Camera Irpinia Sannio, la CIA chiede l'intervento di De Luca In primo piano

La giustizia deve fare il suo corso, ma le imprese non possono rinunciare alla loro Casa. Il governatore De Luca deve assumersi la responsabilità di scelta e mettere fine al commissariamento.

È la sintesi della conferenza stampa indetta dalla Cia, Confederazione italiana agricoltori della Campania, per dire “basta” al commissariamento della Camera di Commercio Irpinia Sannio.

Durante i lavori della conferenza, tenutasi in contemporanea nella sede di Benevento col presidente provinciale Carmine Fusco e il direttore Cia Campania Mario Grasso e al Circolo della stampa di Avellino col presidente della Confederazione Irpinia Stefano Di Marzo, si è fatta una ricostruzione dell’iter che le due Camere di Commercio hanno deliberato per giungere alla fusione: “Dopo un iter durato sei anni, nel maggio 2021 è stato decretato il “commissariamento” proprio nell’ultima fase, la nomina degli organismi, per un ricorso sulla ‘veridicità della rappresentanza’ di alcune organizzazioni, quindi i seggi ad esse assegnati. Ad oggi la chiusura dell’iter giudiziale stenta ad arrivare e le due Camere sono ferme al palo. Per questo la Cia sceglie di rompere il silenzio e chiede un intervento del governatore De Luca per sbloccare lo stallo e restituire la governance politica - ha affermato il presidente provinciale Carmine Fusco - non solo alle imprese in difficoltà, ma anche a quel progetto di rafforzamento dell’Ente camerale irpino-sannita, utile a rilanciare ed innovare le aziende dei due territori”.

Nel solco di una intensa attività di promozione e valorizzazione dell’agroalimentare condotto dalla Confederazione a tutti i livelli di rappresentanza territoriale, testimoniato anche da un’ampia condivisione delle rappresentanze “la Cia chiede lumi alla Regione - ha aggiunto il direttore regionale, Mario Grasso - e propone di avanzare sull’ufficializzazione dell’Ente camerale e di ratificarne l’insediamento con i 33 componenti già designati quattro anni fa. In alternativa, chiede di valutare l’opportunità di azzerare la procedura e ripartire ex novo”.

Sulla nuova governance della Casa delle imprese delle due province delle aree interne non ha fatto mancare la sua voce il neo presidente regionale, Raffaele Amore: “La pandemia e i rincari di materie prime e carburante hanno messo a dura prova il nostro tessuto produttivo, privato di un riferimento politico e amministrativo pronto a fronteggiare le emergenze. La straordinarietà degli eventi oggi c’impone un cambio di passo. Imprese, commercio e servizi della Campana interna non possono più attendere: abbiamo bisogno di una governance politica dell’Ente Camerale che ci consenta di programmare interventi per tradurre le difficoltà in opportunità e creare nuovi posti di lavoro”.

GIUSEPPE CHIUSOLO