Mastella è pronto a tutto campo In primo piano
Quando veramente sono pochi i giorni a disposizione per dare il via, finalmente agli adempimenti elettorali, ed i tecnici del Ministero dell’Interno e dei Comuni interessati anche ai rinnovi amministrativi lo sanno bene (a proposito sono più di mille in tutta Italia e nel Sannio almeno ora 9 in attesa che venga sciolto il “nodo” Sant’Agata), i problemi politici ed amministrativi sono ancora tanti. Fermandoci alle Regionali della Campania, due i candidati certi: Vincenzo De Luca sostenuto dalla sinistra, dal Pd, da tanti vecchi esponenti della “vecchia Dc, e da liste civiche (in totale dovrebbero essere quasi 15), poi Valeria Ciarambino che corre da sola con il simbolo del Movimento 5 Stelle. Per quanto riguarda il centrodestra è sempre in discussione il nome di Caldoro, blindato da Forza Italia e da Berlusconi, ma ci sono sempre i “mal di pancia” del leader della Lega Salvini. Fino ad ora parecchi summit non sono serviti a nulla ed ognuno è rimasto sulle sue posizioni. Poi, la data del voto. Il governo avrebbe scelto, come si sa, il 20 e 21 settembre, ma c’è il problema della riapertura dell’anno scolastico, che il ministro ha già fissato per il 15 settembre. E’ mai possibile, ci si chiede, aprire e chiudere dopo una settimana? Forse si inizierebbe nel caos. Terzo problema, non indifferente, unire Regionali ed Amministrative con il Referendum sul taglio dei parlamentari. I Comitati del “no” non ci stanno e sono pronti a scendere in piazza contro l’election day. Di questi ed altri problemi abbiamo parlato con il sindaco di Benevento, Clemente Mastella.
La scelta è ufficiale: alle Regionali sul “carro” di De Luca quasi 20 liste, tra cui anche la sua con il rinato “Campanile”.
Con il presidente De Luca abbiamo da tempo avviato un’interlocuzione focalizzata sull’agenda delle priorità che interessano il nostro territorio. Nelle reciproche vesti di sindaco e governatore ci siamo tante volte confrontati in questi anni: se non avessi già avuto riscontri positivi per l’interesse del Sannio, non credo che si sarebbe raggiunta questa alleanza. Più che un balzo sul carro del vincitore, il nostro è stato un corteggiamento lungo, scandito anche da reciproche diffidenze, terminato con un fidanzamento convinto solo grazie ai riscontri concreti che reciprocamente sono stati offerti. Il numero delle liste, così come le numerose richieste di candidatura, sono una testimonianza che i pretendenti non mancavano.
Tanti “cavalli di razza” della ex Dc: anche lei torna al suo “vecchio” amore?
La Democrazia Cristiana non è stata solo un partito, ha assolto ad un ruolo storico e sociale: in giro similitudini non ce ne sono neanche a voler essere generosi. Se volessimo continuare con il parallelismo, potremmo dire che quello di cui parla è “un amore” assolutamente diverso: non paragonabile ad un fidanzamento quanto piuttosto alla devozione di un figlio per la madre.
Intanto Salvini, il suo nemico, è ironico: i fantastici quattro li lascio volentieri a De Luca.
Da tempo il leader della Lega è convinto che l’ironia lo possa salvare dalle pessime figure che invece sta inanellando. Il mio non vuole essere un giudizio negativo o estremamente fazioso, mi limito solo a ricordare che circa un anno fa sembrava avesse i destini del Paese nelle sue mani, faceva cadere governi e minacciava elezioni come mai si era pensato potesse accadere, oggi le sue scelte sembrano dipendere dal caso. Comunque va bene così, io l’ho annunciato in tempi non sospetti che con lui non avrei stretto alleanze, e così sarà.
E’ compatibile il suo nuovo ruolo con quello di sua moglie la senatrice Sandra Lonardo, che al Senato resta un nome di punta di Forza Italia?
Siamo diventati nonni eppure a mia moglie contestano sempre qualche ‘colpo di testa’ del marito, o viceversa. La cosa avviene solo con noi, perché per il resto il Parlamento e tante assisi istituzionali, sono piene di amici, parenti o anche coniugi, schierati su sponde opposte. Io mi limito a ricordare che Sandra Lonardo è stata una nostra rappresentante al Consiglio Regionale della Campania, dove sedeva sul banco più alto, quello del presidente. Conosce la politica nel dettaglio e anche se non vorrei mai ritrovarmela contro, non imporrò certo io la linea.
Martusciello, che è tornato nel Sannio, le ha già chiesto una scelta precisa ed intanto ha invitato i forzisti a non seguire il suo nuovo viaggio.
Mi sembra un atteggiamento legittimo. In politica, come dicevo, si può essere anche su versanti opposti, l’importante però è non smarrire mai lo stile ed il contegno necessari ad essere autorevoli, altrimenti si sfocia nella contrapposizione sguaiata.
Attualmente De Luca sembra in vantaggio nella “corsa” per il bis, ma qualcuno pensa che nel dopo Covid il suo consenso potrebbe calare
De Luca ha affrontato bene l’emergenza sanitaria: è chiaro che i risultati non sono tutti frutto di una persona o di un ente ma è giudizio comune che abbia saputo lavorare con efficacia. Io credo che in questi compiti può riuscire chi ha precedentemente maturato la stoffa, e De Luca ce l’ha. Penso che più dell’emergenza e della sua gestione, alla fine sarà decisiva l’esperienza, la qualità, la capacità: queste cose sul lungo periodo fanno la differenza.
