''Sono pronto a ricandidarmi''. Il sindaco Mastella si mostra più sicuro che mai In primo piano

Al festival di San Remo del 1981 Loretta Goggi portò al successo “Maledetta primavera”, oggi il refrain potrebbe essere “Maledetto 2020”: è d’accordo?

Assolutamente sì. Si tratta di un’annata che purtroppo sarà da tutti conservata tra i ricordi peggiori. D’altra parte, credo che quando avremo maggiore respiro e la possibilità di valutare tutto ciò con la dovuta serenità, ci renderemo conto che si è trattato di un anno tra i peggiori di sempre per l’umanità intera”.

Salverebbe qualcosa di questo “maledetto” 2020?

Davvero complicato, anche se abbiamo il dovere di rintracciare elementi di positività da cui poter ripartire: cito la recente promozione di Benevento tra i migliori capoluoghi d’Italia per qualità della vita, la prima città del Sud”.

Sarà un Natale sobrio, diverso, casalingo e, per molti, anche solitario, ma un minimo di visibilità in città nel capoluogo, oppure assisteremo ad un “natalino”?

Il tono minore è d’obbligo, lo impongono le misure di salvaguardia oltre che il buonsenso. Proveremo come amministrazione, nell’interesse del commercio locale e dello spirito collettivo, a sottolineare le peculiarità delle feste ma è chiaro che sarà un Natale particolare”.

Lei come passerà questo Natale, considerando le restrizioni ed i continui inviti del Governo? Metterà intorno al tavolo i figli e, soprattutto, da amorevole nonno, i cari nipoti?

Non credo proprio che riusciremo a ritrovarci tutti insieme, con le limitazioni imposte agli spostamenti tra regioni dovremo rivedere anche le piccole tradizioni: per un nonno è davvero una festa a metà ma dobbiamo rispettare le indicazioni nell’interesse di tutti”.

Il commercio, che è in “zona nera”, soprattutto nel capoluogo langue, è in grande crisi, si assiste ad  una continua moria di negozi, mentre i ristori, promessi ed annunciati non ci sono. Da Governo e Regione non dovrebbero arrivare meno parole e più fatti?

Sicuramente per la seconda ondata che da noi è stata anche più impattante, ci sono state meno attenzioni che nei mesi precedenti ma temo davvero che il Governo non si potesse spingere oltre per ragioni di cassa. Obiettivamente la Regione ha fatto meglio evitando di indirizzare risorse verso aiuti che poi si sono rivelati sprechi, penso ai diversi bonus erogati nei mesi scorsi. Ecco, questa capacità di individuare i temi importanti su cui intervenire è la prima cosa da fare quando c’è scarsità di risorse”.

A sorridere è soltanto lo shopping on line, e soprattutto da questo dipende  la crisi del piccolo commercio locale, ed anche le restrizioni del Governo aiutano soltanto gli acquisti a distanza.

Il mercato e la tecnologia hanno imposto questo nuovo modo di fare acquisti, si tratta di un fenomeno planetario a cui bisogna saper dare risposte sul piano locale, valorizzando, differenziando e promuovendo le specificità. A mio avviso possono risultare molto utili anche forme di associazionismo finalizzate alla creazione di piccoli shop online dove mettere in vetrina la grande tradizione del commercio locale”.

La Sanità campana non brilla, mentre De Luca se la prende con Roma e De Magistris: non pensa che in questo momento tanto difficile sarebbe opportuno ritrovare un minimo di intesa e collaborazione per cercare di risolvere i problemi?

In questo momento di tutto c’è bisogno tranne che di scontri istituzionali. De Luca è stato serio, ha sempre sostenuto una linea di rigore per la Campania anche contro le indicazioni del Governo, con risultati concretamente apprezzabili proprio in queste ore. Non sono mancati momenti di vera contrapposizione ma quando, ad esempio, lo scontro con la Azzolina stava rischiando di travalicare, De Luca è stato in grado di abbassare i toni per dare spessore alla sua azione amministrativa. Per il resto condivido e sottoscrivo tutti i giudizi negativi sul sindaco di Napoli, spesso presente in Tv solo per criticare il modello Campania”.

Benevento ed il Sannio sono oggi in grande affanno per contagi, ricoveri e decessi, con i focolai che colpiscono un po’ ovunque, Comuni, uffici, Provincia ed ora anche Camera di Commercio. Non dipende, forse, anche dagli scarsi controlli soprattutto per quanto riguarda gli asintomatici?

Innanzitutto va chiarito che gli uffici pubblici non sono mai stati focolai o cluster di contagio e questo anche grazie alle misure adottate. Semplicemente si tratta di enti dove lavorano centinaia di persone, spesso a contatto con il pubblico: si pensi ai vigili, agli operatori di front office, a tutti quei lavoratori che devono per forza incrociare la propria giornata con altri. Che ci fossero dei contagi anche in queste strutture, come per il resto delle aziende, mi sembra una cosa ineluttabile, chi dice altro lo fa evidentemente solo per denigrare questi enti pubblici. Si sono fatte campagne di screening e controlli quotidiani che per numero di tamponi e quantità di persone testate, non avremmo mai immaginato”.

Forte la denuncia dell’Ordine dei Medici: nel Sannio è in panne la medicina del territorio.

L’allarme è nazionale: il Covid distrugge la medicina generale perché ne assorbe la capacità ricettiva e d’assistenza. E’ un altro terribile effetto di questa pandemia: l’impossibilità per i sistemi sanitari ormai saturi di smaltire l’ordinario. Io non voglio vantare nessun risultato perché si tratta del frutto di un lavoro che ha interessato centinaia di operatori non solo sanitari, però Benevento è riuscita a reggere meglio di altri contesti”.

