Dilettantismo è poco In primo piano

Mentre il sindaco veleggia per imbarcare volontari sulla via di Santa Lucia (passando per Salerno) il Comune di Benevento deve fare i conti con le conseguenze di improvvisazioni, dilettantismo, insensibilità democratica, confusione tra attività di indirizzo e produzione di atti dirigenziali.

E’ in fase di rimodulazione (altri direbbe: marcia indietro) la cura dei pini del Viale degli Atlantici, grazie alla poco onorevole resa di fronte al parere di un esperto chiamato da un comitato di cittadini.

Si deve riprendere il progetto di demolizione e ricostruzione dell’edificio della Scuola Media Bosco Lucarelli, perché nessuno prima aveva osato leggere e studiare ciò che la tecnica e le guide amministrative consentono per rinforzare e mettere a norma pezzi del patrimonio immobiliare.

E’ arrivato il parere romano sulla ir-regolarità dell’affidamento del comando dei Vigili Urbani ad un appartenente al corpo che all’atto della nomina rivestiva una carica sindacale. Non solo. Con l’occasione, sempre da Roma, è stato sollevato qualche dubbio sulla legittimità di affidare Corpo di Vigili e Comandante alla curatela di un dirigente “per caso”.

Ci mettiamo pure che non si hanno notizie del maniscalco (o chi per esso) presso il quale dovrebbero trovarsi i lampioni a due e a quattro bracci dei giardinetti Piccinato, momentaneamente (da quasi due anni!) sostituiti da punti luce nodello supermercato. Poiché si era fatto vivo l’assessore Pasquariello, in un Appunto al volo, ci eravamo permessi di offrire gratuita collaborazione onde portare a termine l’opera completa. Essendo rimasti al loro posto tre “piccinati” (quelli sulle aiuole di fine viale), li avremmo recapitati con apposito furgono all’officina indicata dal Comune sol che ce ne avessero comunicato il recapito. L’assessore non ci ha degnato di una risposta.

Ci sarebbe da parlare, ma l’ha fatto molto bene sullo scorso numero Antonino Iorio, della demolizione del palazzo ex INPS per il previsto riempimento volumetrico in zona residenziale con supermercato, parcheggi e residenza di tipo popolare.

In questi stessi giorni è a disposizione di chiunque vi abbia interesse la visione on line di una serie di atti e documenti che possiamo riassumere in una tradizionale nomenclatura: nuovo Piano Regolatore della città. Con un avviso senza data consultabile sul sito del Comune il termine per rilievi, proposte, suggerimento eccetera è indicato al 30 giugno 2020.

Sono pochi esempi di un preoccupante dilettantismo, che si appoggia acriticamente ad un modus operandi obsoleto. Si prenda l’esempio delle delibere di giunta: un foglio dove è scritto giorno, ora, presenti, ora d’inizio, ma non l’ora di fine seduta con il contenuto (cioè la sostanza della delibera) affidata ad un documento “entro riportato”, che invece è “fuori riportato” perché non “sta chiuso” nel verbale, con le firme finali di chi ce le deve mettere. Si lavora, insomma, ignorando l’uso del copia e incolla per rendere veramente “entro riportato” il contenuto di una delibera.

Stiamo facendo una “fotografia” poco meno che catastrofica. Ci permettiamo di chiedere agli eletti in rappresentanza di noi semplici cittadini: qual è la quota di responsabilità di questo stato di cose del Consiglio Comunale? Tolto qualche ben educato cenno di presenza delle due Cinquestelle, c’è una opposizione che ha interesse a farsi conoscere come rappresentante degli interessi cittadini? O sono tutti avvinti come l’edera alle commissioni, agli spostamenti creativi, al do ut des (non è cinese: è latino terra terra)?

Non ci fanno piacere le notizie provenienti dalla Procura della Repubblica. Ma gli imbrogli, la corruzione, la disponibilità della gente a fare debito per comprarsi un diritto, sono il frutto di un clamoroso tradimento delle istituzioni.

Qualche giorno fa Giorgio Ambrosetti ha amaramente ricordato ciò che diceva Seneca “Non esiste vento a favore per chi non conosce il porto”. Non è poesia, signori amministratori. Se non è chiaro dove si deve arrivare, succede che si fanno soste di ristoro lungo il percorso, si vive alla giornata, ci si abitua a tutto, si perde la distinzione dei ruoli e la definizione delle responsabilità. Il conto potrebbe risultare salato per chi incappa in qualche tagliola. E’ un conto amarissimo per la città, che difatti scende in tutte le classifiche. Compresa quella della popolazione. Benevento è terra di esodo.

MARIO PEDICINI