La città di Benevento è Covid-free: pensa di avere lavorato bene in questi terribili mesi?
I beneventani sono stati un modello. Tra immancabili vizi e virtù, la nostra gente ha dato una prova di grande serietà. Un risultato di cui andar fieri e spero che passata questa fase di contrapposizione politica, si possa comprendere che questo è un risultato che appartiene a tutti. Il Comune ha lavorato bene ma non sarebbe bastato senza i beneventani.
Intanto da noi c’è anche l’Immunocovid.
Riprova ulteriore che tutte le componenti della società, dall’Università agli imprenditori, hanno saputo fare bene il proprio dovere. Io sono orgoglioso di essere stato alla guida della città in questa fase, è stata una responsabilità enorme, una prova che non sai mai quando sia davvero finita. Per questo non mi stancherò mai di lanciare appelli a tenere alta l’attenzione, almeno fino alle vaccinazioni di massa.
Però non bisogna dimenticare il problema movida che tanti problemi sta creando. E’ proprio irrisolvibile?
C’è grande attenzione, come mai prima d’ora, ad assembramenti e modalità di socializzazione. Tutti siamo spiazzati. I giovani devono avere più tempo per metabolizzare i numerosi cambiamenti epocali che gli sono crollati addosso, penso solo alla scuola chiusa con mesi di anticipo fatta salva la didattica a distanza. Una valutazione sulla cosiddetta movida potrà essere fatta quando i tasselli torneranno ciascuno al proprio posto.
Ora la sfida è ai vaccini antinfluenzali ed alla ricerca degli asintomatici…
Spero che le vaccinazioni arrivino prima possibile e che a Benevento si possa ripetere la bella pagina scritta con i test sierologici.
A settembre dovrebbero riaprire le scuole: come si ripartirà nel capoluogo?
In tutta Italia ci sono le stesse domande e gli stessi dubbi che colpiscono ogni famiglia che abbia un ragazzo in età scolare. Vediamo anche il quadro nazionale, posso sin d’ora garantire che a Benevento ripartiremo con grande prudenza.
Quando finirà al Comune capoluogo lo smart working che tanti problemi sta creando ai cittadini soprattutto ai settori tributi, lavori pubblici ed urbanistica?
Lo smart working sarà sempre più la modalità principale di lavoro, nel privato come nel pubblico. Ovviamente nei settori e nelle aree produttive dove questo non confligge con la produttività. Si tenga anche presente che le modalità con cui tanti lavoratori sono stati chiamati all’impegno casalingo, erano emergenziali: ora che è possibile programmare lo smart working i dirigenti devono essere attenti a calibrare bene le proprie risorse.
Con due delibere di Giunta si è cercato di risolvere il problema della trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà che interessa diverse migliaia di cittadini, ma purtroppo la burocrazia continua a tenere tutto bloccato: non pensa che la politica, con l’assessore all’Urbanistica dovrebbe intervenire con forza ed urgenza?
Innanzitutto va detto che se questo problema esiste, qualcuno pure l’ha creato. Noi stiamo provando ad affrontarlo senza alcun timore: le due delibere da lei richiamate testimoniano l’impegno della politica. Poi però, nessuno può travalicare la propria sfera di attribuzione: le competenze della burocrazia restano ineluttabilmente in capo ad essa.
Molti pensano che il vero guaio del Comune di Benevento non è la politica ma la burocrazia con i suoi ritardi: che ne pensa?
Il Comune di Benevento ha tanti ritardi e tanti limiti ma se per paradosso non ci fosse il personale, a cui va sempre il mio ringraziamento, a fornire concretezza all’azione amministrativa, tutti avrebbero molti più guai.
Non è giunto il momento di dare più visibilità al Consiglio comunale?
Lo auspico convintamente. Ma la cosiddetta visibilità non è che ti viene regalata da qualcuno o la possa attribuire il sindaco, bisogna essere in grado di costruirla sulla base delle proprie azioni.
Il Benevento è quasi in Serie A ed i “furbetti da cortile” sono stati sconfitti: ci sarà la festa in città?
Stiamo lavorando perché si possa vivere un momento di festa, vedremo come riusciremo a tenere insieme le esigenze di sicurezza e la partecipazione popolare: in un modo faremo!
A proposito: si farà la nuova convenzione per il “Vigorito”?
Mi auguro che anche questo matrimonio possa essere celebrato: come a tutti noto, non sono mancate le fasi preliminari. Anche in questo caso, mi limito solo a ricordare che se un’emergenza diventa atavica è perché nel tempo nessuno la risolve.
Covid permettendo, la prossima primavera dovrebbe essere rinnovato il Consiglio comunale: ha cominciato a pensare a questo appuntamento, naturalmente con una “squadra” tutta nuova?
Gli appuntamenti elettorali vanno affrontati uno alla volta, altrimenti si rischia di rimanerne travolti. Troppi ‘statisti della porta accanto’ fanno calcoli su diverse tornate elettorali, su mosse da mettere in campo, su alleanze, ecc. Poi, come in una sorta di gioco dell’oca si fermano alla casella numero uno e non possono andare avanti: io sono abituato ad affrontare una casella alla volta, così abbiamo fatto tanto cammino.
GINO PESCITELLI