Regionali 2020, Sannio ancora una volta penalizzato sulla ripartizione dei seggi In primo piano

Oramai non manca più nulla per le Regionali del 20 e 21 settembre. Urne aperte dalle 7.00 alle 23.00 di domenica 20 settembre e dalle 7.00 alle 15.00 di lunedì 21. A seguire inizierà lo spoglio.

Questo dispone il decreto firmato dal presidente De Luca, ma era tutto scontato. E con lo stesso decreto la ripartizione dei seggi tra le 5 province in base alla popolazione residente al censimento del 2011: 27 seggi a Napoli, 9 a Salerno, 8 a Caserta, 4 ad Avellino e 2 a Benevento.

Presentazione delle liste e candidature alla carica di presidente presso la Corte d’Appello di Napoli dalle 8.00 di sabato 22 agosto (trentesimo giorno antecedente al voto) fino alle 12.00 del 23 agosto.

Tutto oramai ufficiale, quindi, con il Sannio ancora una volta penalizzato e fanalino di coda per quanto riguarda la ripartizione dei seggi.

Insomma, siamo alle solite. Non si è avuta la forza politica, ma soprattutto la volontà, di cambiare una Legge Regionale che condanna la nostra provincia quasi alla inesistenza in Consiglio regionale. Così anche questa volta rischiamo di avere un solo consigliere, se i “resti” non saranno dalla nostra parte. Neanche i due che ci spetterebbero, come avvenuto nelle scorse Regionali con la presenza del solo Mortaruolo nel “parlamentino” regionale.

Eppure il nostro quindicinale cartaceo Realtà Sannita l’allarme lo aveva lanciato parecchi mesi fa, con articoli ed interviste. Nessuno ci ha ascoltato, ed il risultato è stato, purtroppo, questo. Soltanto qualche promessa, qualche misero tentativo di cambiare una Legge Regionale che ci penalizza, ma niente di più.

A questo punto De Luca, Caldoro e tra poco anche la Ciarambino verranno nel Sannio per fare promesse, ma tutto da vedere se verranno mantenute.

Ora toccherà a noi cercare di mandare a Napoli almeno i due consiglieri che ci spettano, ma i dubbi sono tanti.

Ed anche a livello di Giunta regionale siamo ai minimi se consideriamo la storia della Regione. Tre soli gli assessori in questi anni: il “mitico” Roberto Costanzo, assessore più longevo con i suoi sei anni all’Agricoltura, il “povero” Raffaele Delcogliano ucciso proprio per la sua presenza in Giunta regionale, poi, terzo ed ultimo, Vittorio Fucci nominato da Caldoro del 2014. A questi dobbiamo aggiungere due presidenti al Consiglio regionale, Bruno Casamassa e Sandra Lonardo, che, però, poco hanno inciso.

A questo punto si stringe con le la composizione delle liste. E per quanto riguarda le “coppie” sannite siamo a buon punto.

GINO PESCITELLI