Tentar non Noce In primo piano
Riceviamo e pubblichiamo un articolo di Francesco Cascino, Direttore artistico e Responsabile progetti d'arte contemporanea dell'Associazione DiCo, sul ritorno degli Artisti a Vico Noce, dopo 36 anni, promosso da Eccellenze Sannite di Giuseppe Chiusolo dal prossimo 27 agosto al 2 settembre.
L'evento artistico nel suggestivo vicoletto di corso Garibaldi si concluderà con un dialogo tra lo stesso direttore Cascino e l'assessore alla Cultura Antonella Tartaglia Polcini.
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In questi anni in cui la retorica delle vecchie glorie, della storia, del passato, della supremazia degli uni sugli altri ha fatto i danni che fa ogni restaurazione retrograda e conservatrice, bisogna invece tornare a parlare di memoria. La memoria non è il ricordo ma è l'humus con cui si fertilizzano le idee utili al presente e generatrici di futuro, è l'immaginario che si nutre di intelligenza e valori generati in passato imparando anche a scartare gli errori e tenersi i vantaggi e le evoluzioni ottenute.
Per esempio, dalla civiltà rupestre del sud Italia dovremmo imparare che dai muretti a secco agli aratri, dalle zappe ai tavoli i nostri avi hanno messo al mondo utensili indispensabili alla vita senza per questo rovinare il mondo. Anzi, ce lo hanno consegnato intatto e migliore creando il vero modello della sostenibilità intelligente. La stessa cosa vale per la storia degli artisti di Vico Noce che deve servire a comprendere quanto l'arte debba partire dal locale per raccontare visivamente, quindi in maniera indelebile, la storia e le identità del territorio per poi uscire, sia come artisti singoli, sia come artisti territoriali, e calcare le scene del mondo.
Per farlo è necessario che la città supporti i propri artisti, non solo per fatti campanilistici che, ripeto, creano una retorica velenosa che ci porta dritti dritti all'ignoranza, ma soprattutto perché l'arte racconta di noi, quando è arte, cioè quando gli artisti sono empatici e generosi e, prendendo ispirazione dalle persone e dalla strada, alle persone e alla strada la restituiscono sotto forma di opere.
Detto questo, la carriera di un artista è una cosa molto difficile da costruire: si comincia inevitabilmente dallo studio profondo del mondo e non solo del proprio territorio, si finisce al viaggiare, conoscere l'ambiente dell'arte internazionale, le nostre regole, le nostre prassi, i nostri trucchi del mestiere che esistono come esistono in ogni lavoro e in ogni attività umana.
L'arte è un lavoro, per alcuni di noi una professione, per altri un'attività collaterale alle proprie, che serve ad aprire la mente e alimentare l'intelligenza emotiva, per cui va trattata con le stesse identiche regole di ogni professione: etica, estetica, che non è cosmetica, responsabilità, approfondimento e aggiornamento continuo.
Chi è fermo alla favola dell'arte come bellezza e fantasia non ha capito cos'è l'arte: l'arte è ricerca, creatività, fantasia e immaginazione destinate però a cercare nuove realtà e opportunità invisibili, quindi possibilità di migliorare la vita, elementi che sono sotto traccia e ovunque nel mondo ma che la parola non può scoprire. O si è capaci di ragionare per immagini o è meglio trattarla come un hobby.
Per questo l'esperienza di Vico Noce va riportata ai massimi livelli di qualità possibili, dove l'espressione delle mille valenze di Benevento e del Sannio devono diventare il futuro di questa terra unica e trasmittente come poche al mondo. Di queste valenze immateriali devono farsi formalizzatori e portatori gli artisti e tutti quanti, nessuno escluso.
FRANCESCO CASCINO
Contemporary Art Consultant Direttore artistico Di.Co