronde basti pensare che su tutti i lanci lunghi tentati non ha mai trovato una sponda amica.

Foulon: 5,5 - Soffre nella prima frazione di gara; specialmente quando Cuisance gli fa venire il mal di testa con numeri da giocoliere. Per il resto disputa una buona gara sull’out di sinistra, senza però affondare con decisione nel momento opportuno. (31’st Masciangelo: 6,5 - Il piedino caldo dell’esterno romano colpisce ancora. Un quarto d’ora gli basta per firmare il suo secondo assist consecutivo.)

Forte: 5,5 - Lo squalo va un po’ in ombra in laguna. Si muove, come sempre, tantissimo. Ma di palle giocabili davvero poche. Un solo tiro, un po’ debole e strozzato. (36’st Ciano: s.v.)

La Gumina: 6,5 - Un pallone buono, un gol sporco. Ma pur sempre un gol: il primo, per lui, in maglia giallorossa. Un tributo ai suoi continui movimenti sulla linea offensiva. (24’st Simy: 6,5 - Entra col piglio giusto. Origina il secondo gol con una buona apertura e va ad occupare come meglio gli riesce l’area di rigore avversaria. Di esperienza. Benvenuto).

All.: Caserta: 7 - La sua firma sulla partita si trova nel secondo gol. I tre cambi originano il raddoppio. Per il resto dispone un undici ordinato ma aggressivo, ricco di esperienza. Interpreta benissimo tutte le fasi della gara.

Marcatori: 8’st La Gumina, 32st Koutsoupias.

Arbitro: Dionisi di LAquila. Assistenti: Prenna e Garzelli.

IV uomo: Sfira.

VAR e AVAR: Prontera e Marchi

Ammoniti: Wisniewski, Karic, Foulon

Minuti di recupero: pt 0′, st 5′

FRANCESCO MARIA SGUERA

Foto: fonte https://www.facebook.com/veneziafc