Riapertura parziale del ponte sul fiume Ufita, Di Maria tesse lodi ma il sindaco di Apice non presenzia e spiega il perchè In primo piano

E’ stato aperto al traffico veicolare il nuovo ponte sul fiume Ufita sulla provinciale n. 34 in territorio di Apice in località Iscalonga.

La Provincia di Benevento, come aveva assicurato nei mesi scorsi il presidente Antonio Di Maria, che aveva riavviato nel 2019 la relativa procedura dell'intervento, ha dunque riconsegnato nei tempi da lui stesso annunciati, il manufatto che fu spazzato via dalla piena del fiume nell’ottobre 2015. L’opera, molto attesa dagli abitanti della stessa Apice, ma anche di Paduli e di Sant’Arcangelo Trimonte nonché di numerosi Comuni della vicina Irpinia, tutti costretti a servirsi di una pista alternativa, rientra tra quelle realizzate con i fondi della Protezione Civile e del Genio Civile di Benevento per far fronte ai danni dell’alluvione.

Il nuovo ponte è stato ricostruito unitamente alla risagomatura e rafforzamento delle sponde fluviali anch’esse travolte dalla furia delle acque: dell’Ufita: per tali ragioni l’intervento è risultato tanto complesso da richiedere, come ha evidenziato il presidente della Provincia rivolgendosi ai cittadini presenti, l’utilizzo anche delle risorse finanziarie risparmiate con il ribasso d’asta per rendere funzionale l’intero programma di ricostruzione.
Alla riconsegna del ponte alla cittadinanza erano presenti, oltre al presidente della Provincia: mons. Felice Accrocca, arcivescovo metropolita di Benevento, i sindaci di Paduli, Domenico Vessichelli, e di Sant’Arcangelo, Rocco Rossetti, nonché per la Provincia l’intero staff tecnico-amministrativo: il direttore generale Nicola Boccalone, il dirigente del Settore Tecnico Angelo Carmine Giordano, i tecnici Gennaro Fusco, Stefania Rispoli, Raffaele Rabuano, e il capo staff Renato Parente.

Presenti numerosi cittadini dei Comuni più direttamente interessati all’attraversamento del nuovo ponte, nonché il titolare, Enzo Rillo, e le maestranze della Ditta esecutrice dei lavori, la CAR.
Il ponte è oggi aperto solo al traffico veicolare leggero, non superiore dunque ai 35 quintali, in attesa del completamento delle procedure previste per il collaudo statico che comunque saranno ultimate entro il corrente mese di gennaio.

Il presidente Antonio Di Maria, nell’apprestarsi al taglio del nastro, ha dichiarato: «È un’opera strategica che, fin dal mio insediamento, ho attenzionato continuamente. L’impegno era di realizzare il ponte in due anni e così è stato. Abbiamo superato tante difficoltà, perché nel corso dei lavori sono emerse criticità impreviste. Eppure, ce l’abbiamo fatta, anche grazie al lavoro della struttura dirigenziale, della ditta appaltatrice e la piena e fattiva collaborazione del Genio Civile di Benevento e dei suoi dirigenti. Ringrazio vivamente i cittadini di questa zona per la pazienza che hanno dimostrato mentre il nuovo ponte veniva realizzato. Leggo di polemiche ma le lascio volentieri a chi le fa (il riferimento è al sindaco di Apice, Angelo Pepe, di cui riportiamo in basso le sue dichiarazioni, ndr). Da parte mia, nel rinnovare l’invito a unire forze e visioni anche diverse per il bene del Sannio, voglio precisare che io rispondo al territorio, ai cittadini che, in questo caso, hanno tanto penato in questi anni dopo l’alluvione. Può capitare di sbagliare, perché chi opera corre questo rischio, a differenza di chi sta con le braccia conserte, ma il mio dovere era fare in modo che la costruzione fosse completata, perché un ponte, come dice spesso l’arcivescovo Accrocca, è un’opportunità che ci avvicina sempre a un traguardo collettivo. Entro questo mese di gennaio, infine, saranno definite le ulteriori prove di collaudo statico che, quindi, consentiranno il passaggio dei mezzi pesanti superiori ai 35 quintali».

L’arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca, benedicendo l’opera, ha detto: «Ponti, non muri, unendo simbolismo e utilità, accorciando le distanze tra comunità e ridando ossigeno alle aree interne. Questo deve essere l’obiettivo delle pubbliche amministrazioni: rendere il territorio fruibile e fecondo di iniziative per migliorare le relazioni umane e socio-economiche».

