Camera di Commercio di Benevento: il ministro Giorgetti nomina Salvatore Riccio commissario In primo piano

Camera di Commercio Irpinia-Sannio: si fa duro lo scontro tra il governatore Vincenzo De Luca e i due ex presidenti, Antonio Campese e Oreste La Stella, per le notizie che pian piano emergono sull’intera vicenda della fusione delle due Camere. La settimana scorsa il caso è approdato nell’aula del Senato, con una interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico da parte del senatore di FdI, Claudio Barbaro. Il ministro Giancarlo Giorgetti non ha perso tempo e il 29 aprile ha firmato due provvedimenti di nomina per due funzionari ministeriali, Gaetano Mosella e Salvatore Riccio, rispettivamente commissari della Camera di Commercio di Avellino e di Benevento, giustificandoli col “mancato rispetto dei termini per procedere all'accorpamento dei due Enti camerali, che doveva avvenire entro il 30 novembre”.

Già componente del Collegio dei revisori dei conti, come dirigente di II Fascia del MEF, Salvatore Riccio è attualmente direttore della Ragioneria Territoriale dello Stato di Napoli. Resterà in carica - come scrive il ministro - “fino all'avvenuta fusione”.

Sui tempi dell’accorpamento, ad oggi nessuna certezza, visti anche i ricorsi sulla assegnazione dei 33 componenti del nuovo Consiglio camerale, che dovrà eleggere il presidente nella prima seduta. Anzi, c’è chi sostiene che la Regione sia ora orientata a “portare le carte in Procura”.

A questo punto che faranno i due candidati alla presidenza, Oreste La Stella e Piero Mastroberardino?

Si confronteranno finalmente di persona, per trovare una sintesi che possa agevolare il percorso per tutti gli attori in campo o continueranno a scontrarsi con comunicati e conferenze stampa?

Il nodo da sciogliere, lo ricordiamo, è la “attendibilità dei dati” consegnati da alcune organizzazioni di categoria alla Regione Campania, a cui spetta il compito di convocare la prima adunanza. Sul punto, la proposta lanciata dalla CLAAI Campania di una legge che preveda “un revisore esterno alle Associazioni, per certificare associati e pagamenti” trova intanto i primi sostenitori in Parlamento.

Le 40mila imprese di Avellino e le 35mila di Benevento, restano pertanto senza un punto di riferimento politico-istituzionale, limitandosi l’azione dei commissari alla mera gestione dell’ordinaria amministrazione ed assistono sbigottite a questa che sta diventando una vera… telenovela. Speriamo con un lieto fine.

GIUSEPPE CHIUSOLO