Urge correzione di rotta a Via Avellino In primo piano

Ultime da Via Avellino. Quando sembrava conclusa la manovra di sostituzione dei soli marciapiedi esistenti, spunta la “novità”: si stanno facendo marciapiedi ex novo tra l’imbocco della galleria Avellola-Nicola Sala e l’incrocio segnalato da semaforo con Via delle Puglie. Meno di cento metri sul ciglio della scarpata, mozzicando un po’ di asfalto alla strada e rastrellando un po’ di terreno sul quale stendere una rete da cementare. Solo che i frontalini di cemento invadono palesemente la vecchia sede stradale, che tanto ampia non è.

Nelle foto si vede chiaramente che il marciapiede viene a trovarsi all’interno del parapetto testimonianza della ex statale 88 dei Due Principati (Benevento-Salerno), mentre ragioni estetiche e di rispetto storico indurrebbero a posizionare il marciapiede (qualunque esso sia) all’esterno. Il fatto è che in quell’incrocio già manca lo spazio sufficiente per consentire la svolta da e per Via delle Puglie in direzione Ospedale. Sottrarre alla strada (che dall’altra parte ha un muro) un solo metro significa provocare seri disagi. E poi che fine farebbe il pedone che si fidasse di questo marciapiede? Dove andrebbe a sbarcare?

Ci prendiamo la briga di ricordare che quella “spalletta” apparteneva ad un ponticello sotto il quale entrava l’acqua piovana raccolta lungo la strada dal lato via delle Puglie. Allorché si mozzò il muretto di Via delle Puglie, fu abbandonato lo sbocco sotto il ponticello e fu installato un tubo che ancor oggi ad ogni pioggia sversa su Via Avellino il portato degli accumuli di Via delle Puglie. Il marciapiede, senza alcun intervento di sistemazione idraulica, non farebbe altro che impedire all’acqua piovana (compresa quella che scende da Via delle Puglie) di disperdersi lungo la scarpata. Diventerebbe ricorrente, cioè, l’allagamento che, frutto di un temporale agostano nel 1982, costò la vita al comandante dei Vigili del Fuoco Sergio Mariani, intervenuto di persona e vittima di un ictus che non gli diede scampo.

Anche per ricordare con Mariani i caduti sul lavoro, cancelliamo quell’obbrobrio e sistemiamo a regola d’arte quel pezzo di territorio cittadino.

MARIO PEDICINI 

Altre immagini