Quattro fornacelle per caldarroste In primo piano

Ma vedete che bella pensata. Ai quattro angoli del Monumento ai Caduti proprio sui pilastrini che reggono le catene, hanno posato quattro fornacelle nere per avere fragranti caldarroste. Questo novembre è stato caldo, ma presto arriverà il freddo e le castagne rientrano nella tradizione. A Roma da anni sono grosse e tutte uguali, le vendono i cinesi. Da noi è tutto più naturale, ci possono uscire pure quelle col verme.

Le fornacelle di Piazza Castello hanno una grata laterale, non sono invasive, un signore si è avvicinato per vedere come si alza il coperchio ma non c’è riuscito. Stava per chiedere aiuto a qualche vigile urbano di passaggio quando si è intromesso un signore a smorzare frettolosi entusiasmi.

Che varole e varolere, per le caldarroste resta il servizio della Bancarella beneventana qui all’angolo della villa. Questi che vedete sono i fari della luminazione del monumento”.

Dire che uno resta senza parole è poco. Veramente per dare luce al monumento hanno pensato di prendere i pilastrini d’angolo del basamento del monumento ai Caduti e ci hanno conficcato quattro cilindretti neri da cui la notte escono fasci di luce bianchissima? Col dovuto distanziamento dicono che ci fu una cerimonia di inaugurazione col sindaco Mastella a fare il masto di festa.

Ma nessuno ha pensato che quello è il Monumento ai Caduti inaugurato 90 anni personalmente dal Re Vittorio Emanuele e che, insomma, è soggetto a tutela, come un tutt’uno dalla statua di bronzo fino ai pilastrini e le catene che ne delimitano artisticamente lo spazio di rispetto?

Siamo alle solite. Sperando in una risposta, chiediamo: chi ha pensato, chi ha progettato, chi ha eseguito, chi ha dato i permessi e quanti altri “chi” se ne sono fregati?

MARIO PEDICINI 

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