Chi ha vinto a Benevento? Forse è presto per dirlo... In primo piano

A causa della differenza rilevata tra i voti per il candidato sindaco e quelli per le liste dei candidati consiglieri, collegate allo stesso sindaco, oggi sappiamo chi ha vinto per il consiglio mentre dobbiamo attendere il risultato del ballottaggio per conoscere il nome del sindaco eletto. Quindi al momento conosciamo soltanto il nome del vincitore della maggioranza dei consiglieri, che è Clemente Mastella.

Questo vuol dire che potremmo trovarci con due diverse maggioranze all’interno della nuova amministrazione comunale: un colore politico per la giunta ed un diverso colore per la maggioranza dei consiglieri, così come avvenne già ventott’anni fa, all’epoca della prima giunta Viespoli.

Mastella, vincitore quasi al primo turno

Di Mastella si può dire che, comunque vada il ballottaggio, egli ha già vinto su alcuni fronti, e non solo con la maggioranza assoluta dei consiglieri comunali. La sua prima vittoria è stata quella di aver saputo dividere gli altri forse prima ancora di riunire i propri seguaci. È riuscito ad aggregare alla sua compagine parte della Destra e parte della Sinistra; ed ha saputo disperdere il Centro e mettere in crisi i Cinquestelle.

Si può non condividere la sua disinvoltura al cambiamento di casacca e di alleanze, ma non si possano disconoscere le sue bravure tattiche, le sue capacità relazionali, la sua lunga esperienza politica. Comunque vada il ballottaggio egli ha già vinto più di qualcosa; se dovesse perdere la poltrona di sindaco, troverebbe comunque il modo di spendere la sua maggioranza assoluta in consiglio comunale. Per fare che cosa?

Perifano rilancia il PD

Il più diretto competitor di Mastella, l’avvocato Luigi Diego Perifano, ha condotto una campagna coraggiosa e dignitosa, pur avendo rischiato di essere sommerso da pettegolezzi, calunnie e sgambetti vari. L’elettorato ha distinto però le sue responsabilità da quelle degli organi interni del PD. Questa è la sua principale vittoria. I molti voti raccolti dalla sua coalizione gli hanno dato ragione, sebbene egli, come i leaders locali del PD, non abbia capito che Moretti non era un improvvisatore e che pertanto andava trattato da possibile alleato e non da insignificante cespuglio.

L’elettorato che tradizionalmente si muove nell’area di centrosinistra ha avuto fiducia in Perifano che indirettamente ha saputo rianimare il Partito Democratico. Potrebbe anche non essere eletto sindaco, comunque sarebbe un vincitore perchè, se non altro, ha saputo rivalutare il ruolo dei partiti.

Il sacrificio della De Stasio

Altro competitor di Mastella è stato l’avvocata Rosetta De Stasio, che ha saputo vincere la paura e la resistenza a lasciarsi trascinare in una competizione assolutamente difficile e rischiosa per la Destra. Una Destra che a Benevento ha perso una sua gamba storica, Forza Italia. Destra nazionalista che non ha più la compattezza che l’aveva distinta negli ultimi settant’anni, a partire dai tempi di Alberto Cangiano a quelli di Antonio Guarra fino a quelli, più recenti, di Pasquale Viespoli.

Si può condividere quasi nulla dell’ideologia della Destra nazionalista, però non si può non riconoscerle la correttezza politica che ha sempre dimostrato nel Sannio. La discesa in campo di Rosetta De Stasio segna pertanto una sua personale vittoria ed un significativo esempio di dedizione politica. Ha fatto capire a tutti che, senza partiti credibili, non si fa politica. Anche a Benevento.

La sorpresa Moretti

Un candidato sindaco nuovo, diverso e stimolante, è stato indubbiamente Angelo Moretti. Qualcuno, avendolo sentito e seguito nel suo vagare nelle periferie della città, ne è rimasto favorevolmente impressionato, sebbene non del tutto convinto di quello che diceva e soprattutto di come pensava di realizzarlo nella Benevento di oggi. Come poteva essere accolto da una certa borghesia urbana oltre che negli ambienti popolari periferici? Troppo bello, se fosse realizzabile tutto quello che dice Moretti. Troppo bello, se con un voto popolare si potesse davvero cambiare il modo di governare una città, il modo di disegnare e attuare il futuro di una comunità locale.

La grande novità di Moretti è che la sua squadra è quasi totalmente estranea alla politica tradizionale: anche questa è una scommessa in tutti i sensi. Roba da tre per cento del consenso popolare: quindi grande sorpresa quando il modello Moretti ha superato il 13%. Vuol dire che le sue proposte non sono cose campate in aria. E non è vero che i Beneventani siano completamente indifferenti a certi nuovi discorsi. Forse Moretti sbaglia se pensa che si possa governare senza politica o che si possa fare politica senza i partiti.

ROBERTO COSTANZO