Il massacro continua In primo piano

Ridotti, come siamo, a ministri che appena nominati riempiono le immancabili interviste di mirabolanti piani già pronti a divenire efficaci, nessuna meraviglia che ogni assessore comunale ritenga che solo in virtù della nomina sia entrato in possesso delle conoscenze indispensabili per governare il suo ramo d’amministrazione. Di qui le risentite bordate che si beccano quelli che osano avanzare qualche critica.

Noi siamo sportivi, accettiamo che alle critiche possano seguire controcritiche. Ma quando poniamo delle domande, pretendiamo risposte. Succede, invece, che si resta in attesa per tanto tempo che viene da pensare ad una vera, volontaria, “omissione”.

Alle domande poste ai primi di agosto sui giardinetti del ponte Tibaldi (chi ha progettato l’area, chi ha scelto le piante, se e da chi è stato progettato un impianto di irrigazione delle aree seminate a prato etc) nessun assessore s'è degnato di fornire le risposte del caso.

Visto che uno che legge può pensare che noi poniamo domande per enfasi retorica, diciamo terra terra che vorremmo sapere quali sono le qualifiche e le attitudini professionali messi in campo dalle ditte che pedissequamente ripetono ciò che da anni siamo costretti a sopportare: il massacro del patrimonio verde della città.

La potatura deve essere eseguita con la dovuta accortezza essendo la stessa orientata a mantenere piante sane, piacevoli alla vista”. Volete sapere dove sta scritto? Nel regolamento del verde pubblico del Comune di Benevento. Precisamente all’articolo 37. Vi pare che la potatura dei ligustri al Viale Mellusi fatta in piena estate risponda alla norma? Che c’era di piacevole alla vista dopo la totale spennatura delle povere piante?

Ci pare spropositata la spennatura pure dei lecci al Viale degli Atlantici, anche se si nota un tentativo di “portare” verso l’alto la vegetazione.

Abbiamo altre volte, negli anni, segnalato la triste consuetudine della capitozzatura. Gli energumeni dotati di attrezzature meccaniche non ci vanno per il sottile quando possono trasformare un albero in una scultura di mostruosa modernità. Ebbene è fresca la capitozzatura delle catalpe di Lungo Calore Manfredi di Svevia.

Sempre il regolamento del verde del Comune recita chiaramente: “Articolo 38 - DIVIETO DI CAPITOZZATURA - Salvo espressa deroga rilasciata dal Settore Verde e Ambiente è fatto divieto di praticare la capitozzatura”.

Ora noi chiediamo copia della deroga “rilasciata dal Settore Verde e Ambiente”, perché siamo curiosi di sapere quali possano essere le motivazioni per contravvenire ad un preciso punto del Regolamento. Non giudico in base e superficiali nozioni di botanica, ma in base ad un regolamento che tutti possono trovare sul sito del Comune (è un po’ lunghetto, sono trenta pagine, ci sono pure la sanzioni che per la capitozzatura vanno da 50 a 300 Euro).

Il Regolamento del Verde risale alla fine del 2008, undici anni fa. Capisco che sia più forte lo sfizio di dare vita ai regolamenti per i quesiti referendari, perché urge l’idea di dare voce al popolo. Ma il popolo (e gli individui costituenti il popolo) deve essere sentito anche quando ragiona e propone, senza scomodare l’autorità del consiglio comunale, ma esercitando soltanto la virtù civica di osservare e reclamare.

Si ha l’impressione che nessuno sappia dell'esistenza di questo regolamento, meno che meno del suo contenuto. Se nella parte finale, accanto alle tabelle delle sanzioni, sono riportate anche le istituzioni chiamate a vigilare, si concretizza senza giri di parole una responsabilità per omissione, per omesso controllo.

Insomma la cosa si fa seria (o potrebbe farsi seria). Sono il primo a pensare che quel regolamento (molto bello e molto ben scritto) sia stato copiato, preso pari pari da qualche cittadina un po’ più fortunata. Ma una volta adottato dal Consiglio Comunale (correggete le date: non può essere adottato il 26 dicembre 2008 e affisso all’Albo il 1° dicembre dello stesso anno!) quella è la disciplina legale alla quale devono attenersi i cittadini e le autorità comunali.

Un’ultima annotazione. Per la vexata quaestio dei pini del Viale degli Atlantici, ad un certo punto si è scoperto che erano alberi storici, ma che il Comune non era in possesso di alcun documento. Ebbene, il regolamento del Verde del 2008 prevede:

E’ istituito presso l’assessorato all’Ambiente l’elenco degli alberi monumentali. L’inserimento degli alberi nell’elenco di cui al comma 1 avviene su richiesta degli interessati, siano essi singoli cittadini, associazioni o enti, all’assessorato comunale competente in materia d’ambiente. L’assessorato provvede all’inserimento nell’elenco previo parere del settore competente. All’atto del loro inserimento nell’elenco, gli alberi devono essere rilevati, descritti e cartografati”.

Domandiamo: è stato istituito l’elenco degli alberi monumentali di Benevento? Se non ancora, è allo studio una data e un gruppo di lavoro coordinato da un responsabile, per avviare il censimento degli alberi monumentali?

Ecco le domande che obbligano ad una risposta.

Noi l’attendiamo.

MARIO PEDICINI