In questo manicomio... In primo piano

In questo manicomio succedono cose da pazzi. Così il sommo Totò non ce la fece più e sbottò in una lapalissiana verità. Il manicomio è la vita. Uno guarda in casa d’altri ma potrebbe bastargli guardare in casa propria.

E quale migliore “ricovero” della Casa Comunale?

Sapete qualcosa della storia dei pini del Viale degli Atlantici. Sono un paio d’anni che siamo costretti a tenerla d’occhio. Non parliamo poi da quanti anni ci preoccupiamo del verde e delle capitozzature. Andate nei pressi di Torre della Catena e troverete i tigli rasati di fresco, in spregio al regolamento comunale che affida ai vigili urbani il compito di “elevare” le multe da 50 a 300 euro (misura ridotta 100 euro). Ma sapete pure che il comandante ff dei vigili è in attesa che maturino le scadenze per assumere il ruolo di comandante eff: Adesso è leggermente depotenziato ed è zelante solo nella esecuzione degli ordini superiori (contro gli assembramenti, contro il bar dell’Orto di Betania…) insomma non si trova nella condizione ottimale di elevare una multa al dirigente che ogni anno ordina (o lascia fare) la capitozzatura.

Sapete pure che alcuni cittadini si sono rivolti alla Procura della Repubblica. Non è bello che per indurre ad una civile discussione (per il bene di tutti) si debba affacciare l’ipotesi di reati. Ma così stanno le cose, e la Procura sta lavorando, avvalendosi di periti ormai noti alle cronache.

Non è solo saggio non intrufolarsi in questioni che stanno sotto la lente d’ingrandimento di una indagine giudiziaria. E’ regola giuridica che, su una medesima questione, l’amministrazione debba cedere il passo alla giurisdizione. La Gazzetta di Alfredo Pietronigro ci informa, invece, che il dirigente comunale ha chiesto alla Procura di fare presto, perché lui ha in programma i tanto desiderati abbattimenti di un certo numero di pini.

Nel manicomio municipale accade pure che in data 28 gennaio 2021 si riunisca la Commissione Ambiente per affrontare “la problematica dei pini da tagliare sul Viale Atlantici”. Più che legittimo che una consigliera “chieda di sapere cosa ne sarà del legno che si ricava”. Due consiglieri “propongono che fosse opportuno fare una indagine di mercato per coloro che sono interessati al recupero del legname e lo smaltimento dei residui”. Cautela impone di precisare: “Tutto questo però deve essere concordato e quantificato dai tecnici del Comune e non solo, ma va anche verificato le prospettive che l’Ente ha su tale questione”. Con encomiabile pignoleria il verbalizzante scrive: “Quindi tale proposta sarà inoltrata all’Assessore al ramo nella prossima seduta utile per illustrare le intenzioni dell’Amm.zione Comunale a riguardo”. Non è specificato se il “ramo” dell’assessore è proprio quello del pino. Il verbale (da cui è tratto il virgolettato) certifica che la commissione si è riunita alle 11,30 e alle 12,10 era tutto finito. Anche questo particolare è notevole. La Commissione è stata convocata d’urgenza e d’urgenza si è sciolta.

Chiederei al presidente del Consiglio Comunale, responsabile dei lavori delle commissioni (essendo queste, a norma dell’art. 15 dello Statuto, articolazioni del consiglio comunale), chi ha convocato una commissione con all’ordine del giorno una decisione sullo smaltimento del legname frutto dell’abbattimento dei pini.

Chi è stato a mettere fretta alla Commissione, tanto che alcuni membri risultano dal verbale “presenti per delega”? La sola notizia che un dirigente comunale dica alla Procura di sbrigarsi avrà messo fretta ai componenti della commissione?

Luigi De Minico, presidente del Consiglio Comunale, è al corrente? Veramente per incartare la delibera del Consiglio Comunale serve un approfondimento previo della commissione sulla congruenza dell’affare del legname dei pini?

Chi aveva fiutato l’affare? Per la serie: dal fiuto al fieto.

MARIO PEDICINI