Si diceva 40 anni fa... L'industria del territorio In primo piano

Con il permesso del direttore di Realtà Sannita vorrei pubblicare un articolo che scrissi nel mese di aprile del 1975. Sono cose che dicevo circa quar’antanni fa e che mi sembrano quantomai attuali anche oggi. Ecco il testo di quell’articolo:

L’assetto idrogeologico e le sistemazioni idraulico-forestali costituiscono la premessa indispensabile per l’espansione produttiva di ogni settore economico e per la crescita civile e sociale dell’intera regione.

Non si fa economia senza tener conto delle condizioni del territorio su cui insediarsi e dell’ambiente in cui operare. Territorio e ambiente naturale che per le difficili condizioni in cui si trovano, debbono rappresentare per una regione come la nostra, una primaria e costante preoccupazione di chi intende, attraverso il pubblico intervento, affrontare i problemi economici e sociali.

Una regione il cui territorio pianeggiante non raggiunge il 20% e per oltre il 50% è classificato montano, non può né considerare secondari, tantomeno affrontare con interventi episodici il grosso problema dell’assetto idrogeologico. Un Progetto Speciale per la regimazione delle acque deve quindi costituire un impegno di fondo della politica regionale, poiché esso risponde all’obiettivo di assicurare allo sviluppo dell’intero territorio condizioni globali di tutela e agibilità.

Siamo la regione che fa il peggiore uso delle proprie acque. Le subiamo d’inverno e le desideriamo d’estate, ma non le usiamo né d’inverno e né d’estate, eppure se non affrontiamo questo basilare problema ogni possibilità di concreto sviluppo resta vana e lontana.

Altro impegno politico di fondo deve anche essere l’attività di riforestazione e di bonifica montana giacchè può rappresentare la prima industria delle zone montane: l’industria del territorio.

I beneficiari di questo nuovo tipo di industria saranno tutti i cittadini: gli abitanti delle zone montane in modo diretto, grazie all’alto tasso di occupazione che una siffatta attività comporta; e gli abitanti a valle in modo indiretto, per la funzione di difesa degli insediamenti produttivi e abitativi che ne scaturisce dalle opere di bonifica, oltre che per i benefici igienico-salutari che essi ricevono dalla presenza nel territorio regionale di sempre più vasti ambienti maturali ricchi di verde.

I lavori di sistemazione idraulico-forestali e di riforestazione rappresentano oggi oltre un investimento di vitale importanza, un tipo di intervento di facile progettazione, di pronto avvio e di celere esecuzione; ma soprattutto una fonte di occupazione che non trova riscontro in nessun altro campo di investimento e di produzione. Basti questo dato per dare un’idea della situazione: l’80% della spesa nel campo della riforestazione è destinata alla manodopera.

Al 31 dicembre 1974, 80% dei lavori finanziati con i fondi dell’esercizio 1974 erano in corso di avanzata esecuzione ed in gran parte in via di ultimazione. Caso raro, questo, che dimostra che è possibile eseguire nello stesso anno, in cui vengono finanziati, gli interventi a carico di un bilancio pubblico per spese di investimento.

ROBERTO COSTANZO