Dal canto suo, il sindaco di Paduli e consigliere provinciale, Domenico Vessichelli: ha sostenuto: «È una giornata importante, una giornata attesa da tempo e con pazienza dai cittadini, uno snodo cruciale per tre comunità (Apice, Paduli, Sant’Arcangelo Trimonte) ma anche lo spunto per puntare alla realizzazione di un reticolo stradale che ci consegni un futuro sostenibile».

Infine, il sindaco di Sant’Arcangelo Trimonte, Rocco Rossetti, ha osservato: «Oggi viene ridata dignità a un territorio letteralmente martoriato dall’alluvione ma questa giornata reca con sè anche una prospettiva di crescita e ci fa guardare con occhio diverso a quelle infrastrutture stradali e ferroviarie che potranno dare sviluppo a un vasto comprensorio della provincia di Benevento».

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Poco prima del taglio del nastro, il sindaco di Apice, Angelo Pepe, aveva inviato agli organi di stampa una dura nota asserendo, tra le altre cose, di non voler “partecipare a nessuna passerella politica che altro non farebbe che alimentare la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni”, in quanto “dopo vent’anni di interventi e ben due ricostruzioni, di cui l’ultima in questi lunghi cinque anni, si invitano le istituzioni a presenziare l’apertura parziale di un’opera che ad oggi rimane ancora incompleta”.

Ecco di seguito quanto sostenuto da Pepe in forma integrale.

Apprendo con viva soddisfazione dal Presidente della Provincia di Benevento Antonio Di Maria, che alle ore 12 del giorno 4 gennaio sarà riaperto al traffico veicolare il Ponte sul Fiume Ufita sulla strada Provinciale n.34 in località Iscalonga nei pressi della Stazione Ferroviaria di Apice Scalo- S. Arcangelo Trimonte.

Nella medesima comunicazione si invita il sottoscritto, in qualità di sindaco di Apice, a partecipare all’apertura inaugurale, sebbene, come specificato in data 31.12.2020 dal settore tecnico dello stesso Ente Provincia si dispone: “la riapertura al traffico a partire dalle ore 12,00 del 04.01.2021 della S.P.33 limitatamente al tratto RELATIVO AL PONTE SUL FIUME UFITA, di collegamento tra S.P. 34 e la stazione ferroviaria di Apice-Sant’Arcangelo Trimonte, consentito al solo traffico leggero (inferiore a 35 quintali) e limitazione della velocità a 30 km/h”.

Nella stessa disposizione si invita il consorzio esecutore dei lavori ad adeguare la segnaletica ivi installata alle disposizioni dell’ordinanza (segnaletica riportante che trattasi di cantiere in fase di lavoro per cui il transito è da considerarsi provvisorio, velocità dei mezzi limitata a 30Km/h e ad automezzi di peso non superiore a 35 quintali) nel rispetto della normativa vigente in materia, restando questo Ente (Provincia) indenne da ogni e qualsiasi responsabilità per danni a presone e cose.

Insomma, in altre parole, dopo vent’anni di interventi e ben due ricostruzioni, di cui l’ultima in questi lunghi cinque anni, si invitano le istituzioni a presenziare l’apertura parziale di un’opera che ad oggi rimane ancora incompleta. Ho sollevato già qualche tempo fa le mie perplessità in merito a tutta la gestione che attiene ai lavori che da anni investono il Ponte sull’Ufita (5 anni per realizzare 84 mt di ponte e una sistemazione idraulica in corrispondenza del ponte, peraltro con disposizioni emergenziali in deroga alle normative vigenti in quanto opera finanziata da Ordinanza di Protezione Civile). E aggiungo che è compito delle Istituzioni tutte, visti i tempi, mostrarsi all’altezza delle sfide dando risposte concrete e definitive. Per queste ragioni, pur ringraziando il presidente Di Maria per l’invito, non intendo partecipare a nessuna passerella politica che altro non farebbe che alimentare la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni. Lo devo ai cittadini, con i quali ho condiviso i disagi e le preoccupazioni, e lo devo a me stesso, per la mia storia professionale e istituzionale che ai tagli dei nastri ha sempre messo davanti la risoluzione definitiva dei problemi.

Questa apertura provvisoria allevia i disagi dei cittadini fruitori dell’infrastruttura, tuttavia, mi preme sottolineare, da un lato, le difficoltà degli operatori economici che saranno costretti a continuare nei percorsi alternativi individuati nella passerella di attraversamento del fiume, dall’altro, le conseguenti implicazioni che questa parziale apertura determinerà nell’avvio imminente delle opere di cantierizzazione dei lavori dell’alta capacità”. 

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