I have a dream. Berlusconi al Quirinale In primo piano

I have a dream: ho fatto un sogno.

Lo dico non per evocare Martin Luther King Jr., nel famoso discorso del 1963 al Lincoln Memorial di Washington, o per appropriarmi della sua frase ad effetto, come fatto - se non ricordo male - da Walter Veltroni (poi scivolato nell’etere come una bolla di sapone), ma semplicemente perché il sogno appartiene all’uomo al pari della realtà, costituendone il suo lato oscuro (chi non ricorda il bellissimo “The dark side of the moon” dei Pink Floyd).

E’ il cervello che continua ad elaborare, anche quando riposiamo, lasciando emergere l’inconscio, o il subconscio, che si risvegliano di notte per addormentarsi di giorno.

Forse perché impressionato dalla novità dell’argomento “Romanzo Quirinale”, essendo oramai da più di due anni assuefatto alla Covidmania e dintorni, o perché stimolato dalla simpatica telefonata avuta con un mio carissimo cugino, sempre arguto ed ironico, … ho fatto un sogno.

Ho sognato che, fra lo stracciarsi le vesti della sinistra (con immancabili girotondi, evocazione di fine della democrazia, di discredito internazionale e di tutto il vecchio arrugginito armamentario rispolverato per l’occasione), dopo estenuanti trattative con alcuni degli elettori e ripetute votazioni, alla fine Silvio Berlusconi venisse eletto Presidente della Repubblica Italiana.

Questa elezione, oltre all’avere l’effetto benefico di far cadere presto il governo in carica e riportarci anticipatamente alle urne, con la prospettiva di liberarci definitivamente degli incompetenti Speranza e Lamorgese, avrebbe anche un effetto deflagrante sull’impresentabile magistratura italiana.

Caduta nel panico, per avere a Capo del Consiglio Superiore della Magistratura il Caimano, tenterebbe l’ulteriore affondo, in barba alle garanzie costituzionali, inventandosi le ennesime indagini esplorative alla ricerca di reati da cucire addosso al Cavaliere dimezzato (per dirla alla Calvino).

L’attuale Consiglio Superiore della Magistratura, organo ampiamente screditato perché composto in gran parte da componenti che, unitamente a Palamara, hanno brigato per le nomine pilotate dei vertici della magistratura, - nomine che recentemente sono state, ancora una volta, sonoramente azzerate dal Consiglio di Stato (quella del Presidente della Cassazione Pietro Curzio e quella del Presidente aggiunto Margherita Cassano), - starnazzerà contro il suo nuovo Presidente, Silvio Berlusconi, preferendogli l’immobilismo quirinalizio del precedente, ex DC, poi DS, Sergio Mattarella, che non ha avuto il coraggio di scioglierlo, lasciando in carica un organo che con autorità, ma senza alcuna autorevolezza, ha continuato a fare gravissimi danni alla magistratura italiana portandola oramai al punto più basso mai raggiunto nella storia repubblicana.

Il tutto, ovviamente, con l’immancabile supporto dell’Associazione Nazionale Magistrati, che indirà sicuramente stati di agitazione, adombrando i soliti cupi scenari per la democrazia.

Nelle profondità della fase rem del sonno il sogno, divertente e paradossale, si è ulteriormente colorato di simpatica ironia allorquando ho pensato che dietro la scrivania di ogni componente di vertice della magistratura campeggerà la foto di … del Presidente della Repubblica Silvio Berlusconi.

Una vera beffa per molti di coloro che hanno speso la vita inventandosi di tutto per demolirlo come politico, uomo ed imprenditore, con processi infiniti che hanno sfiorato il quarto di secolo, standogli sempre dietro, e, che oggi, raggiunte posizioni di vertici dell’ordine giudiziario, si ritroveranno la sua foto dietro, come per ammonirli, nel bellissimo film di Benigni e Troisi , con lo sguardo che evoca il “Fratello ricorda che devi morire ….”.

Mi sono riscoperto a sorridere nella fase non rem del sonno, quella vicina al risveglio, pensando che per me, avvocato, sarà il massimo farmi ricevere dal Presidente del Tribunale solo per guardare la foto di Berlusconi dietro la sua scrivania, e …. vedere l’effetto che fa.

Poi mi sono svegliato ed ho pensato: è stato un sogno o una premonizione di una futura realtà?

UGO CAMPESE