Covid permettendo, nella prossima primavera nel capoluogo si andrà al voto per il rinnovo amministrativo e lei ha già annunciato che sarà nuovamente in campo: punterà soltanto sull’appoggio della città dal momento che, almeno per ora, tra i partiti tradizionali soltanto PSI e forse i “renziani” hanno assicurato di essere al suo fianco, oltre, naturalmente, alla ristrutturata “Noi Campani”?

Beh partiti tradizionali non è che ne siano rimasti tanti e pure quelli che ci sono spesso non sono scrivibili ai modelli classici della politica. Sul piano nazionale si pensi all’ascesa tumultuosa e alla liquefazione odierna dei 5 Stelle, sul piano locale basta guardare al PD”.

Sarà possibile, come lei auspica, rinnovare il “modello De Luca”?

Le sensibilità e le persone che poi danno valore alle istanze dei partiti già sono su quella opzione, però poi ci sono le segreterie locali e gli interessi di bottega. Con il Governatore c’è un reciproco patto di amicizia, credo che la sua sia una posizione autorevole e mi conforta che ci siano interlocutori di questo calibro con cui confrontarsi”.

Intanto centrodestra, allargato ai “moderati”, e centrosinistra non riescono a trovare una sintesi, mentre Il Movimento 5 Stelle langue e Forza Italia forse non esiste proprio più.

Sta cambiando il mondo e non ci si può stupire che muti lo scenario politico. Ho apprezzato il sostegno del Presidente Berlusconi alle misure economiche del Governo, ma non ho apprezzato il repentino voltafaccia circa il sostegno al Mes, che, peraltro, è approvato da tutti i leader del partito popolare europeo. In questo caso, Berlusconi si è lasciato condizionare dal sovranismo nazionalista di Salvini. Spero, comunque, che la sua guida possa rilanciare una forza moderata che ha dimostrato di essere essenziale quando sapientemente indirizzata: anche in questo caso il confronto con i rappresentanti locali è imbarazzante. I 5 Stelle invece sono ineluttabilmente destinati all’estinzione, e non mi sembra cosa negativa: le scatolette che dovevano aprire le hanno rotte e gli elettori hanno dimostrato di saper valutare. Resta tuttavia vivo il rischio serio per il sistema politico italiano di derive qualunquistiche e populiste”.

Cosa dice alle 2000 famiglie che vivono in fabbricati  costruiti dall’IACP (o in lotti    concessi dal Comune all’interno  dei piani di edilizia economica e popolare) che si aspettavano di trovare la soluzione dello “storico” problema di trasformazione  del diritto di superficie in diritto di proprietà? Riuscirà l’attuale amministrazione a risolvere, finalmente, la questione prima del termine del mandato?

Assolutamente si. La mia Amministrazione sta lavorando su questo atavico problema sin dall’inizio della consiliatura, prova ne sono le due delibere di indirizzo approvate anche in presenza di un vulnus normativo. Ed, infatti, in attesa che il Mef deliberasse il fattore di sconto, bloccando, quindi, i trasferimenti di proprietà, il Comune di Benevento, di intesa con il notariato nazionale, ha deliberato in modo che si potesse comunque procedere, dando cioè la possibilità a quei cittadini che avessero necessità, di effettuare l’acquisto dell’immobile. Vi è da precisare, però, che la questione è complessa in quanto prima di procedere alla trasformazione in sé abbiamo dovuto preliminarmente risolvere le criticità che caratterizzano le singole cooperative: dalla quantificazione degli oneri sostenuti da queste ultime (acquisizione delle aree, spese opere urbanizzazione ed eventuali oneri concessori), all’esatta individuazione delle aree assegnate. Risolte queste criticità, dopo solo qualche giorno dalla entrata in vigore del nuovo parametro di riduzione fissato dal Mef, il settore Urbanistica ha elaborato una determina dirigenziale che fornirà i dati necessari per addivenire al valore da versare. Anche quei cittadini che ancora non hanno redatto l’atto notarile riceveranno comunque la percentuale di sconto relativa. Detto decreto, però, prevede una sostanziale riduzione solo del corrispettivo per la rimozione dei vincoli convenzionali consentendo anche di rateizzare l’importo”.

A conclusione, caro sindaco, possiamo dire che forse l’unica cosa da ricordare di questo “maledetto” 2020  è la nuova promozione del Benevento in Serie A, sperando che questa volta la conclusione del torneo sia diversa. Quando il “Vigorito” potrà tornare a riempirsi?

Per intanto, mi faccia fare i complimenti al Presidente Vigorito, ad Inzaghi e alla squadra, per essere tornati in serie A, dove sono sicuro che resteremo. Bisognerà sempre valutare l’andamento dei contagi e, spero anche, l’efficacia della campagna di vaccinazione. Mi auguro che si possa tornare prima possibile allo stadio ma credo che realisticamente prima della primavera sarà complicato”.

Il 2020, purtroppo, ci ha tolto anche Diego Maradona: quale vuoto ha lasciato in Clemente Mastella?

E’ stato il più grande interprete del gioco del calcio: un genio assoluto nel campo, un Leonardo Da Vinci della palla rotonda. Per chi ha tifato Napoli come me, avendo la possibilità di vederlo all’opera durante la stagioni in maglia azzurra esultando per i suoi successi e della squadra, Maradona è stato un vero e proprio eroe. L’unica consolazione al profondo dolore ed al vuoto che lascia nel cuore di tutti gli sportivi sinceri, è che Maradona sarà per sempre la stella più luminosa che abbia mai brillato nel firmamento del calcio”.

GINO PESCITELLI