Rione Ferrovia tra caos, smog e strutture mancanti In primo piano

In questa zona della città considerata ormai un posto centrale sia per posizione logistica che per le molteplici attività commerciali che, sempre più numerose, moltiplicano a vista d'occhio rendendo il viale sempre più frequentato, i disagi continuano. Ma ciò non sembra scoraggiare i cittadini i quali, trovano nel Rione Ferrovia tutto a portata di mano: dalla stazione agli snack bar, alle farmacie, ai negozi di abbigliamento, fino ai supermercati e all'ospedale. Una città nella città dove non manca nulla. Non così per i residenti che, nonostante le comodità, considerano il loro quartiere troppo affollato e caotico rispetto al passato, quando la zona della stazione ferroviaria era più vivibile e meno disordinata. Oggi invece, trovare parcheggio equivale per i residenti compiere ogni giorno giri snervanti intorno alla propria abitazione.

A penalizzarci è la vicinanza con l'ospedale Fatebenefratelli -precisa Franco Pocino, Presidente del Comitato Rione Ferrovia- soprattutto per i visitatori. Anche loro stentano a collocare le vetture nelle vicinanze e il parcheggio in Via Del Pomerio nonostante la sua capienza, è quasi sempre vuoto. Dobbiamo ammettere che avere una struttura ospedaliera in pieno centro abitato non è affatto svantaggioso; resta però la poca sensibilità di noi tutti a non voler utilizzare le strutture esistenti come quella del megaparcheggio.

E che dire delle rampe per i disabili: da un lato consentono l'accesso e dall'altra parte del marciapiede spariscono per lasciare posto al solito gradone che mette in serie difficoltà il diversabile. Oppure, quando queste ci sono, vengono occupate dalle automobili parcheggiate lì abusivamente. A rendere più difficile qualsiasi tragitto anche la scarsa pulizia dei marciapiedi, inondati da escrementi di cani quasi mai ripuliti. A questo si aggiunge l'inefficacia dei semafori in prossimità dell'incrocio che dal Ponte Vanvitelli conducono al Corso Vittorio Emanuele: il segnalatore acustico per i non vedenti era, fino a qualche tempo fa, funzionante. Tali semafori appaiono male sincronizzati, nonché di durata troppo breve (otto secondi circa), per poter consentire ai pedoni di attraversare la strada in maniera tranquilla, anche a causa delle autovetture che sopraggiungono all'improvviso con alla guida sciagurati automobilisti inosservanti delle regole del guidare civile. Sempre sul ponte, continue segnalazioni fatte dai cittadini sulla presenza di immigrati dell'Est che, con il loro mendicare quotidiano e il bivaccare sulle panchine del Viale fin dalle prime ore del mattino e in stato di ebbrezza, infastidiscono i passanti.

Sul discorso delinquenza e sicurezza i riscontri sono stati finora positivi, dal momento che alcuni di loro, grazie alle pronte lagnanze dei cittadini, sono volti già noti e segnalati alle forze dell'ordine.

Ma il clima di sicurezza di una volta non esiste più. Spaccio e contrabbando anche se non si vedono, sono una triste realtà dappertutto.

Come triste è vedere gli anziani del rione senza panchine dove riposarsi o aree di svago inesistenti per i più piccoli; inoltre, nonostante il nuovo piano traffico e le iniziative intraprese per lasciare l'auto a casa, il problema degli scarichi inquinanti e dello smog è sempre presente, soprattutto dalla stazione fino al punto nevralgico del Ponte lungo il fiume Calore, dove non si è mai intravista la presenza di un vigile urbano.

Se da un anno il problema della raccolta dei rifiuti sembra abbia avuto successo anche in zona ferrovia, malgrado l'aspetto dei cassonetti stracolmi a causa delle attività commerciali della zona non dia al viale un aspetto ordinato e pulito, ciò non è sufficiente a far dimenticare le problematiche del rione che spera nel tanto annunciato piano strategico.

Un programma che porterebbe modifiche strutturali tra cui, la costruzione di giardini e di passaggi pedonali intorno alla stazione con piazze e punti di incontro che finora non ci sono stati.

La zona che circonda la stazione dovrebbe diventare una piazza: si sta parlando di spostare il terminal, anche se -secondo alcuni- avere un capolinea in un centro abitato e addirittura in previsione di un allargamento della città, sarebbe un ulteriore aggravio.

Da troppo tempo sia sul Viale che nelle traverse si combatte contro le strade dissestate.

Possiamo capire la mancanza di fondi -aggiunge il Presidente Pocino- ma non possiamo tollerare la non percorribilità delle nostre strade. Il problema che più ci sta a cuore è quello delle strutture: ci stiamo organizzando per rilevare gli ex monopoli e rivalutare alcune aree del rione.

Ci sono complessi edilizi che potrebbero essere di beneficio per l'utenza e che, allo stato attuale, non lo sono. Ci batteremo quindi, per la struttura degli ex monopoli e per la colonia chiusa, sperando che il piano strategico vada in porto.

Nel passato le delusioni non sono mancate, ci siamo sentiti una zona di serie B, oggi le altre aree della città tranne il centro storico, ci appaiono ugualmente trascurate. Tuttavia, comprendiamo chi sta dall'altra parte, ossia la classe politica che pur dovendo far fronte ai tanti impegni presi, ci sta dando comunque ascolto.

Ma il merito va attribuito anche ai cittadini del Rione Ferrovia, il cui comitato è attivo da 9 anni. Costoro hanno mantenuto alto il livello di guardia della zona, affinché l'attenzione sulle problematiche del viale non venga meno.

SIMONA PALUMBO