Nuove regole per l'informazione che cambia In primo piano

Nel mondo della comunicazione e dell'informazione sannita, da un quinquennio a questa parte, si sono registrate delle trasformazioni che hanno innovato completamente l'intero scenario.

L'irrompere dei cosiddetti portali d'informazione locale è sicuramente il fatto più eclatante.

Si tratta di siti internet che offrono un'informazione quasi in tempo reale e sempre puntuale, corredata per lo più da fotografie ed in molti casi persino da brevi video.

Ci sono poi anche le web-TV.

Un settore questo, come si può capire, in crescita grazie ai giovani che apprezzano questo tipo d'informazione così veloce, rapida, attuale e poi anche molto economica, anzi a costo zero, sempre a portata di mano, fruibile altresì a mezzo di un comunissimo cellulare.

Insomma possiamo dire che il Sannio, indietro per tante cose, quanto a stampa e mondo dell'informazione continua un'antica tradizione che lo pone sicuramente all'avanguardia.

Ci sono giornali settimanali e periodici che da decenni continuano ad uscire puntualmente ed accanto a quelli tradizionali si aggiungono periodici, espressione di categorie professionali o riviste specializzate, tutte di ottima fattura.

Nell'ambito di questa vera e propria rivoluzione dobbiamo anche registrare che vanno assumendo sempre maggiore rilievo alcune figure professionali quali gli addetti stampa e i portavoce.

Ormai non c'è Comune o parlamentare, partito politico, associazione, sindacato o Ente, che non abbia un suo addetto stampa, ovvero un giornalista che comunica quotidianamente via mail agli organi d'informazione tutte le notizie del proprio ufficio che organizza incontri e promuove l'immagine di chi lo ha assunto.

A pensare che solo fino a pochi anni fa tutti coloro i quali dovevano diffondere i loro comunicati-stampa lo facevano imbustando i propri fogli in apposite cassette (una per ogni testata) nell'atrio di Palazzo Mosti.

Cassette che sono ancora lì, ma ovviamente inattive.

Ora è più che evidente che in questa nuova realtà, sicuramente positiva, si presentano nuovi problemi che sono figli naturali di questi cambiamenti.

Con dei rischi in più.

Fare informazione, oggi più che mai, richiede maggiori responsabilità ed una professionalità di buon livello.

A tal proposito non si può che plaudire all'Ordine Nazionale dei Giornalisti che ha individuato criteri più rigidi per ottenere l'iscrizione nell'elenco dei pubblicisti.

In questo scenario bisogna poi soffermarsi un attimo a considerare un altro aspetto di questa nuova realtà.

Giornali, portali, radio, canali televisivi locali e web-TV sono inondati da un mare di notizie e informazioni e, diciamolo pure, da pressioni più o meno manifeste, ad ottenere spazi e visibilità sui diversi organi di stampa.

In questo ambito, per esempio, è cresciuta la tendenza alla convocazione di Conferenze stampa che tradizionalmente venivano indette quando c'erano da fare delle dichiarazioni davvero eclatanti, spesso per denunciare fatti e cose straordinarie ed inedite (per esempio le notizie su arresti eccellenti).

Da un certo tempo a questa parte si convocano Conferenze stampa per un nonnulla.

In tempo di elezioni accade addirittura che il candidato di turno, invece di fare un comizio, convochi una conferenza stampa alla quale invita tutti i suoi supporters.

Nel corso di una giornata spesso i poveri giornalisti e le troupe televisive sono costretti a correre come matti di qua e di là.

Senza dire della pessima abitudine a far cominciare il tutto con almeno un'ora di ritardo e partire con una lunga relazione lasciando sì o no qualche minuto alla fine per le domande dei giornalisti.

In questa situazione bene hanno fatto alcuni responsabili di testate a prendere l'iniziativa e cominciare a pensare di porre ordine in questo bailamme.

Nell'interesse dell'informazione nel suo complesso.

Ben vengano le conferenze stampa, anche tante, ma oggi occorrono nuove regole.

Che siano naturalmente condivise prima di tutto dagli operatori dell'informazione, nessuno escluso, ma anche dai principali Enti (Comune Capoluogo, Provincia, Camera di Commercio). E' ora di aprire una trattativa per arrivare ad una intesa.

Sarà anche quella una buona occasione per rinsaldare i tradizionali legami di collaborazione con le istituzioni nel rispetto dei ruoli, dell'autonomia e della libertà di ciascuno.

Ma anche nella piena, comune consapevolezza che oggi, ancora più di ieri, l'informazione gioca un ruolo fondamentale per la promozione dello sviluppo e della democrazia.

GIOVANNI FUCCIO