Regolare i prezzi: Società

Eduardo De Filippo aveva ragione: siamo un popolo di “esagerati”, al sud. Ogni avvenimento viene enfatizzato al massimo per una momentanea carica emotiva, ma ragionare con coerenza è un’altra cosa.

Parliamo di aumento dei prezzi. Da un anno a questa parte non è più un venticello, un’auretta di rossiniana memoria, ma è un vero e proprio uragano. La benzina è aumentata di circa il 40%, il gasolio ha quasi colmato l’antico distacco dalla prima. A Benevento i ticket per la mensa scolastica sono passati, alla vigilia delle feste di Natale come inatteso regalo, da 32 a 40 euro. E’ il 25%, mica “bau bau – micio micio”! Per non parlare poi di tasse, come quelle per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, che offrendo allo stesso prezzo poco o meno di metà servizio, risultano essere aumentate – di fatto – del 50%. Iniziative, serie e non di facciata, dei rappresentanti del popolo nelle istituzioni deputate: tendenti a zero.

Ebbene, tra tanti elementi di discussione, la tragedia greca si è svolta con l’aumento del pane. Servizi in quantità industriale su tutti i media, mugugni aperti in ogni supermercato, autoriduzione spontanea del filone o della pagnotta. Alla mente inquietanti ricordi storici: i panettieri che affamano la gente, la rivoluzione che avanza, ecc.

In questo clima lo Stato come reagisce ? Il compianto De Andrè diceva nella sua canzone “Don Raffaè”: s’indigna / s’impegna / poi getta la spugna / con gran dignità ! Parole sante !!

I petrolieri verranno convocati a Palazzo Chigi. Il Governo vuole vederci chiaro.

Ma veramente ci crediamo ? Ve lo immaginate l’incontro ?? “Ragazzi, fate qualcosa. Moderazione ci vuole !!” “Ma ci creda eccellenza: non ci stiamo con le spese. Sono i bacini di crisi internazionale a far lievitare i costi !!”

In questo clima parte sempre la richiesta da parte delle associazioni dei consumatori di un controllo dei prezzi. E’ lo Stato che deve essere pressante, asfissiante, controllare tutto e tutti, colpire in modo implacabile gli sciacalli che speculano !! Nient’altro che uno sfogo umorale ed umoristico. In regime di libera concorrenza, di mercati globali, di frontiere virtuali l’impresa è impossibile: mission impossible.

Qualche tempo fa il Governo prese un’iniziativa del genere. Al fine di ottenere prezzi più equi, furono fissati i limiti di “decenza” dei prezzi dei beni essenziali. Una campagna di propaganda in grande stile sollecitava il cittadino a “telefonare al Governo” se qualche birbaccione faceva il furbo ed aumentava i prezzi a dismisura. Risultato: a Benevento aumentò tanto, ma tanto il prosciutto paesano che sparì praticamente dalle tavole dei più. Tutti i salumieri sanniti si adeguarono infatti, con inaspettata velocità, al prezzo “suggerito” dal Governo, che era – e di gran lunga – più alto di quel nostro povero prodotto locale.

Amici miei, cosa vogliamo che rincari questa volta ?

 

Luigi Palmieri